Steiner chi, il complottista?

Attualità spirituale

Steiner chi, il complottista

Giacomo Borlone  «Cristo tentato da Satana»

Giacomo Borlone «Cristo tentato da Satana»

Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane».

Gesú gli rispose: «Sta scritto: non di solo pane vivrà l’uomo».

Gesú nel deserto supera le due tentazioni: quella di Lucifero e quella di Lucifero e Ahriman insieme. Ma quella di Ahriman (Satana) – secondo Rudolf Steiner – non viene pienamente respinta, e da lí iniziano un bel po’ di guai.

Egli, infatti, dice a chiare lettere che a causa di quel ‘residuo’ irrisolto nella tentazione delle pietre in pane, l’umanità, da allora in poi, è soggetta all’‘arti­glio’ del denaro, quantomeno per tutta l’incarnazione planetaria terrestre.

Infatti, nel Quinto Vangelo all’affermazione del Cristo secondo la quale l’uomo non vivrebbe di solo pane, Steiner mette in bocca ad Ahriman questa risposta: «Puoi anche aver ragione, ma per quanto tu l’abbia, ciò non mi può impedire che io ti fronteggi in un certo modo. Tu sai solo quello che fa lo Spirito che scende dalle altezze, ma non fosti mai finora nel mondo umano; quaggiú vi sono anche tutt’altri uomini che hanno veramente bisogno di trasformare pietre in pane, perché non possono nutrirsi di solo Spirito».

Ciò fa sí che la necessità di trasformare le pietre in pane, cioè il metallo (un tempo oro, oggi banconote) in beni per vivere ci accompagnerà fintanto che avremo un corpo fisico, dunque fino all’incarnazione di Giove.

E dall’oro (l’elemento minerale, le pietre) che ci consente di comprare ciò che ci serve per vivere (il pane) deriva l’avidità, la sopraffazione, il potere.

Fu proprio tale ‘residuo’ la leva che portò al tradimento di Giuda e alla successiva condanna e morte di Gesú.

Siamo con ciò di fronte ad un mistero – rivelato da un Iniziato moderno – che getta luce su gran parte della storia dell’umanità.

Come scrive Giacinto Auriti: «Ciò che sorprende in questa frase di Gesú è la novità della proposta, mai considerata dai teorici dell’interpretazione, di dedurre il significato delle parole non dalla loro espressione letterale, ma dalla bocca che le pronuncia. Quelle parole erano uscite dalla bocca di Satana; sicché per interpretarle esattamente va considerata l’ipotesi, peraltro assurda, che Cristo avesse accettato l’invito di Satana e trasformato le pietre in pane. In tal caso questi avrebbe potuto ben dire a Cristo: “Tu puoi mangiare pane per mio merito perché io Ti ho dato il consiglio di trasformare le pietre in pane”. Quindi Cristo sarebbe stato trasformato da “padrone” a “debitore” del Suo pane. A ben guardare, questa ipotesi si verifica puntualmente nell’emissione della moneta nominale. Quando la banca centrale emette moneta, prestandola, induce la collettività a crearne il valore accettandola, ma contestualmente la espropria e indebita di altrettanto, esattamente come Satana avrebbe fatto se Cristo avesse accettato l’invito di trasformare la pietra in pane».

 

Dalle pietre in pane al denaro creato dal nulla

 

Come sappiamo, le valute di tutto il mondo fino al secolo scorso – per la precisione fino al 1971 ‒ erano garantite dall’oro, ma da quell’anno, avendo gli americani sganciato il dollaro dall’oro, quasi tutte le valute non furono piú garantite dalle riserve auree.

Si realizzò allora pienamente la creazione del denaro ‘out of thin air’, dal nulla.

Secondo Renzo Rosti la creazione del denaro dal nulla fu «una vera rivoluzione copernicana …che è passata purtroppo inosservata, perché vi sarebbe stata la possibilità di iniziare un processo di liberazione dalla schiavitú del denaro. Ne ha invece approfittato il sistema bancario, ormai associazione di banche private, per consolidare la gestione monetaria creando denaro dal nulla».

È ora sotto gli occhi di tutti come il denaro ‘a debito’ creato dal nulla – con un semplice click su un terminale bancario – abbia completamente asservito l’uomo al dominio delle Entità ostacolatrici.

Da qui l’accrescimento – in proporzione geometrica – della brama di denaro e conseguentemente di potere che attanaglia il mondo attuale, dove la forbice tra ricchi e poveri tende ad allargarsi sempre di piú.

«Su queste premesse – continua Giacinto Auriti ‒ ci si spiega anche la tentazione di Satana quando esorta Cristo a gettarsi dalla cima del tempio della Città Santa. Chi è padrone di tutto il mondo e di tutto il denaro del mondo, o perché lo possiede o perché ne è creditore, non desidera sovranità e ricchezza perché già le possiede, ma ha sete di vanagloria. Si giustifica cosí anche questa tentazione».

Con la creazione del denaro dal nulla il potere delle banche centrali e degli istituti finanziari sovranazionali è divenuto, come sappiamo, pressoché assoluto e inattaccabile, tanto che ha preso il controllo dell’economia e della politica.

Ci troviamo di fronte oggi a un totale ribaltamento dei valori cristiani, ribaltamento esercitato e sfruttato paradossalmente da entità politico-istituzionali che vantano radici cristiane.

Il capovolgimento dei valori, l’“Umwertung aller Werte” nietzscheano, è divenuto realtà.

L’unico contravveleno a questo stato di cose sarebbe l’applicazione della Triarticolazione sociale, cosa che, purtroppo, appare al momento abissalmente remota.

Ahriman, o Satana che dir si voglia, è pertanto signore incontrastato del mondo esteriore proprio grazie a quella questione insoluta, al potere del denaro, che il Cristo, venendo dai mondi spirituali, non poteva conoscere.

Nella storia umana l’oro – il denaro – ha sempre alimentato il potere dei pochi che, a loro volta, hanno operato lo sfruttamento e la manipolazione delle masse.

Tale trend è divenuto via via piú pervasivo ma anche piú manifesto – direi piú sfacciato – in particolare con la straordinaria crescita dei sistemi di manipolazione delle coscienze cui abbiamo assistito nell’ultimo secolo.

Tonnellate d'oroPer l’oro, per il potere collegato al denaro, si sono combattute tutte le guerre, in particolare quelle catastrofiche del secolo scorso ma anche le attuali invasioni di stati sovrani, le primavere colorate, le aggressioni camuffate da interventi umanitari e le cosiddette esportazioni di democrazia.

Dove è finito l’oro di Ucraina e Libia, asportato dalle banche centrali di quei Paesi, per citare solo i casi piú recenti?

Dove sono finite le 75.000 tonnellate d’oro che lo Zar prestò agli USA nel 1913 per finanziare la Federal Reserve?

Chiunque abbia cercato di mettere un freno allo strapotere dell’attuale sistema predatorio del cosiddetto Military-industrial complex è stato eliminato senza pietà, cosí come (basti pensare ad Abraham Lincoln e John F. Kennedy) chi ha cercato di mettere in pratica la teoria di Thomas Jefferson, secondo la quale «il potere di emissione della valuta vada tolto alle banche e restituito al popolo, al quale appartiene».

 

Che fare?

 

Ciò detto, dobbiamo domandarci quale sia il compito del ricercatore spirituale di fronte alla hybris dei potenti ed alla menzogna che domina incontrastata i mezzi di informazione, ormai per la maggior parte a libro paga dei poteri forti.

Ebbene, qui ci troviamo di fronte a due posizioni contrapposte: c’è chi sostiene che nessun impegno sul piano esteriore possa cambiare le cose, visto che esse sono il risultato di condizioni morali deficitarie del­l’umanità e che quindi l’unico intervento fattivo sia quello di lavorare spiritualmente in modo energico per innalzare tali condizioni.

C’è, invece, chi ritiene che sia comunque necessario – a fianco dell’indiscutibile necessità di un impegno interiore – anche approfondire gli eventi esteriori, scoprendone il reale significato e prendere parte a ogni iniziativa intesa a correggerne le storture.

Tali posizioni evidentemente rispecchiano le forze fondamentali cui Rudolf Steiner fece riferimento come le due correnti – neoplatonica e neoaristotelica – cui appartengono coloro che, in questa incarnazione, si sono collegati alla Scienza dello Spirito.

Ma quale di queste due posizioni possiamo considerare, nella fattispecie, piú corretta?

Ebbene, se siamo dei cultori di Scienza dello Spirito e seguiamo le indicazioni che un secolo fa ci vennero fornite da Rudolf Steiner, intanto cerchiamo di capire quale sia la posizione del fondatore dell’Antroposofia di fronte al quadro che abbiamo tratteggiato.

 

Una impostura in grande stile

 

Iniziamo con il dire che per Steiner non v’era dubbio alcuno che noi «viviamo in un mondo che non considera ciò che è giusto o ciò che è ingiusto, ma che decide in base al potere».

Il potere, naturalmente, agisce sui popoli mediante la propaganda; esso utilizza gli enormi mezzi a sua disposizione per corrompere, guidare, comprare coloro che devono raccontare gli eventi al pubblico.

Di conseguenza impariamo a nostre spese che ogni notizia che ci viene presentata come verità, tale non può essere qualora collida con gli interessi del potere.

Vale a dire nella maggior parte dei casi.

Anche a tal proposito, parlando della propaganda, Steiner è adamantino: «Vedete, nel mondo ci sono mezzi con cui si possono generare suggestioni di massa. Quando si vogliono creare suggestioni su larga scala bisogna immettere nel mondo qualcosa di sensazionalistico. Alla stessa maniera in cui si può suggestionare una singola persona …si possono condizionare interi gruppi, basta impiegare i mezzi adatti, e soprattutto conoscere quello che lega concretamente le persone di questi gruppi le une alle altre. Esiste un modo con cui si può pilotare la forza che risiede in un singolo uomo verso una precisa direzione. Questi può essere convinto del proprio profondo amore per la pace, ma compie le sue azioni sotto effetto della suggestione. Egli è tutt’altro da quello che fa. Si può fare la stessa cosa anche con i sentimenti d’interi gruppi, se si hanno le conoscenze adatte. Bisogna solo scegliere i mezzi appropriati. Serve solo spingere in una determinata direzione, attraverso una specie d’impostura in grande stile, una forza che è sí vitale, ma non ha una particolare direzione. …Una tale suggestione collettiva esiste, essa ha agito, agisce e agirà in modo estremamente efficace».

Ora questa ‘impostura in grande stile’ è la cifra segreta delle nostre moderne democrazie, che di democratico hanno ormai solo il nome.

Attraverso le congreghe occulte, le logge e le super-logge (Ur-Lodges sovranazionali) massoniche, che a loro volta controllano le logge nazionali e, a cascata, le organizzazioni para-massoniche come la Trilateral Commission, il Bilderberg Group, il Council on Foreign Relations, l’Aspen Institute e altre, i poteri forti oggi determinano senza mezzi termini le politiche e le economie di tutto il globo.

Questi poteri hanno evoluto in modo superlativo – in particolare dopo il secondo conflitto mondiale – la capacità di controllare le popolazioni.

I loro mezzi principali sono la creazione di stati di insicurezza, di angoscia e di paura.

Chi non sa se arriverà alla fine del mese perché ha un lavoro sottopagato, chi teme di perderlo o chi ha paura di attentati e di stragi, non avrà certo tempo e voglia di occuparsi delle politiche e delle strategie internazionali.

Paura e angoscia producono un abbassamento del livello di coscienza delle persone facendo leva sul naturale istinto di conservazione e sull’aspettativa di sopravvivenza.

11 settembreQuello che è avvenuto negli USA dopo l’11 settembre e che sta avvenendo oggi in Europa è emblematico; la gente rinuncia spontaneamente a porzioni sempre maggiori di libertà a favore della sicurezza.

Afferma Steiner, esattamente cento anni fa, nella conferenza “Il karma della non veracità” del 10 dicembre 1916 (O.O. N° 173): «Per chi abbia seguito gli ultimi decenni consapevolmente a livello spirituale, uno dei motivi principali dei dolorosi avvenimenti attuali (Prima Guerra Mondiale) è la paura di cui è imbevuto il mondo intero; la paura che hanno avuto singoli uomini l’uno dell’altro, ma che prima d’ogni altra cosa hanno avuto le nazioni una dell’altra, anche se non ne erano consapevoli. E se si fosse potuta seguire questa fonte di paura con attenzione, non si direbbero tante insensatezze sulla causa della guerra, come invece si fa oggi».

Ecco, seguire con attenzione la fonte della paura è un’indicazione impagabile che dobbiamo imparare.

Un altro indizio su come comportarci di fronte agli eventi del presente, Steiner ce lo fornisce indicandoci come sia – ieri come oggi ‒ una politica precisa dei poteri forti quella di offrire ‘mezze verità’: «L’insieme delle conoscenze serve sempre all’umanità intera. Elementi isolati dall’insieme servono sempre all’egoismo di gruppi singoli. Questa è la cosa significativa e importante che si deve aver presente, perché moltissime idee che diventano di dominio pubblico per mano occulta non sono false, ma sono mezze verità o anche un quarto o un ottavo di verità. Proprio perché recano in sé una parte di vero possono essere strumentalizzate per questo o quello scopo in modo unilaterale (op.cit.).

Dunque, risalire alla fonte della paura e smascherare le mezze verità.

Ora, i cosiddetti ‘poteri forti’ cui si riferisce Steiner contano sul fatto che gli uomini, presi dalla loro vita e soprattutto dalle difficoltà e dai pericoli che vengono loro messi sul cammino, tendono a non aver l’energia o la voglia di occuparsi di questioni come quelle che abbiamo accennato.

E questo è il gioco del controllo delle masse che agisce in modo che molte cose debbano «svolgersi in modo da non essere notate dalle altre persone. Abbiamo già avuto modo di osservare come gli uomini siano in una certa misura disattenti, distratti, non guardino volentieri a ciò che accade. Questo però viene strumentalizzato dai molti che si servono di determinate connessioni occulte per agire nel mondo. Chi osserva il mondo, non nel modo in cui la gente lo guarda abitualmente, bensí con uno sguardo spregiudicato, saprà che ci sono uomini che si lasciano influenzare da quanti vogliono servirsi di simili mezzi. E se qualche occultista non particolarmente coscienzioso si prefigge di influenzare altri uomini, riuscirà ad esercitare un influsso ben determinato».

Vi sono dunque entità che si prefissano di influenzare e controllare le masse.

Entità umane (gruppi di potere) eterodirette da Entità dell’ostacolo.

Un altro sistema con cui si controlla la gente è l’alterazione della storia.

Attraverso la storia che impariamo a scuola o che leggiamo sui libri o vediamo in televisione viene coscientemente alterata la realtà dei fatti ad esclusivo consumo delle élite al potere.

Ancora Steiner: «…Nel modo in cui si scrive solitamente la storia, la gente viene completamente ingannata, fuorviata. Invece anche nella storiografia bisogna andare piú a fondo».

Ecco un’altra indicazione preziosa: andare a fondo nello studio della storia.

Un ulteriore metodo di controllo e manipolazione è la gestione del linguaggio, ben caratterizzato dalla neo-lingua di orwelliana memoria.

Se chiamo la guerra guerra umanitaria e il nemico belva non umana ho già di fatto condizionato la mente di chi mi ascolta.

Per questo motivo i conflitti oggi si vincono con le parole prima ancora che con le armi. I media, da quando sono divenuti di fatto megafono del potere e strumento di propaganda, sono maestri nel ‘sintetizzare’ in poche parole-chiave quei concetti in grado di innescare automaticamente nella gente reazioni programmate.

La sintesi di concetti complessi in slogan è il segreto per il controllo delle masse.

Grazie ad essi si manipolano le coscienze e si snatura il rapporto concetto-parola che è alla base del nostro pensiero.

E qualora i media o i governanti giurino che quanto sostengono sia la verità, beh, in tal caso si può essere davvero certi che hanno già ribaltato anche il senso del termine verità.

Anche su questo aspetto Rudolf Steiner è chiarissimo: «Quando si vuole ottenere un determinato risultato nel mondo, risultato che deve rappresentare l’opposto della regolare direzione dell’evoluzione dell’umanità, ebbene, allora gli si dà, per cosí dire, un nome che significa il contrario. L’umanità deve imparare a non credere ciecamente ai nomi» (Conferenza del 21 settembre 1920, Stoccarda O.O. N° 197).

 

Attenzione entusiastica

 

Dunque sembrerebbe che la prima posizione da cui siamo partiti vale a dire di rinuncia all’attività esteriore ad esclusivo vantaggio di quella interiore venga del tutto esclusa nel ragionamento di Steiner, che afferma, infatti: «Solo la sete di conoscere e la volontà di apprendere rendono un uomo capace di vedere chiaro negli eventi del mondo».

In altri termini: «È necessario farsi compenetrare almeno una volta dall’esigenza – questa esigenza deve essere portata almeno una volta nella vita dei giorni nostri – di non sviluppare l’entusiasmo della distrazione, ma l’entusiasmo dell’attenzione» (op.cit.).

Dunque non semplice attenzione agli avvenimenti del mondo ma attenzione entusiastica.

E, come se non bastasse, con queste parole lo scenario si fa ancora piú chiaro: «Chi si limita a pensare che il saggio ordinamento del mondo provvederà a tutto, se la prende troppo comoda. Se fosse cosí, non esisterebbe in nessun luogo dell’intero mondo fisico quello che invece esiste: la libertà umana» (op.cit.).

Ecco che la tentazione di voltarsi dall’altra parte pensando: “a me queste cose non interessano, leggo le conferenze, i libri, medito nella comodità della mia stanzetta e non mi sporco le mani con gli avvenimenti di cronaca, perché tanto non posso farci nulla” si dimostra allora per quello che è, appunto una tentazione.

Infatti, prosegue Steiner: «Se si volge lo sguardo solo sullo Spiritol’ho già detto piú volteche pervade ciò che ci circonda, non si hanno i presupposti necessari per porre le domande giuste. Non si sa come si rifletta giú nel mondo fisico quello che accade spiritualmente» (op.cit.).

Che il ricercatore dello Spirito non si nasconda dunque dietro al facile pretesto di seguire l’Occultismo perché «occulto, miei cari amici, non è solo ciò che riguarda i mondi superiori: inizialmente questi sono certo nascosti, occulti per tutti gli uomini. Ma per molti uomini è già occulto anche quello che avviene nel mondo fisico! E vogliamo augurarci che molto di ciò che è nascosto qui da noi diventi visibile! Che cosí tanti fatti rimangano nascosti a cosí tanta gente, costituisce una delle fonti della miseria in cui viviamo» (op.cit.).

Non ci sono giustificazioni, dunque, per chi, estraniandosi dal mondo esteriore, diviene in qualche modo corresponsabile degli eventi tragici che vi accadono.

Illuminati«Gli uomini – ribadisce Steiner – in un certo senso hanno perso la buona volontà di guardare se ciò che esiste nella realtà affonda le sue radici nel vero. Ma ci si deve appropriare di questo sentimento per la verità nella vita quotidiana, altrimenti non lo si potrà portare con sé nella comprensione dei mondi spirituali. In modo che vediate cosa intendo, vorrei farvi un esempio: sulle onde della civiltà presente galleggia non solo la mistificazione delle frasi fatte, ma la menzogna vera e propria. Si riversa nella vita, e come menzogna intacca la vita».

Abbiamo dunque a che fare con gruppi di potere – a partire dalle congreghe occulte che contano sulla men­zogna, sulle ‘mezze verità’, sulla manipolazione della storia e sulla propaganda per irretire e soggiogare l’uma­nità, intaccando la stessa esistenza umana.

Ma questi disegni criminali devono essere smasche­rati dagli uomini, se essi non vogliono essere correspon­sabili delle loro stesse sciagure.

Tanto è deleterio l’atteggiamento di mettere la testa sotto la sabbia – evidentemente comune anche tra le persone che lo circondavano – che egli, riferendosi alle cause dello scoppio della Prima Guerra Mondiale disse:

«Sono convinto che uno dei motivi principali per cui una tragedia come quella che accade oggi può abbattersi sul mondo, sta nel chiudere gli occhi davanti a queste realtà e nel parlare di quello che accade su basi del tutto inadeguate. Infatti, anche di fronte ad eventi cosí grandi ognuno dovrebbe iniziare dalla conoscenza di sé».

 

La nostra responsabilità

 

Ora se può essere drammaticamente comprensibile che certe verità non vengano cercate o approfondite da parte della massa – troppo impegnata a tirare avanti faticosamente la vita di tutti i giorni o troppo condizionata dai media – non lo è certamente, o meglio non dovrebbe esserlo, per il ricercatore spirituale che, per definizione, dovrebbe possedere le capacità e, con esse, la responsabilità di usare un pensiero libero per indagare gli eventi del mondo.

Ai ricercatori spirituali dunque si rivolge Steiner con queste parole: «E un frammento di conoscenza di sé è anche sapere che, nel momento in cui si dice: “Cose simili non ci riguardano, vogliamo solo sentir parlare di fenomeni occulti”, in quel momento si rafforzano, anche se in piccolo, quelle forze che, articolandosi in tutte le loro diramazioni e assommandosi, portano a catastrofi come quella che viviamo oggi».

Abbiamo visto che le indicazioni del fondatore della Scienza dello Spirito sono difficilmente fraintendibili e vanno dalla denuncia della paura e dell’angoscia come mezzi per controllare le masse, alla dichiarazione di una ‘impostura in grande stile’ tramite la propaganda; dalla messa in guardia dall’uso di ‘mezze verità’ da parte delle élite per manipolare le coscienze alla denuncia dell’alterazione della storia, fino al consiglio di non credere ciecamente ai nomi.

Sembrerebbe quasi di avere a che fare con il ragionamento di qualcuno che oggi definiremmo con un termine che sovente viene usato con una connotazione dispregiativa, un complottista, non è vero?

Di qualcuno, dunque, che, senza mezzi termini, denuncia apertamente la presenza massiccia di cospirazioni a tutti i livelli, finalizzate all’asservimento totale dell’intera umanità al suo attuale indiscusso dominatore, Ahriman.

Ma questo disegno globale mostruoso può e deve – esorta Steiner – venir contrastato innanzitutto da coloro che possono smascherarlo, dunque, in primo luogo, dalle comunità spirituali mediante l’approfondimento entusiastico degli eventi del mondo esteriore, non rifugiandosi nell’alibi della sola azione interiore, poiché una delle cause dei disastri che ci vengono incontro deriva proprio dal fatto che il senso degli eventi del mondo rimangano nascosti ai piú.

Bene, ora sta a noi svegliarci o continuare a dormire.

Concludo queste riflessioni con uno dei rari passi in cui Rudolf Steiner parla di se stesso e del suo atteggiamento verso la vita.

Lo fa in forma poetica in un suo taccuino del 1925:

 

Cuore ardenteVorrei che ogni uomo

s’infiammasse dello Spirito del cosmo

fiamma divenisse

e con ardore l’essenza dell’essere suo

dispiegasse.

Altri vorrebbe

prendere dall’acqua del cosmo

ciò che le fiamme estingue,

e che, annacquato ogni essere,

intimamente lo paralizzi.

Oh gioia, quando la fiamma dell’uomo

arde anche là dove riposa.

Oh amarezza, quando l’umana cosa

è legata là dove muoversi vorrebbe.

Piero Cammerinesi