La vivezza dello sguardo, il gesto sempre accogliente e affettuoso con tutti, la sua autonomia di pensiero e la fedeltà inossidabile alla Via intrapresa, sono state le impronte luminose che Elsa ha lasciato in tutti noi.
La vita non è stata generosa con lei, ma lei lo è stata ampiamente con la vita e con le persone che frequentava: sempre pronta a mettere da parte i suoi problemi personali per dedicarsi a quelli degli altri. Passava un tempo infinito al telefono per calmare, consolare, talvolta consigliare chi ne aveva bisogno. Sapeva anche semplicemente ascoltare, cosa sempre piú rara, senza intervenire, perché capiva che la persona che l’aveva chiamata aveva solo bisogno d’un orecchio amico.
Quando parlavi con lei, soprattutto in un dialogo un po’ piú intimo, ne uscivi rasserenato e arricchito e ti chiedevi: come può questa piccola donna avere tanta forza, tanta sicurezza e tanta dignità?
Ricordo anche come gioiva delle piccole cose: una passeggiata nel parco o fra gli angoli nascosti della vecchia Roma, un gelato a piazza Navona, un concerto. Era sempre disponibile ad aprirsi al bello e sempre pronta a trovare un collegamento con il Mondo spirituale.
Talvolta affrontavamo temi pesanti quali superficialità, mancanza di sensibilità o ingratitudine e lei diceva sempre: «Va bene cosí! Noi dobbiamo fare la nostra strada talvolta anche per gli altri ma… va bene cosí!».
L’ultima sua esperienza di vita l’ha vista sofferente oltre ogni misura ma sempre con dignità e amorevolezza verso coloro che continuamente la venivano a salutare. Credo che uno dei suoi dolori piú grandi sia stato quello di non poter piú esprimere a parole ciò che ci voleva comunicare.
Tutto l’amore che ha dato agli altri le è ritornato alla fine in un grande e caldo abbraccio che continua ad accompagnarla nel suo nuovo percorso.
«Ero unita a voi
restate uniti in me.
Parleremo insieme
il linguaggio della vita eterna.
Agiremo insieme
là dove le azioni hanno un effetto,
vivremo nello Spirito
là dove i pensieri umani
s’incarnano nel Verbo dei pensieri eterni».
Ciao ELSA!
Serenella