- Sul
sentiero procedo, perché so che debbo avanzare, ma non so
quale cielo si apra o quale prova mi attenda. Si ripiega l’ombra,
cadono tutte le ombre, si chiudono le ali nere, sento l’immoto
supporto “croce di Cristo - spada di Michele” e la
pace perfetta e il riposo del supporto sino a estinzione
di respiro, sino al respiro cosmico, sino ad essere uno
con il pensiero del Christo.
- V’è un
suono antico e misterioso che giunge da lontananze del
Cosmo e che ha un potere di luce risanatrice: il suono è
un potere di vita profonda piú della stessa vita fisica.
Entra in profondità: è un’antica musica di redenzione,
che afferra le radici della vita e restituisce la purità
originaria, lo svincolamento dall’irreale, la
risoluzione dell’irreale. È in relazione all’autonomia
del midollo spinale, di cui parlo in Magia Sacra.
È un moto puro di luce che, potente come l’Amore di cui
è emanazione, scocca attraverso il centro piú profondo,
attraversando, folgorando la tenebra. Occorre che il
guizzo di luce sia contemplato, sino alla sua possibile
immediata evocazione, in ogni momento.
- Scende
allora una calma confortatrice, un essere senza
determinazione, secondo la potenza primigenia dell’essere:
cessata è la febbre dell’esistere. Scende una calma che
risuona dalla corona delle costellazioni, da tutto l’Empireo:
è la quiete profonda, la quiete delle Gerarchie, il
riposo divino: si comincia ad essere secondo la propria
infinita assoluta libertà, che non ha bisogno di
affermazione alcuna, non ha bisogno di sforzo alcuno, per
affermarsi come invincibile potenza. In quel momento si ha
il segreto di tutto, che è indicibile, ma ha un suo
simbolo nell’espressione “L’Essere è Amore”.
- Questo
pensiero fa vivere tutto l’essere novello: è il
principio dell’essere assoluto immediato, donantesi
nella grande calma: donantesi dal profondo del proprio
essere come Amore. Si distingue da esso, come termine di
riferimento, come punto di risollevamento all’infinità
originaria, il fiore di luce. Nella calma posante nel
profondo, nella calma lasciata essere, nell’essere
lasciato essere, si accoglie la vita di luce come mistero
della visione aurea. Prima di tale essere non c’è
nulla: comunque si cerchi dietro di sé, vi è sempre il
proprio essere: perciò l’Amore infinito: il primo
Essere è l’Amore Divino, il Primo Fulgore.
- Come l’aquila
posando raccoglie le ali, e nella immobilità ha la
potenza del volo, cosí è raccolta tutta la forza là
dove posano le ali, nell’immobile figura, nell’attitudine
della meditazione. È l’operazione piú sottile del
Sacro Amore, perché riapre il varco alla potenza cosmica
dei ritmi nella “sede mediana”: senza il moto eterico
di questi ritmi, il Sacro Amore può essere pensato, ma
non realizzato. Occorre la volontà piú potente alla “operazione
delle ali”. Cosí, ritrovata la postura dell’aquila,
volgo alla santa contemplazione.