. Un grande irraggiare ciò che il Christo suscita nei momenti di lucidezza e combattimento: irraggiare ciò che supera l’umano: irraggiare il potere che scaturisce come Forza-Christo dal cuore. Questo è urgente, è ciò che deve essere fatto. Irraggiare Amore che arde, purifica, rinnova, ricrea, salva, reintegra, inesauribilmente. Non arrestarsi, non accogliere nulla che contraddica questa potenza d’Amore che urge al mondo: anzitutto alle creature che si affidano a noi.
Quando la materia fisica sarà capovolta, restituita al suo ètere originario, allora l’uomo avrà vinto: perché la materia ora lo obbliga e diviene in lui stato interiore egoico. L’azione è possibile, per intensità e continuità della donazione di sé, come procedimento del Graal che domina la materia non ancora trasformata.
Il regno del Graal è il cuore, ossia il centro delle Forze divine operanti nell’umano, il centro in cui umano e divino s’incontrano. L’umano deve essere trasumanato. L’umano è l’errore, la fonte dell’inganno e del dolore: esso deve essere trasformato.
Questa azione è sottile, cioè metafisica, svincolata, quale che sia il vincolo: perciò onnipossente, se si sa aprirle il varco, malgrado le barriere. Può tutto, perché è Potenza d’Amore che non patisce presa ahrimanica, perché è padrona del flusso luciferico. Questo è il momento della Sua azione. È urgente.
Il segreto è congiungersi con la sua trascendenza: è l’unica che abbia il potere di dominare la materia, l’assoluto essere.
La misura della mia penetrazione nella sfera di Giove è la concessione degli Dei misericordi all’affannato che respira l’aria della Terra e anela all’estinzione del respiro, perché la Vita sia piú potente. Si riversano nel tempo le ore della meditazione e congiungono fraternalmente infiniti esseri con la Beatitudine siderea, fuori del tempo.
Segretamente l’Albero della Vita rifiorisce: perché nel corpo eterico che si svincola dal fisico risorge la beatitudine edenica: nell’astrale che non può vivere la sua vera natura divina è il dolore, perché ogni volta è ingannato dalla beatitudine dei sensi. L’idea che non si realizza è il dolore, l’idea che s’incarna è la beatitudine.
Cosí l’etere del pensiero attua la beatitudine dell’Amore edenico ritrovato.
Massimo Scaligero
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Da una lettera del marzo 1979 a un discepolo.