Il
grande guaio dell’attuale vita sociale è che esistono
cerchie chiuse entro cui si sviluppano interessi
particolari, in sostanza inaccessibili agli altri.
Rudolf
Steiner
(op.cit. p. 109)
Stranezze
editoriali
- V’era
allora l’usanza di leggere pagine cartacee di grandi
dimensioni chiamati Stampa Quotidiana. Tali pagine
riportavano le peggiori nefandezze della giornata. A parte
gli intrighi, le guerre e le catastrofi, queste pagine
cartacee riportavano l’andamento dei giochi circensi del
Calcius ed aspetti personali della vita privata di
personaggi noti.
- Altre pagine, a noi incomprensibili, raccontavano l’andamento
dei titoli in Borsa e quello finanziario che tutti credevano
fosse guidato dagli spiriti dell’Orso e del Toro, ma che
in realtà era guidato dalle lobby della Corte Imperiale.
Come
funzionava la censura del politicalis correctus
- Tutti i fogli
della Stampa Quotidiana delle varie Province erano
controllati dai direttori, i direttori nominati dagli
editori, gli editori consigliati dai lacchè dell’Impero,
i lacchè erano alle dipendenze della corte imperiale, la
corte imperiale asservita alle Lobby nascoste.
- Era concessa licenza alle fatuità, purché asservite alle
categorie del Politicalis Correctus. Un pensiero che non
fosse Politicalis Correctus era guardato con sospetto dai
direttori della Stampa Quotidiana. Il giornalista
dissenziente veniva eliminato.
- Chi appariva sui nominati fogli e nella Scatola Ipnotica
Televisivis generalmente apparteneva al Patriziato Imperiale
degli Eletti, ma su tali mezzi di informazione era però
concessa la presenza ai cosiddetti criminali fuoricasta da
additare al pubblico ludibrio. In tal modo, assassini
efferati, maniaci sessuali, terroristi e nemici dell’Impero,
venivano accomunati in questa sorta di gogna mediatica. I
mezzi di informazione però dovevano celebrare soprattutto
le Aristocrazie dominanti.
Aristocrazie
anticristiane
L’Impero d’Occidente
era sorretto da aristocrazie anticristiane. Le aristocrazie
anticristiane erano riconoscibili in quanto tendevano ad
attuare esattamente il contrario dell’Idea di
Tripartizione: i tre mondi – l’economico, il giuridico e
lo spirituale – per costoro erano unificati. Essi si
ritrovavano e concentravano i loro poteri attraverso il
reciproco appoggio e lo spirito di casta. Queste cerchie
chiuse sviluppavano interessi particolari, inaccessibili
agli altri. Le aristocrazie anticristiane erano quindi al
servizio della Tripartizione Inversa.
Del
Patriziato imperiale degli Eletti
Un
implacabile amalgama di mezzi economici e di potere si
frapponeva tra il Patriziato Imperiale degli Eletti e coloro
che stavano fuori dai giochi economici. Il Patriziato
Imperiale degli Eletti era una casta privilegiata. Gli
Eletti consideravano il mondo diviso in due metà: coloro
che facevano parte del Sistema Imperiale e coloro che
dovevano adattarsi a servirlo. Il Patriziato degli Eletti
disprezzava profondamente chi era fuori dalla propria
cerchia. Le cerchie del Patriziato degli Eletti erano
tendenzialmente chiuse e, man mano che si saliva di grado,
esclusive.
Un
popolo cosmopolita
- Il Patriziato
degli Eletti si sentiva a tutti gli effetti un popolo
cosmopolita aristocraticamente posto al di sopra della
volgare umanità.
- Gli eletti frequentavano, nei periodi deputati al riposo,
luoghi internazionali come Cortina d’Ampezzo, Montecarlo,
Miami o Saint Moritz. Nei periodi lavorativi avevano spesso
rapporti con le città di New York o Londonis. Le loro
società di comodo ed i depositi di ricchezza erano
custoditi in luoghi giuridicamente protetti come il
Lussemburgus, l’Elvezia, le isole Caimanus.
- Al di sotto del Patriziato c’erano i Sottoposti. La casta
dei Sottoposti poteva appartenere alle varie Province e vi
erano quindi Alemanni, Arabis, Franchi, Russi o Esperi; il
Popolo Aristocratico si sentiva semplicemente al di sopra
degli altri popoli, una nazione sopra le altre nazioni.
- Gli appartenenti al Patriziato
Imperiale beneficiavano di
immensi privilegi economici, giuridici e culturali.
Frequentavano le migliori scuole e gli ambienti raffinati
formati solo dai propri pari grado. Dovevano innanzitutto
eccellere nel campo finanziario, essere capaci di fare soldi
con i soldi. Secondariamente potevano eccellere nella
carriera proconsolare o imperiale, volgarmente detta
politica. In terza istanza potevano essere presenti nelle
arti della comunicazione e del consenso.
Della
legge dinastica dell’accumulo
Vigeva fra
gli Eletti del Patriziato la legge dinastica dell’accumulo
e gli antichi rapporti di sangue erano considerati sacri.
Sacro era il principio d’eredità della ricchezza
posseduta. Per questo motivo l’Aristocrazia imperiale
aborriva il decumulo del denaro proposto dalla
Tripartizione. Nel decumulo, nella perdita di valore del
denaro, si attuava un principio esattamente opposto al loro
credo: quello dell’accumulo e della stratificazione della
ricchezza attraverso le generazioni. Sangue e denaro per il
Popolo Aristocratico erano un tutt’uno. E l’accumulo di
quel denaro esigeva che si continuasse a versare sangue nel
mondo.
- Nella
nostra epoca, anche i bambini apprendono i
princípi su cui si fonda una società capace di
evolvere in senso cristiano. Purtroppo agli
albori del Terzo Millennio, prima della caduta
dell’Impero d’Occidente, la corruzione
spirituale intossicava il mondo e tali princípi
non trovavano sufficiente applicazione.
- Dobbiamo
fare uno sforzo per comprendere la barbarie di
quel mondo intossicato dalla Tripartizione
Inversa e tenere conto che per i nostri
contemporanei è sempre difficile capire come
potesse funzionare quel sistema malvagio e
rovesciato.
- Noi
siamo abituati alla Tripartizione e abbiamo
ottimizzato i rapporti fra le tre sfere sociali
con ogni mezzo. Ad
esempio, per educare alla Tripartizione le menti
piú semplici e le anime piú giovani ci siamo
dati (da tempo immemorabile) delle regole legate
ai colori delle nostre vesti e dei nostri abiti.
- Naturalmente
queste regole non sono rigide, tant’è che i
giovani fino alla maggiore età hanno il diritto
di abbigliarsi con le fogge piú estrose e i
colori che suggerisce loro la fantasia.
- Il
nostro corpo sociale però sa che è bene, dopo
una certa età, conformarsi cromaticamente all’idea
Tripartita.
- Quando
insegniamo a scuola o andiamo ad un concerto
indossiamo i gialli ed aranciati abiti del sole
spirituale in tutte le infinite gamme concesse
dalle diverse mode e culture del mondo.
- Quando
invece trattiamo l’acquisto d’uno stock di
merci o partecipiamo ad una riunione che
riguarda l’amministrazione della Cassa
Prestiti Sociali, indossiamo gli azzurri, verdi
e marroni abiti dell’operosità.
- Quando infine partecipiamo alle solenni
deliberazioni legislative della comunità, le
nostre vesti virano dal vermiglio al porpora.
- Naturalmente
noi sappiamo che questa millenaria moda degli
abiti che variano colore a seconda del ruolo
esercitato non è piú cosí essenziale come un
tempo. La Tripartizione che ci donò Rudolf
Steiner in quell’epoca lontana è ormai
radicata nel mondo.
- Dobbiamo
inoltre sforzarci di ricordare che gli antichi
non disponevano delle attuali tecnologie capaci
di modificare liberamente il colore degli abiti
a seconda della circostanza. A quell’epoca la
moda non seguiva il Pensiero ma un vago
oscillare tra stravaganza e conformismo al
servizio dell’industria. Anche da questo punto
di vista gli antichi erano obiettivamente
svantaggiati.
Salvino
Ruoli |
- Il
pensiero è l’arto immediato dell’Io. Dominando il
pensiero attraverso il corpo astrale, le potenze
corporeo-istintive s’impongono all’Io. Liberando
il pensiero dalla soggezione al corpo astrale, l’Io
riprende i comandi dell’anima e perciò del corpo,
controlla e trasforma le potenze corporeo-istintive.
- Colui
che aspira all’Iniziazione nel presente tempo, deve
anzitutto sperimentare il pensiero come forza pura,
indipendente dall’oggetto o dal tema mediante cui si
manifesta, epperò come attività estra-psichica: in
tal modo egli apre il varco alla potenza trascendente
l’Io.
Massimo
Scaligero
Da
“Della concentrazione interiore”, Appendice al
Trattato del Pensiero Vivente, Ed. Tilopa, Roma 1979. |