La notte è sacra

Frammenti

La notte è sacra

KrishnaSradicamento dell’Io-nichilismo spirituale-ottenebramento della luce (Licht).

Di nuovo, ancora, pòlemos: mera distruzione della diabolica combutta, il sobborgo che solo cosí illude i pianeti d’essere Centro. Distruzione come impulso vitale, gioia quale destinanza del niente nell’offensiva metafisica al pòlemos come creazione di mondi – interscissura.

Creazione-pòlemos è sovranità di Krishna, il reggente dell’Originario è, colui che lascia scorrere il conflitto nel vuoto delle forme (Eraclito).

Nella lotta spirituale dilegua la brama di vittoria (Sieg).

La paurosa parvenza del sobborgo è l’istinto contraffatto di vita del sovvertimento di piani, che è al tempo letizia di piú grande prova per coloro che soggiornano nel Centro.

Combattenti lottano esangui per altro fine, sino a scomparire nella tattica dell’Avverso fronte.

Colpiti o sconfitti; forse nella sostanziale indifferenza del fine. Essere per la morte accostando il Nulla, senza essere travolti dalla furia distruttrice. Estinguere senza recriminazioni dell’ego l’inautenticità dell’esistere.

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I due polari – il Centro del centro, loro…‒ fronti dell’Essere scissero poco dopo l’avvento solare.

Il primo polo rifiutò di getto la luce; l’altro, compenetrandosi cosí dell’immanentismo del monaco cristiano Ario, scelse la via eroica e tragica dell’Io.

Chi andò dunque con autocoscienza verso la tragedia e il martirio non sottraendosi al­l’abbraccio mortale resurrettore del Nulla. Principiò il pre-principio nella storia.

Chi andò verso la enticizzata negazione metafisica spacciata per vittoria e ricompensa: la mistica sottrazione mondana al Regno del Nulla: la via del niente: niente non identico all’Essere, ma anzi sottratto nel fondamento dell’Essere dell’essere, dell’essente, dell’ente. Un ciclo serale lungo e tenebroso che vorrebbe sottrarre all’Essere la sacra notte.

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La linea: Grecia misterica presocratica, Macedonia, Langbardland, ove il Logos era arianista non atanasiano: Ravenna, contemplazione dei mosaici del battistero degli Ariani. Paganesimo cristiano, non trascendentismo assoluto atanasiano.

Gli Ariani praticavano ai novizi il battesimo della morte e del Sole (Eunomio). Da Atanasio fluisce la sintesi sublime, grandiosa della controriforma dell’epoca: giudaismo cattolico, romanesimo cattolico, slavismo ortodosso-cattolico.

La grande Riforma dell’eroe mistico di Eisleben, Riforma del pensare e della morale: l’irru­zione dell’Io-sono nella storia spirituale dei popoli. L’essenza del Logos dileguata nella Comunità, socializzata.

I dogmi planetari si coalizzano da lí per annientare ‒ non oscurare occultare ‒ la luce (Licht). Secolare guerra metafisica – annientamento totale del Centro. Le guerre mondiali non sono tra due gruppi di nazioni ma tra Epoche dell’Essere e dell’ente.

Nella lunga sera, una breve estate di San Martino poi un martirio serenamente sperimentato, su cui non si può misurare. Questo è l’evento: arrischiarsi nelle regioni degli Dei del sole e della luna.

Finalmente la piú gelida, inquietante notte dell’Essere.

Per raccogliersi piú intensamente nel Centro michaelita, senza tigri da cavalcare o rifugi mistici compenetrati di false speranze e soggettivistiche disperazioni.

Van Gogh «Notte stellata» – giugno 1889

Van Gogh «Notte stellata» – giugno 1889

Prossimità al pensiero aurorale.

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L’Io come potenza di volontà di Sterminio nell’Occidente e la medesima ispirazione caduta nell’imitazione di quello nell’Oriente dogmatico.

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Origina da qui la dimensione del poter essere: grazie al mortale eroe di antichi giorni, poi ai riflessi esterni di cosmici spiriti.

Nell’avviso (Meinung – Minne) del cuore transustanziato, udimmo molto, elementari scolari dell’Essere, dei giorni del­l’amore e della solarizzata zolla.

E ci meravigliamo oggi di coloro che ebbero potuto donare tutto il Sé al Centro. Forse ora sono semidei.

Difendere? Salvare? L’ansia infima del parteggiare?

Eccola, la piú insidiosa pratica di Nichilismo spirituale che si maschera di “bene”.

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Essere per attimi, misteriosi e indefiniti, nell’impensato, nella rapina del Nulla: superamento del Nichilismo spirituale dell’Io-ego basato sul niente.

Gioia inessenziale nella fervida solitudine.

Dolore inessenziale nella confusa molteplicità di gradi di forma.

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Mito: parola che irradia manifestandosi.

Edward Robert Hughes «La veglia della Valchiria»

Edward Robert Hughes
«La veglia della Valchiria»

 

Parola, nella Grecia misterica, è infatti epifania, l’evento disvelato in ciò che accade.

Linguaggio; domandare sul significato assoluto e spirituale del Pensare.

Cosí l’uomo del Centro si incammina erraticamente sulla via del Logòs. Violentare il proprio timor di sé.

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Sforzarsi con moderata intensità di soggiornare con forza nel mondo.

Innen. Ossia entrare dentro la materia stessa senza troppo rimorso (R. Steiner, Vangelo di Matteo).

Cosí nell’oblio della presenza degli Dei, animicamente osare il soggiorno degli Dei.

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Osservare l’Accadimento da almeno 7 lati.

Non rifiutare il Nuovo, accogliere l’Ignoto, non fuggire il dolore – non meritare la gioia: nel­l’Io desto e rinvigorito di assurdo coraggio contempla il mistero del sangue, concentrandosi intensamente lungamente in un unico pensiero su un unico oggetto ridesterai lo Spirito (Massimo Scaligero: Luce folgore del Lògos, Roma 1980).

Esercizio di Fermezza, non dogmatico, nel­l’ascosità estinta, che è l’Essere notturno del Centro sommerso dalla continua guerra del­l’Ente allucinatosi in essere.

Lenti sentieri, sogni di aurea luce e vita non si svelano agli erranti.

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Nella sacra notte si occultano le donne del Centro: Valchirie in perenne attesa dell’At­timo, che ride dell’umano calcolo e della cro­nologia. Della follia del finto bene umanitario contro il finto male. Elettra e le Pleiadi. Sostare di giorno in giorno nella Devozione. Domandare, osare questo, sul senso della loro “disperazione”.

Esse conservano l’immortale Essere, mitigando il terribile accadere e il Nulla che non è rapito.

L’Evento insondabile, misterioso.

L’Evento non compreso della storia.

 

Aryuna