Nonostante la notorietà del nome e di qualche opera sua, si può accertare che i nostri contemporanei, per una tal quale renitenza e sospettosità a largheggiare in fervore di riconoscimento laddove un grande valore autentico si offre alla loro timorata spiritualità, non hanno mostrato finora un’adeguata perspicacia nell’apprezzamento di questa potentissima fra le umane personalità spirituali, novamente apparsa nella storia del mondo sotto il nome di Rudolf Steiner. Ma i tempi mutano rapidamente, i germi novelli che stentarono e stentano ad allignare in terreno alquanto arido, dopo dolorose concimazioni matureranno con rapido sviluppo e daranno largo frutto; quel frutto sarà un risveglio di coscienza spirituale che potrà anche far riconoscere il valore di quei germi e la loro importanza vitale per l’epoca nostra. Lo storico di questi primi venticinque anni del secolo dovrà allora attenuare, e molto, di quanto ai nostri contemporanei sembra di primaria importanza, e dovrà dare invece un valore essenziale a molto altro che sembra ancora episodico e secondario. Fra questi accertamenti di reali valori sarà compresa l’opera di Rudolf Steiner, che inaugura un’età di conoscenza nuova per gli uomini, un’età nella quale l’umano conoscere, non piú delimitato dai sensi e dal concetto intellettuale ad essi inerente, assurgerà alla potenza di uno stato d’animo creativo nel quale l’uomo entrerà in comunione con la realtà del mondo spirituale in virtú di eventi interiori dell’anima sua, svincolata dai legami corporei e vittoriosa sui sensi, anziché da questi dominata e da essi dipendente. A questa essenziale conoscenza di realtà, alla quale tanti uomini aspirano, ma piú o meno vagamente e sentimentalmente, vagheggiando ritorni impossibili verso un passato che è morto o, nel migliore dei casi, sopravvivenza di stadi arretrati dell’uomo, lo Steiner ha dato forma sistematica di coscienza spirituale progressiva, fondando il Metodo per il quale ogni uomo, purché lo voglia realmente, può arrivare a conoscere direttamente, e con la piú precisa garanzia di controlli, il Mondo spirituale e gli esseri che gerarchicamente lo costituiscono. Questa è la grande novità, questa è la lieta novella che aveva da portare a tutti gli uomini questo annunciatore, il quale preparava le vie ad un grande evento storico imminente, alla riapparizione puramente spirituale, che perciò avverrà nell’interno degli uomini.
Molti studiosi e molti dilettanti d’occultismo, venuti a contatto con l’opera dello Steiner, si sono arrestati agli elementi meramente scientifici descrittivi, ovverosia tecnici, della gigantesca opera sua. A pochissimi è concesso di scrivere la storia analitica di siffatti elementi, che pure sono, essi stessi, di vitale importanza per la conoscenza, in una sintesi spirituale propria che sola ne può formare la ferace essenza, e che deve potersi creare soltanto nell’interiorità di ogni singolo uomo per la forza della sua propria illuminazione cosciente: l’evento del Cristo interiore, dell’Io-Cristo in ogni uomo. Cioè l’adempimento cosciente della famosa cosmicità dell’uomo, che solamente conoscono coloro che l’hanno realmente vissuta come l’auto-redenzione dell’Io umano che avviene sulla terra mediante la spirituale coscienza del Mistero del Golgota, al di dentro dell’uomo. Questo è la vittoria del Cristo sulla morte, il superamento delle barriere poste alla umana conoscenza da nascita e morte, e l’attuazione di un Cristianesimo fondato sull’illuminazione spirituale interna.
Il fatto che per innumerevoli uomini queste cose sono ancora pensate come dipendenti dalla loro personale opinione in proposito, può solamente far comprendere quanto ci sia da lavorare ancora sulla Terra perché si renda riconoscibile all’uomo la sua propria realtà spirituale.
E lo Steiner è stato un lavoratore portentoso. I sessantaquattro anni della sua vita sono stati dedicati interamente al servizio e alla ricerca della verità; non già come si usa da talune personalità piú premurose di attaccarsi ad affrettate e generiche conclusioni personali o a risultati utilitari, anziché dedite ad approfondire lo spirito della ricerca stessa; no: lo Steiner ha indagato e comunicato al mondo il risultato delle sue indagini con una disposizione di perfetta abnegazione e di compiuto amore per gli uomini, un amore che fa di lui un tipo umano rappresentativo: il tipo dell’annunciatore e del precursore, che vota se stesso alla causa degli uomini e non chiede che di soffrire e di faticare, con l’angoscioso sudore dell’anima, per indicar loro le fonti della conoscenza e della salvazione, indirizzando le loro vie verso il santuario vivente della luce.
In questa travagliata età, piena di eventi e di aspettazione, agitata da spasimi di presentimento che anela ad una certezza la quale non potrà mancare di accendersi nei cuori guidati da una volontà buona, l’opera pura e grandiosa, lasciata da questo insigne Dottore, è tuttavia come la prima offerta di una rivelazione spirituale, che già si sporge alle soglie del mondo moderno a tutti gli uomini capaci di riconoscerla e di volerla nella sua piena e universale realtà. Quella stessa luce che guidò i nostri grandi italiani del Medioevo e del Rinascimento, che dettò il secondo Faust a Goethe e il Parsifal a Wagner, splende in tutta l’opera dello Steiner, condotta da un metodo rigoroso e alimentata da un soffio potente d’ispirazione.
Dopo una lunga maturazione critica nelle discipline letterarie, scientifiche e filosofiche, la personalità dello Steiner è giunta alla scienza propriamente spirituale, lungo un periodo d’anni consacrati a ricerche, a indagini, a opere pubbliche e private che non dovrebbero piú a lungo rimanere ignote ai moltissimi che, sebbene assetati di verità e desiderosi di una guida verace, non hanno ancora potuto o saputo prenderne diretta e sufficiente conoscenza. L’opera dello Steiner non è stata compiuta appartatamente, lungi dal mondo e dal tormento del lavoro umano, come la preghiera del solitario, ma anzi in pieno secolo ventesimo, con una intensa partecipazione di lavoro e d’amore a tutte le fatiche, i dolori, le ansie e le ricerche dei contemporanei. Infatti la sintesi spirituale da lui operata in ogni campo dell’umana conoscenza, è una sintesi di elementi conoscitivi, posseduti partitamente e conquistati ad uno ad uno, durante la travagliatissima vita.

Arturo Onofri

Stralcio da un inedito del 1925

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