Proseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata illegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media deviato, all’indirizzo elettronico Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf.
Andrea di Furia
Vedi “Premessa” www.larchetipo.com/2007/set07/premessa.pdf
Carissima Vermilingua,
avrai immaginato che quale inviato speciale del DailyHorrorChronicle.inf non potevo mancare agli Europei di calcio che si svolgono in quel Paese del Continente centrale in cui le nostre caramellate caviucce si legano, con parte del loro essere, allo Spirito di Popolo attraverso l’elemento liquido. Il che traspare decisamente nella loro loquela: in particolare nella dolce risacca della “r” moscia, come nel duro infrangersi del flusso letterale nella battente accentazione finale della parola.
Spero ti sia goduta anche tu, avendone dovuto trattare sulle colonne della nostra infernale testata del malaffare mediatico, la muscolare accoppiata dei Black Block e degli Hooligans adombrati da un ispiratissimo Ringhiotenebroso, in trasferta su espressa richiesta di Ràntolobiforcuto.
Non è come pensi, però. La vena artistica capace di esprimersi al meglio nell’annodare colli serpentini o nell’ideare sempre nuovi origami fiore non è ciò che del nostro colossale ex collega ha colpito il vicedirettore politico della nostra testata online. Piuttosto questa sua dichiarazione resa ai microfoni di Radio Ade 66, che lo intervistava sull’attività nella sua frequentatissima palestra.
Ringhiotenebroso: «Certo fare cocktail al bar della palestra è un interessante momento di relax, per me. Tuttavia, se devo dire la mia, nulla mi esalta tanto quanto impedire la liberazione di quel patrimonio incommensurabile di Saggezza, di quell’infinito retaggio dei mondi dello Spirito che tutti i nostri snack emotivi recano con sé attraverso la nascita».
Già, Vermilingua. Avendo bigiato le lezioni al master in damnatio administration sulle nostre merendine animiche ‒ per sviluppare la tua lucrosissima programmazione di arítmici tour nelle Malebolge, con Ruttartiglio come primo tamburo ‒ non hai nemmeno la piú pallida idea del suo posizionamento. Ebbene, dove si trova nascosto tutto ciò? Voilà: dalle scaglie dorsali estraggo l’immancabile moleskine astrale.
Agente del Nemico: «Eh sí, miei cari amici, tutti lo portiamo in noi; portiamo in seno all’esistenza fisica, attraverso la nostra nascita, un patrimonio incommensurabile di Saggezza e di Spirito. Tutti noi, nascendo, siamo talmente saggi che quasi non si può credere quanto lo siamo. Saggezza magicamente occultata da un lato nel nostro corpo fisico e nelle sue attitudini, con le quali essa si è unita; dall’altro lato racchiusa nel nostro karma. E da questo destino vuole venire liberata, esplicata. Nel ciclo attuale dei tempi attraversati dall’Umanità, agisce il fatto che questo patrimonio dev’essere redento dalla libera attività dell’uomo, dev’essere portato a galla come superiore conoscenza di ciò che giace stregato, oso dire, in noi [nella corporeità] e nel nostro karma».
E dall’oltraggioso copincolla sopra riportato, certo ti sarà adesso piú chiara la scelta di Ràntolobiforcuto, tiè!
Anche lui sa perfettamente (slap) come nelle caviucce aulenti che restano istintive, nei loro nervi, nei muscoli e nel sangue – se in essi dall’Io libero non vengono attinti la Saggezza e lo Spirito che vi giacciono incantati – tutto ciò prenderà, ben presto, a strepitare e si riverserà sulla Terra (slap, slap) come impulso istintivo alla malattia e alla disarmonia, come incentivo a contese, prevaricazioni e guerre.
Ma lo sanno anche gli odiatissimi Agenti del Nemico, dannazione. Ecco un seccante frammento su uomo istintivo e karma, con un finale e inopportuno parallelo temporale tra il mondo animale e l’intera appetitosa umanità.
Agente del Nemico: «L’essere istintivo o primitivo in noi chi è? È la natura, è l’animale. È l’essere che è tutto fuorché pensiero. Che è tutto fuorché Io, quindi è l’essere che vuole sembrare noi stessi e che ci riesce. Ci identifichiamo in lui quando siamo degli uomini un po’ decadenti, o quando ci mostriamo fieri delle nostre opinioni: è sempre lui, l’essere istintivo, il dominato dagli Ostacolatori. Che cosa è l’essere istintivo? È il già fatto, è il passato dell’uomo. È l’uomo con la sua natura fisica, che è la stratificazione del karma; con il suo eterico, che è la stratificazione delle sue abitudini; con il suo astrale, che è la stratificazione delle sue potenze emotive al servizio di Lucifero. È tutto un cumulo di passato. Cosí come l’animale è il passato dell’Umanità, che sta lí ad accusare l’Uomo: “Tu mi hai ridotto cosí, cerca di liberarmi!”. Gli animali invece devono avere molta pazienza, perché dovranno passare millenni prima di essere liberati. Per adesso l’uomo si nutre delle loro carni, o li chiude in casa e poi li porta in strada per i loro bisogni. Questa è la grandezza dell’uomo: non sa fare altro. Ma finché non scopre l’animale in sé non potrà aiutare nessun animale, [ci vuole ben] altro che zoofilia! …È importantissimo che si riesca a fare la distinzione tra l’essere istintivo e l’Io che pensa: in modo che l’uomo cominci, con il pensiero, ad avere i suoi sentimenti, i suoi impulsi volitivi; che cominci ad essere libero dall’essere istintivo, perché è l’essere istintivo che porta la nevrosi, e quindi sarebbe di grande aiuto operare questa separazione, per esempio per coloro che hanno problemi psichici, malattie nervose, problemi di depressione ecc.».
Ovviamente, Vermilingua, è soltanto se giungessero a ravvisare nella natura una corporeità dello Spirito che i nostri risottini animici potrebbero diventare capaci di acquisire dello Spirito una vera e propria conoscenza assolutamente perniciosa per noi.
Fortunatamente, anche secondo le mie indagini, tutto ciò risulta loro ostico e fastidioso: vorrebbero amarsi – perdona il termine abominevole Vermilingua, che ti avrà fatto sbavare l’ombrorossetto – ma per questo devono prima conoscersi, in modo da rendersi indipendenti da ciò che la conoscenza rivela e libera.
Ma alla liberazione della Saggezza intessuta nella loro corporeità noi Bramosi pastori opponiamo il culto della corporeità: priva di Spirito e piena di steroidi. Doppio tiè!
Secondo l’ossessivo impulso proveniente da quel Paese del Continente estremoccidentale, in cui i nostri antipastini emotivi si legano con parte del loro essere allo Spirito di Popolo attraverso l’elemento elettromagnetico, che irradia da sfere sotterranee. Il che traspare decisamente nelle loro manifestazioni, che spesso assumono l’aspetto di una feroce subliminale ossessione: nella dimensione politica con le entusiastiche crociate contro il nemico del momento; nella dimensione economica con la vampirica finanziarizzazione di ogni cosa ed esigenza umana; nella dimensione culturale con la sadica idolatria della dottrina neoliberista. Triplo tiè!
Cosí neghiamo alle nostre fritturine emotive la possibilità di conquistarsi la capacità di un giudizio libero poggiante su di sé… facendolo viceversa poggiare sulla cieca fede nell’autorità. Vedi anche tu, Vermilingua, come ad esempio esse siano state pedisseque e obbedienti alle autorità rispetto ai feroci inni all’austerity del coro dei lobbisti europei registrati sul libro paga della Furbonia University. E vedi come lo siano nel campo dei vaccinodollari, nel senso dello sterminato business ospedaliero e borsistico, per il quale, secondo il nostro integralista scientifico Ruttartiglio vale la pena cooptare qualche assemblea legislativa qua e là, attraverso i Parlamentari piú sensibili alla salute del proprio portafoglio.
Viceversa, al posto della confortevole caligine autoritaria, per le forze alleate della Satanica Alleanza tra la Furbonia e la Fanatic University si alzerebbe una pestífera e insopportabile atmosfera positiva. Se infatti la Saggezza e lo Spirito incantati nella loro corporeità e nel loro destino venissero liberate, già durante la sua prima giovinezza si darebbe al nostro dessert emotivo un impulso per cui l’uomo ‒ come, ahinoi! sottolinea il frammento sotto riportato – imparerebbe… a invecchiare.
Agente del Nemico: «Gli uomini d’oggi non sanno invecchiare, tutt’al piú lo capiscono dall’incanutire dei capelli o da simili segni dell’età che si subiscono, ma non c’è quello che dev’esserci negli uomini: ossia l’aspettativa, l’aspettativa piena di speranza nell’andare incontro ad ogni anno nuovo con la certezza che invecchiando, anno per anno, si sperimenterà qualcosa che non è possibile sperimentare prima di allora. Ogni anno ci arreca qualcosa di nuovo, ogni anno porta una rivelazione nuova… se solo ce ne sappiamo avvalere! Certamente occorre che nell’uomo ci sia quella disposizione dell’anima che è capace di dire a se stessi: “Ora compio i 20 anni, l’uomo che ne ha 30, che ne ha 40 ha sperimentato ciò che io ancora non posso sperimentare: io debbo aspettare, poi questo mi si rivelerà”. Vogliate considerare con serietà e da ogni lato che cosa significherebbe davvero se l’educazione mirasse a far sí che l’avvicinarsi a noi delle varie fasi della vita ci suscitasse una attesa tutta piena di speranza. Oggi invece [l’educazione] favorisce, coltiva la disposizione d’animo assolutamente antitetica. …È perfettamente ignota agli uomini la speranza viva e piena di attesa che la vita nasconda loro dei segreti che si riveleranno man mano».
Che cosa sorgerebbe, Vermilingua, da una siffatta educazione? L’incubo di Ràntolobiforcuto! Sorgerebbe nelle nostre sacherine animiche la volontà di liberare, di redimere quello che giace incantato nella loro corporeità e nel loro destino. Rispetto al quale ultimo (al karma) si affiancherebbe in tal modo il pernicioso concetto di libertà, con ulteriori danni collaterali per le nostre Università infernali.
Rammenti, Vermilingua, cosa ci diceva nonno Berlicche durante i campi estivi dei Devil Scout? Che uno stesso evento karmico cambia a seconda dello sviluppo spirituale del soggetto. Una ragione in piú per volerli ottusi nel pensare, cosí come chiariscono i riusciti esperimenti ideologici di Strèpitofragoroso in Russia e di Síbiloserpentino in Cina; non mi fido ancora dei pur clamorosi successi di Ràntolbiforcuto in America ed in Europa, dove lo stesso ottundente risultato lo ha ottenuto invece rendendo il pensiero usuale sinapticamente piú agile e nervoso.
Se infatti il nostro ammazzacaffé emotivo, nella vita che gli è data tra nascita e morte, fa un uso poco consapevole della coscienza, egli rende pesante il proprio karma; mentre se malauguratamente saprà utilizzare piú liberamente il proprio pensare, quello stesso evento si presenterà in forma positiva, come puoi leggere da quest’altro frammento top secret ‒ abusivamente sottratto agli archivi purpúrei del Daily Horror ‒ che concorda pienamente con le tesi del Nonno.
Agente del Nemico: «Un evento con lo stesso contenuto karmico si può presentare come un tremendo colpo del destino, oppure come una meravigliosa ventura del destino. Dipende dal soggetto, perché noi presso la concezione del karma, presso l’idea del karma, dobbiamo sempre coltivare anche l’idea della libertà. Vi sono esseri che devono fare una gran fatica per essere liberi: sono quelli che non sanno avere un pensiero proprio, e che quindi subiscono il karma con tutta la sua pesantezza. Vi sono invece altri che si sentirebbero umiliati se non pensassero come esseri liberi, e la loro vita è sempre mossa da un pensiero che si scioglie dalla natura, dall’essere istintivo. Il loro pensiero è continuamente una vittoria sui pensieri dettati dalla cerebralità, il che significa dagli impulsi solo istintivi. E per questi esseri il karma diventa un’esperienza importantissima: non c’è per essi evento che non sia un dono».
Fiamme dell’Inferno, Vermiligua! Qui ci vedo sempre piú lo zampino del Nemico, perché questo atteggiamento non impedisce affatto la sperimentazione del dolore legato all’evento del destino, anche quando è sperimentato come dono, opportunità, buona sorte. Sembra quasi che il dolore si trasmuti in nuove forze dell’anima capaci di opporsi a noi Bramosi pastori cosí come ai Malèfici custodi.
Possibile sia questo un risultato del suo bislacco voler raccogliere, due millenni fa, tutto il dolore umano sino alla morte?
Il tuo strampalatissimo Giunior Dabliu