Chi non sa leggere la propria scrittura...

Inviato speciale

GWB@dailyhorrorchronicle.inf

DabliuProseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata illegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media deviato, all’indirizzo elettronico Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf.

Andrea di Furia

 Vedi “Premessa” www.larchetipo.com/2007/set07/premessa.pdf


Chi non sa leggere la propria scrittura...

Carissima Vermilingua,

prima di scomparire a causa di quell’evento che ad ogni fine d’anno terrestre richiede la rituale espiazione del nostro intero Arcontato delle Tenebre, ritengo importante comunicarti alcune impressioni sugli ultimi eventi osservati. Come ti ho anticipato, il mio lunghissimo tour abusivo sul paludoso fronte terrestre, che m’impedirà di cadere nelle grinfie del piú che zelante Faucidaschiaffi, ha fatto tappa nel continente estremoccidentale. Trump-ClintonQui, al Nord, si celebrava l’ennesima manfrina elettorale che, indipendentemente da chi fosse vittorioso e chi perdente, ha suscitato il mio disappunto per non essere ancora riuscita ad occultare il fatto che chi prende piú voti perde comunque le elezioni ‒ se (slap) è previsto che le perda ‒ per com’è congegnato il sistema delle votazioni: solo ipocritamente democratiche, perché conta di piú assicurarsi la maggioranza dei Grandi elettori. Non sono bastati infatti 2 milioni di voti in piú alla ex-prima donna candidata alla Presidenza per superare la beffa elettorale che la condannava in partenza, appunto, senza la maggioranza dei Grandi elettori, da sempre controllati dalla casta economica.

Fiamme dell’Inferno, Vermilingua! Sapendo che cambiando l’ordine dei due fattorini il prodotto pseudo-democratico non cambia, non sei d’accordo anche tu che era meglio se avesse vinto il candidato femmina? Sai quante ipocrite news, quanti mielosi “mi piace” sugli asocial network, se si fosse verificata quella vittoria? Lo immagini Sbranatutto su Faucibook? O Farfarello scatenato su Sqwitter? Che colloso smottamento di #chedemocraziaesemplare; #telavevodetto, #pennagiallavaacasa, #oraèdonnatiè? Purtroppo ha vinto il muscolare polendina, borgataro nei Queens della Grande Mela.

Poi mi sono consolato per il non voto, addirittura voto-contro, dell’elettorato di colore. In ben due mandati, otto anni tempo terrestre, il primo Presidente nero d’America ha scontentato tutti i suoi simili. Se il livello degli white people è sempre 100 nel Paese guidato da Ràntolobiforcuto, quello dei black people è rimasto mediamente al palo del 75: che aveva raggiunto già mezzo secolo fa ai tempi dell’“I have a dream”, di quel fastidioso Agente colored del Nemico, cui forse troppo tardi siamo riusciti a mettere il silenziatore.

Polizia USAFortunatamente la questione razziale è saldamente nelle grinfie unghiute della nostra Satanica Alleanza. Tutti quei succosi omicidi commissionati alla Polizia USA (e getta) dai Malefici custodi della Fanatic University come pure il credito e l’alloggio seccamente negato, su suggerimento di noi Bramosi pastori della Furbonia ai nostri ossessi Banchieri speculatori, ci hanno aiutato a distogliere quegli analfabeti sociali di ritorno, di entrambi gli opposti colori, dal vero problema sociale moderno: l’ignoranza del “suo” linguaggio, del linguaggio “sociale” moderno.

L’ho spiegato a Ruttartiglio, che ancora non ci crede. Nel sociale moderno le nostre caramellate caviucce si comportano come un analfabeta del linguaggio informatico html [che è fatto di segni come *°#/<>-?! ecc.] il quale pigia a casaccio la tastiera, e non lo sfiora il pensiero di essere lui all’origine dei madornali errori che impestano l’elaborato. Si rende solo conto che non c’è nulla che vada bene tranne lui, che è colpa degli altri se tutto sembra andare a catafascio.

Pensa, Vermilingua, che può persino riuscire a indicare con sicurezza dove va correttamente posta una cosa o l’altra, dopo aver visto il risultato finale. Tuttavia difetta della padronanza del linguaggio html per accoppiare alla teoria astratta la pratica concreta: e perciò continuando ad agitarsi scompostamente sulla tastiera amplifica l’inevitabile caos.

Cosí pure fanno, nel sistema sociale moderno planetario, le nostre brioscine emotive: sia che lo amministrino sia che lo subiscano. Come gli analfabeti informatici non conoscono il linguaggio html, similmente gli analfabeti sociali [tanto gli eletti quanto gli elettori] non conoscono lo specifico linguaggio del sociale, né l’atteggiamento animico nuovo che richiede per essere padroneggiato. Linguaggio che non è quello della Scienza, atteggiamento animico che non è quello dello Scienziato: come (slap, slap) quasi tutti ritengono oggi, nonostante le quotidiane continue prove a conferma della sua inadeguatezza a ben operare in questo àmbito.

Eh sí, Vermilingua, dovevi sentire le agghiaccianti risate di Ringhiotenebroso ogni volta che Ruttartiglio gli portava le statistiche, i sondaggi e gli exit poll; o gli riferiva il commento di questo e di quello che davano per vincente l’una e perdente l’altro. Cosa lo faceva ridere? Non solo il fatto che il linguaggio scientifico – valido solo se applicato alla Natura e ai suoi fenomeni – quando è invece applicato alle tre dimensioni sociali (Cultura, Politica ed Economia) non ne azzecca una, ma che attraverso esso (slap, slap, slap) i nostri antipastini animici vivano alla giornata in un cupo, sfiduciato e passivo presente: senza piú un progetto plurisecolare da perseguire, senza uno sguardo millenario che li proietti evolutivamente nel futuro. Tiè! Dannazione, Vermilingua! Il palestratissimo Ringhio non dovrà saperlo mai, ma a te lo dico. Nell’ultima visita alla parte top secret degli Archivi purpúrei sotto la direzione del Daily Horror, ho rintracciato quasi le stesse parole nel Divano occidentale orientale di quel famigerato e molesto Poeta scienziato. Le copincollo.

 

Agente del Nemico: «Chi non riesce a farsi una ragione di 3.000 anni, resti, ignorante, al buio: viva di giorno in giorno».

 

Se riandiamo al millennio prima dell’avvento del Nemico sul paludoso fronte terrestre, quando frequentavamo i campi dei Devil Scout nell’Ellade ‒ presso Sparta quello della Furbonia e presso Atene quello della Fanatic University ‒ il linguaggio sociale avveniva per immagini: non per concetti astratti (= privi di immagini) come quello scientifico che imperversa nel sociale moderno.

Da ben prima di quei tempi, la dimensione dominante ‒ che strutturava unilateralmente di sé il loro sistema sociale a 1D, mantenendo nel proprio seno Politica ed Economia allora non ancora compiutamente emancipate ‒ strutturava unilateralmente di sé il loro sistema sociale a 1D era la Cultura: con il suo linguaggio per immagini direttamente tratto dai Mondi spirituali.

Rispetto a oggi, i Miti conservati dalle nostre tagliatelline animiche sono la prova lampante del diverso loro rapporto con le contrade sovrasensibili. Allora l’autocoscienza dei nostri spiedini emotivi era ancora sognante e collettiva. Molto lontana dall’autocoscienza individuale degli attuali tempi terrestri in cui ‒ per legge sociale di Gravità ‒ “lo spirituale-religioso” originario, slittando dalla dimensione culturale in quella politica, è scaduto nel “religioso-confessionale” odierno. In quel periodo storico, altro esempio, non si descriveva la vita di nessuno in quanto singolo individuo. Al massimo era raccontata la vita di un Popolo: come nei Germani del romano Tacito o, come nella piú antica tragedia loro pervenuta, nei Persiani del greco Eschilo.

De Bello GallicoE rammenti, Vermilingua, il condottiero romano che dovevamo indurre in dittatoriale tentazione nella nostra seconda antitesina di gruppo? Cesare ha scritto il De bello gallico guardando agli usi e costumi dei Galli, mentre di Vercingetorige tratta solo in quanto rappresentante dell’anima di popolo: non in quanto singolo individuo. Il racconto di un individuo come tale nella storia, infatti, è solo di questi tempi. Ora che infatti domina incontrastata la dimensione economica ‒ dove propriamente infuria malcompreso il linguaggio del disseccato concetto scientifico astratto ‒ escono le storie di Napoleone o di Garibaldi. Adesso sono le biografie degli individui, che vengono raccontate.

Dunque, si dovrebbe chiedere, qual è il linguaggio del sociale moderno, senza il quale tutte le dimensioni sociali (slap, slap) sono destinate a rovesciarsi come un guanto divenendo barbaramente antisociali?

Osserva Vermilingua: restando astrattamente concettuali e perseguendo scientificamente pedissequi l’impulso del caos sponsorizzato da noi Bramosi pastori della Furbonia University… su quel grànulo orbitante non stanno forse sempre piú diventando anti-culturale la Cultura, anti-politica la Politica e anti-economica l’Economia?

Il punto chiave di tutta questa faccenda è che il nostro golosissimo dessert non è consapevole di come il linguaggio scientifico, nonostante la moderna disposizione animica che lo vede come la panacea universale, sia letteralmente inadatto a leggere e a scrivere il sociale di inizio terzo millennio. Come la seguente indigesta osservazione ribadisce, ad esempio.

 

Agente del Nemico: «…L’astratta Società delle Nazioni non risolverà il problema internazionale. Non si riuniscono gli uomini sulla Terra con tali astrazioni. Riuniranno invece gli uomi, gli Spiriti che li guidano verso il Mondo sovrasensibile».

 

Per la qual cosa, e assai lo temiamo qui alla Furbonia, occorrerebbe un appropriato e concreto linguaggio sociale del tutto differente da quello scientifico, concettuale astratto, e pure un correlativo atteggiamento animico: piú caldo, avvolgente e creativo.

Inoltre, cosí com’è orientata solo verso la materialità, la Scienza negatrice dello Spirito è paradossalmente solo l’ultima sfibrata espressione di un patrimonio di saggezza spirituale, approcciato con modalità diverse dalle attuali, che si è validamente dispiegato nel Mondo ma solo fino a un determinato piccolo eòne dopo il biblico Diluvio: quello greco-romano. Il quarto dei sette che caratterizzano l’Epoca post-atlantídea, quello malignamente scelto dal Nemico per il suo ingresso su questo cerúleo sassetto cosmico che viceversa bramiamo intensamente per noi. Come purtroppo inopportunamente evidenzia il seguente troppo loquace frammento, che ti estraggo dal mio immancabile moleskine astrale.

 

Agente del Nemico: «Non dimentichiamo che oggi gli uomini cercano ancora di risolvere i problemi sociali per mezzo degli avanzi di antichi stati di coscienza, mentre tutto ciò che poteva essere risolto mediante tali avanzi di coscienza e già stato risolto. La Terra è nella parte discendente della sua evoluzione, e non è con gli impulsi antichi che si può far fronte alle esigenze che emergono oggi. I problemi attuali possono essere risolti solo da un’Umanità dotata di una nuova disposizione d’animo».

Ecco perché nonostante la raggiunta maggiore chiarezza ottenuta con l’emergente pensiero scientifico, per quanto ancora riflesso e non fondato su di sé, nonno Berlicche già durante le sue visite a Sparta si raccomandava sempre con noi di confinarla ottusamente nel vecchio stato d’animo, e di farla depressivamente affondare nell’analfabetismo sociale di ritorno.

 

Nonno Berlicche: «Per noi della Furbonia sarebbero guai seri se si accorgesse, nel sociale, che l’im­magine oggettiva sviluppata dal concetto astratto aggiunge quella concretezza che gli difetta: che è necessaria la superiore integrazione delle due polarità. Ma questo è specificamente ciò che caratterizza il linguaggio dell’Arte, che richiede però disciplina e che solo nel sociale strutturato tridimensionalmente (a 3D, ahinoi) può produrre come abbietto risultato: “rispetto” nelle Persone, “fiducia” nelle Comunità e “responsabilità” nei Territori. Essendo viceversa a 1D il sistema sociale moderno, di queste tre essenziali deficienze dimensionali ‒ rispettivamente nella Cultura, nella Politica e nell’Economia ‒ se ne accorgono tutte le nostre vittimucce aulenti… ma non possono ovviarvi nella pratica poiché non conoscono il veridico linguaggio necessario nel sociale. Il creativo linguaggio “artistico” sociale, che apporta solida e insana concretezza immaginativa oggettiva all’astrazione concettuale riflessa soggettiva in cui noi vogliamo confinarli per l’eternità».

 

Dannazione, Vermilingua! D’altra parte osserva quanta “arte” c’è nel linguaggio religioso del Mito e quanta “scienza” c’è nel linguaggio artistico della pittura rinascimentale. Quanta entusiasmante “arte” c’era nella politica greca nascente quasi tre millenni fa e quanta arida “scienza” c’è ora nella moribonda politica di inizio terzo millennio. Per non parlare poi di quanti effetti collaterali negativi (slap) comporta una terapia scientifica rispetto agli effetti collaterali (ahimé) positivi di una terapia artistica.

Senza la conoscenza del linguaggio sociale moderno, senza un atteggiamento riscaldante-avvolgente verso le iniziative sociali, la Tridimensionalità strutturale impulsata dagli Agenti del Nemico – quale pratico contenitore sociale adeguato all’attuale emancipazione delle tre dimensioni – resta solo una mera teoria astratta. Resta lettera morta. Ri-Tiè!

Fortunatamente per noi della Furbonia, il nostro ammazzacaffè non ha colto già nel Mito della mela di Paride la prefigurazione del necessario e inevitabile susseguirsi storico, nei millenni, degli unilaterali sistemi sociali a 1D prevalente sulle altre due: prima la Cultura a 1D fino al medio-evo, poi la Politica a 1D fino al secondo millennio e, a partire da questo momento, ecco ora l’Economia a 1D.

Pertanto non può aggiungere artisticamente a quell’immagine del Mito il corrispettivo concetto astratto dell’equilibrio sociale nemico di ogni unilateralità dimensionale. Perciò non perviene alla sana strutturazione a 3D del Sistema sociale quale necessaria e urgente terapia concreta alle loro arbitrarie tendenze antisociali: potenziali e, soprattutto ora, già in atto.

Né può avvedersi di questa strutturazione sociale a 3D, nel senso della sua concretezza, se non unisceI re della fiaba l’immagine dei 3 Re puri che si ergono in piedi mentre il Re compòsito (a 1D) crolla miseramente in un ammasso informe – nella Favola del Serpente verde e della Bella Lilia che trovi nella Biblioteca circolare del Daily Horror ‒ con i nitidi concetti espressi nei Punti essenziali della questione sociale: due depravate opere che la nostra occhiuta Infernale Intelligence non è riuscita ad offuscare nella mente di questi odiosissimi Agenti del Nemico e che, in bella vista, testimoniano questo clamoroso fallimento.

Pare incredibile, Vermilingua, ma un’altra cosa che non afferrano i nostri centrifugati emotivi è che il linguaggio sociale è decisamente differente dal linguaggio dell’uomo preso a se stante. Mentre quello sociale, per essere compitato, deve artisticamente unire con calore animico immagine concreta a concetto astratto se vuole operare nella realtà sociale, l’individuo attraverso il linguaggio umano ‒ e tutto ciò che questo processo sintetizza e comporta prima e dopo ‒ vuole entrare nella realtà spirituale. Cosí come puoi desumere da quest’altro frammento top secret.

 

Agente del Nemico: «Per ogni corretta disciplina vengono indicate certe qualità, che mediante esercizio si deve acquisire colui che vuole trovare la via verso i Mondi superiori. Queste sono soprattutto: dominio dell’anima nella propria conduzione dei pensieri, della propria volontà e dei propri sentimenti».

 

Di comune i due linguaggi hanno che in entrambi occorre disciplina e che in entrambi non può funzionare il linguaggio scientifico, adatto solo ai fatti della Natura. E come nel sociale la tridimensionalità strutturale porta, secondo determinate dinamiche e leggi, ad una liberazione delle energie che l’uomo esprime nelle tre dimensioni, anche nella via verso i Mondi spirituali ‒ che noi della Furbonia sbarriamo con tutta la nostra forza ‒ si tratta dell’odiatissima libertà. Ma questa volta è quella libertà che noi Bramosi pastori piú aborriamo e temiamo. Purtroppo i nostri avversari hanno il difetto di non insinuare, mentire o occultare ma di parlar chiaro come in quest’altro nauseante frammento.

 

DabliuAgente del Nemico: «La Natura fa dell’uomo un essere naturale; la Società ne fa un essere che segue determinate leggi; un Essere libero, tuttavia, egli può farsi solo da se stesso».

 

Maledizione, Vermilingua! Ecco qui indicato ‒ e apertamente ‒ dove il linguaggio spirituale-umano, quello artistico-sociale e quello scientifico-naturale vadano correttamente posizionati e utilizzati per una novella nascita umana che si sottragga alle nostre grinfie unghiute. Che Mammona ce ne scampi e liberi!

 

Il tuo smoccolantissimo                                                                            Giunior Dabliu