ARMONIA
L’armonia è arrivata
senza cercarla.
Il bruco ha assimilato
quanto gli era sufficiente.
Poi la crisalide ha elaborato,
silenziosa, tutto.
Il volo è venuto solo dopo:
arriva sempre dopo.
La crisalide,
come un computer di pietra,
elabora il futuro
come fosse un frutto nuovo.
L’uomo antico,
al contrario,
si veste di spazio,
lo fa brillare,
ha il cosmo stretto in pugno.
Dietro una spessa tenda
il Maestro dosa l’idea,
mentre i discepoli attendono
di mutare in amici.
Essere come il Maestro,
e piú grandi di lui,
sembra un attimo
ma non lo è.
Il vero amico non pretende,
sa aspettare.
Attende che i tempi
divengano i suoi,
e quando apre le ali
vuole ubriacare il mondo
con i colori.
Colori che raccontano la vita.
Bartolo Madaro
Della mia terra
gli ulivi
sono saggi antichi,
da povertà e vecchiaia
modellati
di nodi e rughe.
Forti radici
nella terra profonda
cercano l’acqua di vita
e ricchi sono i frutti
per gli umani.
Alda Gallerano
Da lontananze cosmiche
remote,
sospinto dalla luce
del mattino
magico tocco
dell’aurora,
radioso lo Spirito
compare.
Lirica e dipinto di Letizia Mancino
Evolversi
La tempesta equivale
al tormento psichedelico,
concentrico e sistematico
del torpore eterno.
All’apice
del senso inglobato
riscendono vorticosamente
idee bizzarre.
Rivisitando
anime piangenti
adattiamo nella nostra èra
automi mercenari.
Insolite ideologie
accompagnano
alle nuove rovine.
Di quelle antiche
nessun si preoccupi…
I santi rivelano
il vivere sano
a coloro che di espedienti
soppravivono.
Santi che hanno annullato
totalmente
l’esistenza terrena
volgendosi di spalle
ai rumori confusi.
Separando l’utile
e fruttuoso consenso
dagli inquinati paradigmi,
profetizzano l’ascesa
dello Spirito sublime.
Architetture tecnologiche
crolleranno
ai piedi degli illusi
e si eleveranno
paradisi evoluti.
Rita Marcía
Trabecole
È la facoltà anatomica grazie alla quale l’homo australopithecus riusciva ad afferrare, scheggiare, modellare e rifinire una pietra. Lo hanno potuto stabilire ‒ e chi potrà mai contraddirli ‒ i due paleoantropologi americani, fortunosamente incappati in un sasso abbozzato ben 3,3 milioni di anni fa da un ignoto umanoide nel desolato pianoro Lomekwi, in Kenya.
Battendo passo passo
l’Africa equatoriale,
hanno raccolto un sasso
a dir poco speciale
i due paleoantropologi
di scuola americana,
riscuotendo gli elogi
per la fortuna strana.
Infatti col reperto
ritrovato in natura
la scienza ha poi scoperto
dalla forma e struttura
che è grazie alle “trabecole”,
modellando le breccole,
che l’uomo primitivo
divenne creativo.
Mutare i sassi in pane
è tentazione immane
della tecnologia
e della fantasia.
Con traveggole e inganni
senza utensili e affanni
si può cavare l’oro
dai selci di un pianoro.
Egidio Salimbeni