VARIAZIONE SCALIGERIANA N° 93
«La forza dell’ego si oppone al Christo: perciò l’uomo soffre, si ammala, perisce: distrugge la vita, credendo possederla. Ma non deve eliminare l’ego; deve semplicemente trasformarlo: la sua arte è riconoscere la propria forza come debolezza e la propria debolezza come il principio della vera forza».
Massimo Scaligero, Iside-Sophia la dea ignota
«Riconoscere il Cristo significa fare la scuola del non-egoismo»
Rudolf Steiner, Verso il mistero del Golgota (1° giugno 1914 ‒ O.O. N° 152)
Nelle intime profondità dell’anima si asconde un nucleo distruttivo, condensato di tutti i contenuti interiori caotizzati in un vortice a polarità creativa, se l’uomo decide ognora di trasformarli dall’abisso egoico. Altrimenti scivola nel precipizio dell’esperienza del male.
Con l’umiltà di un semplice come la Centaurea minore, minuta erba dal fusto eretto, che sfiocca i suoi piccoli fiori rosso viola verso il sole.
La scuola del non-egoismo richiede il farsi da parte dell’ego, la pratica della rinuncia alle pretese, alle aspettative, ai bracci di ferro, ai mille volti che coprono od oscurano il volto del Christo.
Angelo Antonio Fierro