Come il deserto d’Atacama in fiore
alle piogge d’aprile, offrivi cuore
petali d’ogni tono, d’ogni forma
al sole ardente, confortando sabbie,
il calvario di pietre, sconfinata
distesa da percorrere migrando
lieve, sospeso dentro bolle d’aria,
esile piuma o nappa di soffione,
ora che maggio viene con l’etereo
dinamismo di forze germinali,
affronti un sorprendente divenire,
frantumi gusci, laceri membrane,
generi la crisalide che al vento
apre ali setose, iridescenti.
E la bellezza supera la morte.