Proseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata illegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media deviato, all’indirizzo elettronico
Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf.
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Andrea di Furia
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Vedi “Premessa” www.larchetipo.com/2007/set07/premessa.pdf
Carissima Vermilingua,
non vedo come ‒ ai margini del rissa-party al Daily Horror Chronicle.inf in onore dell’avidissimo Ministro delle Finanze del nostro mediano Arcontato delle Tenebre ‒ tu possa evitare di incontrare il tuo vischiosissimo stalker, la tua nèmesi. Fàucidaschiaffi dovrà essere lí presente per causa di forza maggiore, dato che il mitico Mammona verrà premiato dal Master Truffator in persona con la prestigiosissima onorificenza infernale delle “due staffe” (slap) per la sua pestífera creatura: il dogmatico e devastante liberismo economico finanziarizzato.
Sciamanico culto inverso con cui la libera sana iniziativa dell’uomo – da volgere a vantaggio della Comunità umana, secondo le efferate intenzioni degli Agenti del Nemico ‒ viene trasformata da noi Bramosi pastori in malsana predazione speculatrice, in egoistica furia devastatrice di Territori, Comunità e Persone. Tiè!
Però c’è un’ottima possibilità che, incaricato di fare gli onori di casa in qualità di ex financial pitbull, quell’esibizionista di Fàucidaschiaffi voglia intrattenere il corteggiatissimo ospite con la sua interminabile aneddotica spocchia… e si dimentichi fino all’ultimo momento della tua partecipazione, anch’essa imposta dall’ineffabile Ràntolobiforcuto.
La cui ansia da prestazione è comprensibile, perché la presenza in redazione di Mammona è triplicemente importante per lui: non solo in quanto vicedirettore politico della testata, ma anche quale membro dei Diavoli Democratici e Spirito illegittimo del Popolo guida estremoccidentale, che del liberismo economico finanziario malsano s’è fatto araldo globale su quel planetúcolo orbitante che bramiamo conquistare.
Non dimenticare, Vermilingua, come lí i maggiori successi della Furbonia University nell’ultimo secolo siano scaturiti da un ossessivo martellante addestramento del nostro breakfast animico… a tenere il proprio piede in due staffe: sei giorni ferreamente dedicati al business spregiudicato, il settimo lasciato al Nemico. Ri-Tiè!
Se ripensiamo a quando, appena due millenni fa, proprio il Nemico aveva ammonito i suoi col dire: «Non si può servire due padroni. Non si può servire Dio e Mammona» ne è passata di acqua sotto i ponti!
Tuttavia non si è affatto verificato quello che si temeva dopo questo attacco diretto al nostro massimo esperto in doppiezza monetaria.
Rammenti? Nonno Berlicche, sghignazzando, ci riferí che Mammona era sbiancato. Tutta la sua occulta strategia “del piede in due staffe” veniva messa alla luce. Ne veniva apertamente individuata la fonte!
E invece (slap, slap) la casta dei liberisti mammonici seguace domenicale del Nemico… è in costante aumento. Specie in Estremo Occidente e nel Continente centrale la trovi ovunque, posizionata nei posti chiave di Scuola, Stato e Mercato. Triplo-Tiè!
Ed è proprio il successo tuo, con la Commissione Trilaterale, e quello di Sbranatutto, con il Gruppo Bilderberg, che Ràntolobiforcuto vuole sbandierare al nostro demoníaco Ministro delle Finanze per acquisire nuovi meriti nei suoi confronti.
Perciò Vermilingua non potrai evitare d’essere esibita ‒ tra i collaboratori emergenti che piú si sono messi in mostra nell’uso delle devastanti news di distrazione di massa ‒ alla presenza dei massimi azionisti della nostra infernale testata del malaffare mediatico, tra cui brillano il Nonno e Sua Manipolazione corrosiva.
A mio parere, se interrogata, dovrai dare l’impressione di conoscere piú che bene la storia delle nostre aulenti caviucce, cosí come ci si aspetta da chi ha superato il prestigioso master in damnatio administration della Furbonia University.
Questo lo pensavi anche tu: il disossato Súccube che mi ha avvisato della tua mail con priorità “altissima” non aveva certo una bella cera dopo essere passato tra i tuoi affilatissimi artigli, freschi di zampecure al cromovanadio. E il fatto stesso che ti sei presa la briga di inviarmelo mi ha fatto chiaramente capire che questa volta non avresti apprezzato il minimo ritardo nel soddisfare le tue richieste.
Sicché mi preme tranquillizzarti: ho rimandato la mia programmata escursione abusiva nel Bel Paese dove il sí risuona. Poi mi piacerà capire in fretta, molto in fretta, come ne sei venuta a conoscenza: non gradisco affatto di essere diventato per te trasparente come una medusa astrale.
Nello specifico, ti basterà ripassare i piccoli eòni trascorsi dopo l’ultimo degli tsunami che ha sommerso il continente di Atlantide: i cinque che hanno portato ad esaurire l’apporto evolutivo delle Razze umane per sostituirlo con quello dei Popoli prima e in sèguito delle anime individuali mediante ripetute vite terrene.
Del precedente periodo pre-diluviano al massimo, per precauzione, imparati a memoria i nomi delle Razze Atlantiche [Romoahali, Tlavatli, Proto-Toltechi, Proto-Turani, Proto-Semiti, Proto-Accadi e Proto-Mongoli] nel caso Sua Bavosità didattica te le chiedesse (sadicamente) per far fare la figura del rozzo specialista a Mammona ‒ che guarda caso pare stia meditando di proporsi come suo avversario alle primarie dei Diavoli Democratici, per guidare la Furbonia University alle prossime consultazioni elettorali.
Come ben sai, nell’epoca Atlantica il nostro antipastino emotivo godeva di una memoria e di una volontà ferrea, oltre ad altre qualità ataviche, ma non certo di quell’intellettualità logica combinatoria che Mammona apprezza cosí tanto: perché serve a fare i conti, a misurare e a pesare, ad algoritmizzare.
Qualità che si è appena innestata in loro a partire dai Proto-Semiti e che, dopo il catastrofico Diluvio, è andata sviluppandosi grado a grado nei vari Popoli guida dei successivi piccoli eòni postatlantici.
Nel primo di questi piccoli eòni, vediamo nella preistorica India una popolazione tesa alla Religione, ossia che si ricollega al mondo spirituale con le antiche capacità ataviche chiaroveggenti notturne prediluviane, non trovando nella Natura intorno a sé che il Brahman ‒ il Dio nascosto, ma per loro assai piú reale della Natura ancora avvolta nella nebbia diurna – al quale si aprivano nella interiorità sognante. Poi, man mano che passano i secoli, i nostri passatelli animici si dispongono sempre piú alla vita diurna e al pensare logico.
Nel secondo piccolo eòne, Vermilingua, gli antichissimi Persiani cominciano a ritenere la Natura un riflesso della Divinità non piú da dribblare ‒ direbbe Farfarello da quando si è specializzato come tentatore di gruppo per Calciatori e Veline – bensí da trasformare.
Accanto al mondo dello Spirito se ne trova cosí un altro in cui occorreva lavorare, ad esempio come agricoltore. Oltre al mondo buono spirituale interiore, si considera un mondo esteriore tutto da elaborare a immagine del precedente. Mondo che l’antico Persiano viveva come elemento e palcoscenico di una lotta, cui egli partecipava, tra due forze viventi, Ahura Mazdā e Angra Mainyu. Quest’ultimo (Arimane) era espressione di un mondo del quale non si dominava ancora nessuna legge: si sentiva soltanto che faceva resistenza, come la terra all’aratro.
Delle leggi universali si appropriarono invece nel terzo piccolo eòne le popolazioni Assiro-Babilonesi-Egizio-Caldaiche, contemplando il Cielo stellato e l’influsso degli astri sulla vita umana. Un ponte venne eretto tra Cielo e Terra: tra la piena del Nilo, ad esempio, e la costellazione (Sirio) che sorgeva ogni volta all’orizzonte.
Tuttavia, Vermilingua, questa situazione ancora non era quella bramata da Mammona. Quelle leggi naturali non erano le odierne astratte etichette concettuali, ma dietro di esse si vedevano Entità viventi: un Pianeta per loro era un essere dotato di anima, di cui l’astro stesso era la corporeità. Dalla Natura esteriore non fuggivano piú come gli antichi Indiani, ma ovunque scorgevano saggezza in essa.
Poi venne il quarto piccolo eòne greco-romano che aveva l’Arte come centro di gravità evolutivo. Sicché il Greco usò la materia inerte per dare forma all’immagine di Zeus e dei suoi Dèi, imprimendo il proprio Spirito, il proprio ideale umano nella materia terrena. Superando cosí gli Egizi, che nel mondo esterno avevano cercato solo lo Spirito e la sua luce stellare. E se gli Egizi conformarono al corso delle stelle l’ordine statale, i Romani li superarono nell’organizzazione della Comunità umana.
Come vedi, Vermilingua, se Territorio, Comunità e Persona sono oggi gli oggetti dell’evoluzione sociale delle nostre caramellate caviucce, già nel quarto piccolo eòne vediamo svilupparsi i primi due (Territorio e Comunità) ma non il terzo elemento (Persona), perché ancora i gruppi tribali e i popoli dominavano la scena sociale e il singolo individuo non si era sufficientemente emancipato.
Cosa che, secondo quel dilettante allo sbaraglio del Demiurgo, avverrà compiutamente nel sesto piccolo eòne post-diluviano. Però non voglio saltare di palo in frasca astrale, e cosí arriviamo all’attuale quinto piccolo eòne post-atlantídeo anglo-germanico, che nella materia imprime le leggi naturali stesse attraverso la Scienza: non appaiono piú Zeus e compagnia cantando, ma la centrale elettrica, il computer, lo smartphone. Comincia, sí, lo sviluppo della Persona, ma immerso nella materia e refrattario allo Spirito.
E qui moleskine astrale canta, Vermilingua. Eccoti registrata una sintesi significativa da mandare a memoria.
Agente del Nemico: «A noi seguirà un’altra Umanità che ritroverà la smarrita via allo Spirito. …Noi siamo scesi al massimo nel piano fisico: abbiamo conseguito la sua estrema conquista. Tale era il compito dell’Umanità post-atlantica. L’Indiano si era distolto dal mondo fisico. Il Persiano lo riconobbe come massa che gli opponeva resistenza. I Caldei, i Babilonesi, gli Egizi riconobbero la sapienza della Natura. I Greci e i Romani continuarono dall’interiorità la conquista del mondo fisico: soltanto l’Umanità nostra è ormai tanto progredita da incorporare al piano fisico le leggi naturali. D’ora innanzi l’Umanità tornerà nuovamente ad essere piú spirituale».
Afferri, Vermilingua? Se tu avessi partecipato alle lezioni di Draghignazzo al master in damnatio administration, sapresti che la loro evoluzione storica riguarda l’intera Umanità. Si può capire come si rifletta ora, nell’epoca dove il singolo individuo è appena agli inizi del suo sviluppo, nei primi tre anni della loro vita personale in cui operano Spirito, Anima e Corpo, e per mezzo dei quali il nostro sformatino animico si appropria di quella statica e dinamica che gli permettono di camminare, del liberarsi degli arti superiori dagli inferiori per parlare, e giunto alla parola possa poi progredire al pensare.
Facoltà che mediante una capacità imitativa straordinaria dell’ambiente esterno – dobbiamo riconoscerlo pure noi, anche se li blocchiamo a riflettere sulla mera ereditarietà ‒ porterà a piena maturazione nei tre settenni successivi: il camminare eretto impulsato dallo Spirito, a partire da un’inconscia devozione religioso-corporea fino al cambiamento dei denti ereditati, nel primo settennio; il parlare appropriato impresso dall’Anima, dalla mobilità gestuale fino al modificarsi della voce, nel secondo settennio; il pensare logico riflesso dal Corpo, dall’influsso della natura esterna fino all’interiore dominio dello stesso, nel terzo settennio.
Da qui, Vermilingua, la relazione si chiarisce ancor piú: per l’intera Umanità i primi tre piccoli eòni sono stati all’insegna della Religione, del ricollegamento allo Spirito cosmico; il piccolo eòne centrale si è incentrato sull’Arte e sulla Parola, come espressione dell’Anima dei Popoli e del Mondo; e i tre successivi – l’attuale quinto piccolo eòne e i prossimi due che concludono la presente Epoca Post-diluviana – lo sono in particolare all’insegna del Pensare e della Scienza legati al Corpo della Natura planetaria.
Scienza che noi della Furbonia University bramiamo sia banalmente lineare, priva di Spirito e di Anima, come intellettuale scienza della Materia e non tridimensionale o spiraliforme Scienza dello Spirito, come vorrebbe questa indisponente longa manus del Nemico, di cui subdolamente ti copincollo questi istruttivi, per quanto urticanti frammenti tratti dal mio enciclopèdico moleskine astrale.
Agente del Nemico: «…l’attuale Scienza [materialistica] “priva di preconcetti” … non sa quanto poco sia priva di preconcetti, mentre invece segue quel dogma medievale. …Il materialista coglie solo il pensare – questa è propriamente la sua tragedia. …Si limita a dogmatizzare: “Esistono solo la materia e i suoi effetti”, ma non capisce proprio che lo Spirito si trova ovunque. …Generalmente viene solo rilevato che Copernico insegnò due cose: che la Terra gira intorno al proprio asse e che la Terra gira attorno al Sole. Non ci si cura mai che egli abbia fatto menzione di un altro moto, e cioè che l’intero Sistema solare procede continuamente con movimento “a spirale”. Ciò resterà inosservato, finché l’Umanità futura non vi ritornerà sopra».
Dannazione, Vermilingua! Costui osa persino mettere in chiaro la nostra perversa strategia medievale, appunto iniziata nell’VIII secolo dopo l’avvento del Nemico, di imporre quel dogma durante il IV Concilio di Costantinopoli che ha vietato come eretica la tricotomia: ossia ha negato il fatto (slap) che l’uomo fosse costituito di Spirito, Anima e Corpo. Cosa che ha un preciso riflesso nel sociale e che spiega come ormai soltanto la bulimica corporeità economica sia considerata dai nostri bonbon emotivi, mentre l’anima politica langue nella conflittualità ideologica e la spiritualità culturale è ai limiti anoressici della sopravvivenza. Tiè!
Capisci allora Vermilingua, perché dobbiamo ridicolizzare qualsiasi tendenza tridimensionale orientata verso ciò che sottintende l’odiosissimo Agente del Nemico? Perché afferrare l’elemento evolutivo spiraliforme – che nella sua cosmica via si interfaccia di volta in volta con un dodicesimo zodiacale dell’eclittica solare ‒ significa che non esistono verità assolute nel tempo, ma che in ogni piccolo eòne post-diluviano la verità ha la sua vita, la sua missione, che si sviluppa come ogni altra cosa nel mondo.
E mentre la nostra Satanica Alleanza vuole sempre piú ossessionare gli appetitosissimi Tecnocrati moderni (Speculatori, Giudici e Professori) nella loro guerra di religione inversa contro i Territori, le Comunità e le Persone ‒ facendo sentenziare sempre piú violentemente: «Siamo noi che possediamo la verità assoluta» ‒ l’obiettivo degli odiatissimi Agenti del Nemico è invece quello di renderli coscienti che ci sono diversi gradi di verità.
Da ciò diventa chiaro il loro scopo: farli riflettere su come la verità possa avere molte forme, al loro livello tutte lecite, e che perciò vanno comprese… per non dover lottare con gli altri e poter convivere con essi: sviluppando una maggiore tolleranza a partire dalla propria interiorità.
E qui, ahinoi, se metti in fila anche il fatto che nell’evoluzione di quest’Epoca post-atlantídea si è passati dai legami di sangue al superamento degli stessi attraverso il turistico ingresso fai-da-te del Nemico sul paludoso fronte terrestre, allora tutta la feroce soddisfazione per la nostra inosservata tignosissima stretta al collo di quelle polentine animiche si scontra contro un fatto reale: che le opinioni piú disparate e opposte si tollerano allegramente l’un l’altra appena che gli uomini si relazionino in amicizia tra loro e massimamente se giungono ad amarsi.
Perdona l’obbrobriosità del termine usato, Vermilingua, e spero proprio per la mia incolumità che non ti abbia fatto sbavare trucco e parrucco cui ti stai sottoponendo al Salone di bruttezza per l’imminente incontro col famelicissimo Mammona.
Ora, per quanto fortemente maldisposto dall’essere costretto ad usare questa melensa e odiosa terminologia per spiegarmi ‒ che mi pare índichi una certa qual sudditanza col Nemico – e spinto dal riemergere polare di una mia vena un po’ sadica, non posso esimermi dal copincollare un ultimo frammento top secret per stimolarti ancor piú nella tua indefessa discesa ai piani bassi del Daily Horror.
Agente del Nemico: «L’amore sta al di sopra delle opinioni. …Perciò è significativo e profondo il fatto che la Scienza dello Spirito non attacca nessuna tendenza religiosa, né dà rilievo particolare ad alcuna, ma tutte vengono comprese; e una fratellanza può svilupparsi perché i seguaci delle piú diverse religioni si comprendono tra loro. Questo, tuttavia, è uno dei compiti piú importanti dell’Umanità, oggi e nel futuro: “vivere con gli altri”, “comprendersi reciprocamente”. Finché non si realizzerà questo sentimento sociale-umano… non potrà essere questione di sviluppo occulto».
Fiamme dell’Inferno, Vermilingua! Non facciamoci deprimere da queste fanfaluche sentimentali e obsolete. Stimoliamo viceversa energicamente la litigiosità e l’insulto tra i seguaci del Nemico. Al momento, grazie a te e alla tua infernale Tribú del malaffare mediatico, sono l’acritico e malriposto culto dell’autorità (slap) con la manipolazione dell’opinione pubblica che stanno sopra l’amore espresso dal nostro futuro olocàusto.
Per cui gòditi doppiamente il tuo rissa-party, Vermilingua! Dribbla quel povero diavolo di Fàucidaschiaffi e stupisci l’astutissimo bistaffico Mammona.
Il tuo opinionissimo Giunior Dabliu