Liriche e arti figurative

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Liriche e arti figurative

L’oblio e il risveglio  

 

Gustave Doré  «La Gerusalemme Celeste»

Gustave Doré «La Gerusalemme Celeste»

Il Fuoco divampa impetuoso

udendo stridori di denti,

sollevando sordi gemiti

fra le depressioni della Geenna.

Un buio spazzato via dalle fiamme,

una notte che tardi vedrà il giorno:

è Venere fra i perversi,

e candida anche d’autunno.

 Soccorso tardivo delle forze volitive

che a stento tentano di non schiantarsi,

per evitare i graffi di una lotta imminente

fra l’oblio e il risveglio.

Oh, Fiamma arcangelica di vita e di folgore,

brilla dal grembo universale

fino ai giacigli delle nostre coscienze,

e illumina le notti piú buie con la tua luce!

Una luce vera che porti con sé

sapienza e Spirito Santo,

cosí dalle ceneri di questa Terra

nascerà un uomo nuovo.

Un uomo che muove dall’etere

forze d’amore dirette alle porte

della nuova Gerusalemme,

che s’apriranno per noi.

 

Pietro Sculco                  




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Rosa bianca sul seno
   N
asce candida

 

una bianca rosa

 

che imperturbabile al Nero

 

sul cuore della vera donna

 

posa.

 

 

Enzo Martino

 




 

.Autunno
   Risplende il sole

 

allo zenit

 

in un giorno d’autunno,

 

serena è l’anima

 

come verde

 

distesa di fronde.

 

 

Alda Gallerano




 

Siamo soltanto vento e sole

 

Candela a più punteNon siamo le isole cercate

ma soltanto pezzi di legno,

sostegni per galleggiare.

Siamo aria che cerca calore

dal fuoco,

e fuoco che vuole vita

per ardere.

Amici complementari,

candele a piú punte.

Centimetri conquistati

nell’etere di lievi respiri

carpiti dai giudizi

sotto i nostri occhi giudicanti.

Siamo l’amicizia

che cresce nell’ombra,

cuori simili

per enormi imprese.

Desiderio cui si è dato

irreale nome.

 

Bartolo Madaro

 




Risvegli

 

Una madre di famiglia con ben sei figli si è svegliata dal coma profondo. Questi gli effetti del risveglio: soddisfatti i medici, la famiglia gioisce, la donna, rediviva, come prima patisce… 

 

casalingaDopo un sonno profondo

durato piú di un anno

è ritornata al mondo

senza soverchio danno.

Di ciò che ha visto e udito

in quella dimensione

ha un ricordo gradito

di mancanza d’azione.

Sei figli, maritata,

la povera risorta

forse si è riposata

spacciandosi per morta.

Ma non si sente meglio,

ché ha trovato al risveglio

la vita tale e quale,

ogni problema uguale:

Equitalia, bollette,

la famiglia, le rette,

lava, stira, cucina,

anche i topi in cantina.

Col marito precario

non si sbarca il lunario,

cosí persino a tavola

si grida e ci s’incavola.

E allora qualche volta,

l’idea magari stolta

nel cuore si fa largo

di tornare in letargo!

 

Egidio Salimbeni