«Sbloccare il sentimento della gratitudine è un’operazione essenzialmente logica, perché ristabilisce la connessione interrotta tra la coscienza e il suo fondamento sovrasensibile. La connessione ristabilita è la forza della guarigione».
Massimo Scaligero, Guarire con il pensiero
Se osserviamo a ritroso il cammino della guarigione ne scopriamo i sentimenti di fondo: la gratitudine, la fonte perenne, la riconoscenza, il ponte, e la meraviglia, lo starter.
Chi riesce a meravigliarsi sa guarire.
L’interesse caloroso che accompagna la meraviglia mette in risalto la sua sacralità ingenua, il suo spalancare la porta alla vita spirituale, che attiva le forze di conoscenza e “sa”, in quanto prova riconoscenza, guarire.
Platone caratterizza la meraviglia come un’eccedenza, un tocco del Bello che apre al Mistero dell’origine divina; Aristotele la presenta come l’esperienza dell’umiltà, coscienza di “non sapere”.
Da due sguardi diversi, verso l’alto e verso il basso, partiamo per giungere le mani in segno di riconoscente gratitudine.
Angelo Antonio Fierro