Una
scienza contro la vita
Lo
Stato Guida dell’Impero d’Occidente aveva un
vessillo a stelle e strisce. I suoi scienziati
gioirono nel profanare una cometa. Era il 4 luglio
2005, giorno di festa nazionale. Perché prendersela
con una cometa il giorno della loro festa nazionale? A
quei tempi la scienza supermaterialistica ricordava
sempre piú la magia nera. Forse dietro alla massa di
quegli uomini delle stelle, v’erano oscure
personalità e circoli segreti in grado di conoscere
le leggi vibratorie della materia. Lo spazio è Cosmo,
non Caos, chi deturpò la cometa che cosa voleva fare
realmente? Gli Annali ci dicono che in quel tempo non
si profanava solo lo spazio: esperimenti di ogni
genere su uomini, piante e animali erano all’ordine
del giorno. Immense sofferenze venivano inferte alle
cavie nel nome della ricerca scientifica, ma ormai una
nuova sensibilità si stava diffondendo.
Una
scienza contro lo Spirito
Alla
nostra epoca, noi non abbiamo notizia degli abissi e
delle nefandezze del supermaterialismo allora
imperante e della scienza negromantica collegata ai
demoni. Ma siamo certi che l’azione antievolutiva
restava sempre la stessa: spostare la sofferenza
altrove, rispetto all’Occidente estremo, in modo da
scaricare certe forze distruttive sugli innocenti,
mantenendo la crescita a vantaggio del mondo materiale
dell’Impero. Come si era fatto con il bolscevismo
(che in origine doveva fiorire nella Britannia
industriale, non nella Russia devota e contadina),
cosí si spostò il dolore sul pianeta perché ciò
tornava a vantaggio della Corte imperiale e dell’aristocrazia
degli eletti. Spostare altrove il male su innocenti
ignavi era la regola demoniaca.
Il
tecno-aruspice
- Uno
stimato futurologo dell’epoca, accreditato
presso la corte imperiale, tale Schwartz, (cioè
“nero”, e non a caso) profetizzava che per
il 2050 le aspettative di vita umana, per i
ricchi dei Paesi industrializzati, sarebbero
cambiate. Da novanta anni si sarebbe passati a
centotrenta anni, grazie alla genetica e ai
trapianti. Naturalmente i poveri (anche quelli
delle province sviluppate) avrebbero continuato
a fumare tabacco e a condurre una vita
sregolata, piena di eccessi alimentari. Obesi,
intossicati dalla carne, dalla scatola ipnotica,
dalle droghe, dalla medicina chimica, dall’alcool,
i plebei avrebbero vissuto meno, risolvendo i
disavanzi del sistema pensionistico. Ma ciò che
è impressionante maggiormente nelle
anticipazioni di questo Garitus Schwartz, è che
costui si faceva pagare profumatamente per
elargire i suoi consigli nefasti.
- Il
tecno-aruspice sosteneva che l’Europa era
troppo arretrata per accettare la biotecnologia
e i trapianti multipli (ovviamente espiantati da
poveretti che si vendevano gli organi). Il peso
della religione cristiana, secondo lo Schwartz,
era troppo forte nelle nostre province. Cosí si
sarebbe creato un “turismo sanitario” verso
i luoghi del pianeta dove tutto era concesso. Un
grande business attendeva coloro che avessero
inventato le “vacanze trapianto”.
Grandi
progressi della medicina
- Naturalmente
questi erano i piani delle potenze infere, ma
come si diceva in quell’epoca: «Il diavolo fa
le pentole ma non i coperchi». Nessuno poteva
concepire che presto si sarebbero risvegliate
forze reattive possenti contro queste disumane
aspirazioni.
- Il
supermaterialismo franava. Lo si vedeva nel
campo medico: la medicina omeopatica, ad
esempio, si era notevolmente affinata negli
ultimi decenni del secolo. I pazienti, infatti,
iniziavano istintivamente a domandarsi se
valesse sempre la pena assumere dosi massicce di
chimica velenosa.
- Prendiamo
il caso dei betabloccanti, medicine che
abbassavano la pressione sanguigna. Essi
potevano avere un senso terapico nei casi
estremi, per poi essere sostituiti da medicine
naturali, fitoterapiche. In realtà i
betabloccanti “imbalsamavano” l’emotività
profonda del cuore. Diventando cronici,
toglievano agli uomini una parte di loro stessi.
Piú di un medico consapevole si rendeva conto
che l’uso di certe medicine era qualcosa di
nefasto e che il sistema medico imperante era
rivolto contro l’uomo.
Manipolazione
genetica
Il
pianeta decadeva dal punto di vista ambientale e gli
esseri elementari si ritiravano dalle città, che
diventavano sempre piú insalubri e mefitiche. Ma
nelle campagne, nei luoghi che avevano mantenuto un
certo equilibrio, iniziavano a vedersi i primi segni d’una
ribellione non politica ma culturale. Certamente la
lobby supermaterialista voleva affermare a tutti i
costi il principio della manipolazione chimica nell’inanimato
e genetica nel vivente. Come scriveva la Monaca di
Dresda con secoli di anticipo: «È bastato
iniettare nelle loro vene quattro gocce di fuoco
perché diventassero dei geni». Ora leggendo
attentamente questa profezia ci rendiamo conto di quel
che la Monaca voleva dire.
Purezza del mondo vegetale
- Ma
non si trattava solo di eugenetica umana. I geni
venivano modificati anche nelle coltivazioni
vegetali. I maghi neri avvertivano oscuramente
che il Cristo era presente sul piano eterico, la
natura vegetale con la sua purezza era un monito
vivente ed un principio equilibratore. La
deturpazione genetica era un’offesa alla
natura vivente, alla purezza del mondo vegetale,
alla forza degli esseri elementari che la
abitavano.
- Fu
in quell’epoca che il percepire puro divenne
il mezzo con cui risanare queste offese al mondo
spirituale, e questa azione interiore fu
immensamente piú forte delle legittime
manifestazioni esteriori ambientaliste.
Ultime
legittime battaglie della Chiesa di Pietro
- Le
ultime legittime battaglie della chiesa di
Pietro, ormai al tramonto, si diceva, difesero
il principio della Vita. Questa sarebbe stata la
cartina di tornasole per comprendere quando la
Chiesa di Pietro sarebbe finita: sarebbe finita
quando il rispetto per la vita avrebbe lasciato
il posto ad una resa nei confronti della magia
nera pseudo-scientifica e alla politica dell’Impero
d’Occidente.
- La
stessa aristocrazia degli eletti si schierò
conto la Chiesa di Pietro, per mezzo degli
organi di stampa accreditati, come il Corrierus
Serotinus, in occasione di un Referendum che fu
indetto sulla ricerca, lavorando alacremente in
difesa degli interessi industrial-genetici. Non
fu però possibile far cambiare idea agli
Esperidi. Certi esperimenti andavano evitati ad
ogni costo. Che si adottassero i bambini negli
orfanotrofi, invece di insistere con le
provette! Oggi a noi appare normale ciò che
allora appariva confuso.
La
crionegromanzia
- Ma
l’egoistica preservazione della vita sulla
terra passava anche per la magia del ghiaccio.
Prendiamo ad esempio l’idea d’ibernazione:
uomini ed organi in armadi sigillati, come aveva
profetizzato la Monaca di Dresda. L’uso del
ghiaccio a scopo negromantico era una magia
infera: quali esseri si sarebbero risvegliati
dopo tale trattamento? La Monaca lo dice
chiaramente: esseri senza Io.
- Anche
i trapianti di organi potevano creare qualche
problema, non soltanto per il fatto che gli
espianti potessero non essere frutto di
volontarie donazioni. Un trapianto comunque era
un intervento che alterava il corpo eterico o
vitale di un essere. A quell’epoca vi erano le
conoscenze materiali per compiere simili atti,
ma mancavano le conoscenze morali per
armonizzarli con il Creato.
Salvino
Ruoli
|