e il confronto dei discepoli di Michele con la prossima incarnazione di Arimane
Ora voglio indirizzare l’osservazione su qualcosa che si sta preparando, una corrente che si sta sviluppando a livello planetario e di cui forse non siamo coscienti. Ho trascritto un’intervista molto istruttiva. La lettura sarà un po’ lunga, ma è necessaria per chi desidera comprendere gli eventi del presente. Ho alternato alcuni miei commenti in parentesi quadre.
Human economy ‒ Intervista a Franz Hörmann
Professore straordinario presso l’Istituto di Contabilità Aziendale dell’Università di Economia di Vienna. Autore del libro: La fine dei soldi.
Premessa: Il film “Zeitgeist: moving forward” (Link) può apparire allo spettatore medio un po’ utopistico, soprattutto il finale dove le persone lanciano le loro banconote verso la banca centrale, facendo intendere che a loro non servano piú.
[Osservate che qui viene indicato un movimento mondiale che si denomina stranamente, in lingua tedesca e non inglese com’è uso comune, “Zeitgeist”, Spirito del Tempo, alludendo ingannevolmente a Michele].
Ma se si conosce a fondo il sistema monetario attuale, allora si sa anche che già oggi il denaro non serve piú. Il nostro concetto di denaro è ancora sempre associato ad una sostanza, una materia, o comunque a qualcosa di valore e che facciamo circolare come un oggetto di scambio. In realtà, naturalmente non esiste. Esso è pura informazione.
[Sí, il denaro è astratto. Ma se è informazione, deve comunicare qualcosa. Non esiste informazione, cioè passaggio di conoscenza, senza contenuto. Il denaro è un mezzo di scambio, un assegno per merci e prestazioni. Deve venire emesso dal lato della natura collegato alla produzione agricola. Su questo assegno dobbiamo immaginare scritto, accanto al numero, la sostanza cui si riferisce, ad esempio: 100 misure di grano].
È un numero, e come tale non necessita di alcun mezzo. Ciò significa: niente carta, può essere solo una semplice registrazione nella memoria di un computer, ove esiste ed è anche generato. Ed ecco, una volta compreso ciò, qual è il problema della nostra crisi finanziaria. La moneta nasce attraverso una registrazione contabile di banche private. Le banche private detengono il potere della creazione del denaro, non le banche centrali o la democrazia. E la modalità con cui creano denaro, è attraverso l’incremento del patrimonio totale, che allo stesso tempo è debito, cioè debito fruttifero! Questa è la radice del problema odierno! Tutti hanno debiti che stanno esplodendo, esplodendo in modo esponenziale, e che non sono rimborsabili.
[In tutta questa intervista non si parla mai di tasse. La tassa è il deperimento del denaro, la sua morte naturale. E Arimane non può tollerarla, perché morire significa passare ad una vita spirituale superiore. Ma Egli vuole separarsi dal mondo spirituale, per creare un regno per se stesso. L’attuale creazione continua di denaro, indipendentemente da chi ne sia l’artefice, deriva dalla continua perdita del suo potere d’acquisto, cioè dall’inflazione. Questa è determinata da tre fattori: dalle tasse sull’economia che si scaricano sui prezzi, dai falsi valori economici attribuiti ai mezzi di produzione e dal costo del lavoro, anch’esso falso valore economico. Di questo il professore non fa menzione. Si limita a dare addosso alle banche, prendendo ciò che è effetto come causa].
Domanda: Nel suo libro omonimo La fine dei soldi, ha affermato in un’asserzione, piuttosto coraggiosa direi, che arriverà presto la fine del denaro. Perché?
Risposta: Sí, Il termine La fine dei soldi ha vari significati. Da un lato, il denaro come lo concepiamo oggi non è altro che una regola del gioco. La regola dice che gli individui, dei raggruppamenti di persone, le istituzioni e gli Stati, devono restituire i loro debiti e restituirli con gli interessi. Se si prende sul serio questo approccio, si dà il fatto che la maggior parte dei paesi industrializzati, per puro calcolo matematico, non sono in grado di farlo. Perché ciò che già sta accadendo con il cosiddetto salvataggio dell’Euro non è altro che il pagamento di debiti vecchi con debiti nuovi. Ma purtroppo i nuovi debiti producono ulteriore interesse. Ciò significa che si può prevedere che questi debiti esploderanno. Ed è chiaro sin da oggi che a causa di questa regola del gioco non possono piú essere restituiti.
[Questo lo dicono tutti. Ma non è vero. Perché conoscendo che il valore del denaro, il suo potere d’acquisto, dipende dai prezzi di merci e prestazioni, già solo eliminando tutti gli attuali costi fiscali si otterrebbe il dimezzamento dei prezzi. Tutto il denaro raddoppierebbe di valore e si potrebbe usarne una parte per pagare tutti i debiti, essendo alla fine piú ricchi di prima. Con la tassa monetaria poi si eroderebbero i capitali speculativi di rendita e si toglierebbe il terreno all’economia immobiliare, ulteriore causa di inflazione].
Questa è la fine del denaro a partire dalla prima prospettiva. La seconda prospettiva sarebbe quella in cui la gente semplicemente comprenderà che ciò che essa oggi ancora considera come denaro, in realtà non è mai esistito.
[Questo è vero, il vero denaro, che esprima la sua vera natura, non è ancora mai esistito. Ma ciò non significa che non possa esistere in futuro. Arimane è terrorizzato dalla possibilità che possa nascere questo vero denaro, perché esso è lo strumento cristico dell’economia fraterna. Lo vuole divorare prima che l’anima umana, fecondata dallo Spirito lo partorisca].
Il denaro che è stato creato da una registrazione contabile non ha alcuna sostanza, e quindi non può avere alcun valore intrinseco. Una volta inteso questo, potremmo stabilire una cosa simile al denaro, ovvero dei numeri che possano guidare il comportamento umano in maniera diversa: ovvero in maniera democratica, costituita e protetta dalla legge, trasparente, comprensibile per la gente ed utile allo sviluppo umano.
[I soldi, viene detto qui, sono solo numeri. Quello che viene qui proposto è che dei numeri guidino il comportamento umano. Naturalmente in maniera etica e democratica].
Domanda: Che cosa seguirà ai soldi? Con che cosa pagheremo in futuro, se la sua prognosi è corretta?
Risposta: Se riuscirà ciò che la rete scientifica internazionale, di cui faccio parte anch’io, sta sviluppando in questo momento, sarà un’unità di conteggio elettronica che sia legata al potere d’acquisto. Si pagherà unicamente per prestazioni e competenze umane.
[Apprendiamo la notizia che una rete scientifica internazionale non ben identificata sta sviluppando questo progetto. Il denaro sarà un’unità di conteggio elettronica legata al potere d’acquisto. Sembra l’Antropocrazia di Nicolò Bellia, ma è tutt’altro. Con il denaro infatti si pagheranno le competenze umane. Le capacità umane divengono merce. Ancora peggio di ora, che viene mercificata l’energia umana di lavoro].
La gente riceverà un limite di credito sui conti individuali, il quale corrisponderà al cosiddetto reddito di base incondizionato. Ciò garantirà la copertura di beni essenziali e sarà il nostro potere d’acquisto.
[I punti in comune con l’Antropocrazia sono molti. Non lasciamoci ingannare].
Ogni attività che sia utile alla comunità, in forma di una rete elettronica, nella quale ci si organizza per la produzione, sarà premiata con potere d’acquisto che sia basato su regole trasparenti che potranno poi essere modificate in qualsiasi momento. L’obiettivo sarà inoltre di classificare le attività in due categorie distinte: la prima riguarda le attività che le persone amano fare, perché divertono e ci si può progredire svolgendole. E poi ci saranno quelle attività che non si amano fare, ma che devono essere svolte comunque, come un compito dovuto, necessario ed essenziale. Le persone saranno pagate per entrambi, ma in misura maggiore per le attività sgradevoli!
[Nell’economia si produce per il consumatore, non per la comunità, e si è pagati dal consumatore, non dalla comunità. Viene qui prevista una classificazione dei compensi in base a regole trasparenti, che vuol dire democratiche, e che comunque possono essere modificate, sempre democraticamente, è ovvio. I prezzi equi sono fissati attraverso regole, non nascono dal valore assegnato alle merci dagli individui che ne hanno bisogno].
Ma in particolar modo sarà premiato chi con intelligenza e creatività saprà eliminare le attività sgradevoli, razionalizzandole. Perché cosí, sollevando anche gli altri da simili attività spiacevoli, questi otterrebbero un super-bonus, per poter sviluppare ulteriormente loro stessi anche in altre attività.
[Questo super-bonus non è il pagamento della prestazione da parte di chi la riceve, calcolato secondo un giudizio economico, cioè in base al proprio bisogno, ma un premio dato dalla comunità (ma chi lo decide?) con il versamento sul proprio conto di un numero, una quantità di potere d’acquisto. C’è quindi una cassa comunitaria inesauribile che elargisce bonus ai piú meritevoli. L’astrazione arimanica conduce all’inesauribilità monetaria].
Domanda: Chi saranno i perdenti e chi i vincitori in questo nuovo sistema?
Risposta: La cosa interessante è che questo nuovo paradigma sociale non funzionerà piú secondo le regole della “partita doppia a somma zero”. Anche se oggi la gente non riesce a capirlo, perché mentalmente intende il denaro immaginandolo un pentolone pieno di un terminabile numero di monete d’oro. Noi invece saremo in grado di far sí che tutte le classi sociali oggi conosciute, possano essere tutte contemporaneamente vincitrici, perché in questa rete fondata sulla reale collaborazione, non esisterebbe piú né la competizione, né la concorrenza.
[Qui si spiega bene. Che bisogno c’è di pareggiare entrate e uscite se possiamo emettere denaro a volontà? Il fatto che la partita doppia oggi sia applicata in modo distorto, non significa che non sia fondata. La sua giusta applicazione ci sarà a livello di contabilità mondiale quando al denaro emesso dal lato della produzione di merci, legata ai mezzi di produzione base che sono le terre coltivabili, corrisponderà quello consumato dal lato delle prestazioni spirituali attraverso la tassa monetaria. La quantità del denaro circolante varierà solo in relazione al variare dei valori reali scambiati].
Domanda: Internet sarebbe un modello virtuale per realizzare questa idea? Perché qui in parte esso funziona in modo simile, come nell’esempio dell’open source. Ed inoltre aumenterebbe i benefici per la collettività. Ciò mi appare un paragone idoneo.
Risposta: Sí, Internet è certamente la piattaforma tecnologica di supporto, e l’open source è un’ottima analogia. Possiamo creare un tipo di società “open source”. Un breve esempio: in futuro non avverrà piú che un fabbricante di automobili le produca interamente, come per esempio una Mercedes, una Audi, una BMW, una Toyota ecc., e quindi dover entrare automaticamente in concorrenza, dovendosi escludere a vicenda. Questi produttori si specializzano in alcuni sottocomponenti, che saranno poi assemblati in un’automobile qualsiasi, seguendo un concetto modulare del tipo Lego.
[Spariranno quindi i nomi delle imprese, cioè il segno dell’individualità. Ci sarà solo una grande impresa comunitaria collaborativa, dove si producono prodotti qualsiasi, assemblati secondo un modello atomistico, in combinazioni però individualizzate. Un’emulazione meccanica dell’Io].
Quest’auto potrebbe allora reggere ad esempio per 30 anni, perché sarebbero sempre solamente sostituite le parti realmente difettose. Cosí facendo i produttori coopererebbero. Allora servirebbe la cooperazione, non piú la concorrenza. Naturalmente ciò escluderebbe un gran numero di lavoratori, ma non sarebbe un problema, perché essi conserverebbero comunque il loro potere d’acquisto e ognuno potrebbe sviluppare la sua mente e ulteriori abilità, per tornare poi socialmente utile ad un livello superiore.
[Tecnocrazia camuffata da ecologia ed evoluzione spirituale umana].
Domanda: Parola chiave “cooperazione” al posto di “competizione”: mi suona familiare. Credo di averlo sentito una volta… nell’ambito del gruppo Attac [attivisti ambientalisti sabotatori].
[Interessante, vero? Questa cooperazione va a braccetto con il sabotaggio].
Risposta: Sí, l’economia del benessere comune… Sí, sí.
Domanda: Significa che è possibile amministrare piú attentamente le risorse e in modo piú ecologico ed organico, senza pressioni, con meno sprechi e danni ambientali?
Risposta: Questo nostro sistema monetario, come già menzionato, è un’unità di conteggio elettronica che premia esclusivamente il comportamento umano.
[Ancora piú chiaro: premia il comportamento, riconosciuto etico dalla comunità, con del denaro, che però non viene chiamato denaro, ma unità di conteggio elettronica. Cosí sterilizzata la parola denaro, astutamente demonizzata da Arimane, padre della menzogna, non disturba].
Per la materia morta, come le materie prime e i semilavorati, formeremo un circuito di calcolo separato. Queste cose non saranno piú valutate.
[Quindi la materia morta non avrà piú un valore determinato. Quindi materie prime e semilavorati non avranno un prezzo, e i prezzi delle merci saranno fissati democraticamente. Si noti l’inversione totale delle leggi economiche. Si valuteranno poi con dei numeri le capacità e il comportamento umano, un po’ come una pagella scolastica, ma con voti che hanno potere d’acquisto. L’uomo sarà quindi un semplice numero. “Formeremo” significa: noi, i saggi scienziati e i dirigenti politici di questa comunità mondiale democratica ed etica].
Non sarà nemmeno definito che un elemento debba consistere di alluminio, ad esempio. Il produttore progetterà a quali parametri debba corrispondere una sostanza: solidità, punto di fusione, e gli scienziati dei materiali si adopereranno perché la sostanza richiesta, che soddisfi queste condizioni, sia sempre disponibile. Non serve piú competere per sostanze scarse, ma noi soddisferemo la funzionalità, che significa: chiunque richieda materia prima, l’avrà. Se non funzionasse, gli scienziati dei materiali tenterebbero una sintesi, e sarebbero premiati per il loro lavoro e la creatività.
[Il processo è il seguente: gli ingegneri fanno dei modelli di prodotti che abbiano la caratteristica razionale del Lego. Gli scienziati dei materiali si danno da fare per ottenere materiali adatti, per accontentare tutti quelli che ne hanno bisogno. Non sto facendo ironia. Questo programma sta camminando. Molte menti al servizio di Arimane ci stanno lavorando con energia. E se messo in atto funzionerebbe certamente, sulla base della potenza tecnologica che prenderà il posto della creatività individuale].
Se pagassimo la gente con moneta elettronica solamente per le capacità o le attività, si avrebbe il vantaggio di disporre di un sistema piú equo, ove tutti lavorino secondo le proprie capacità, e non per esempio grazie alle risorse di una società ricevute in eredità.
[La prima riga inganna solo chi non ha compreso le leggi economiche reali, cioè quasi tutti. Le altre due possono ingannare soprattutto noi antroposofi che leggiamo Steiner. Noi antroposofi misconosciamo il vero significato delle leggi dell’economia comunicateci da Steiner. E cosí il vuoto di coscienza da noi lasciato viene riempito da Arimane, che si appropria di questi concetti in modo ingannevole, rovesciandoli a proprio vantaggio].
Domanda: Ciò significherebbe che la fine della povertà sarebbe anche la fine della ricchezza? Ma non sarebbe egualitarismo come nel comunismo?
Risposta: No! Penseremmo semplicemente in altre categorie. È questo il trucco! Ricco e povero cesserebbero di esistere in questa variante. Esisterebbero solo umani in diverse fasi di sviluppo. I giovani che dovranno scoprire le loro abilità ed il loro potenziale; persone già avviate in una certa direzione; altre che vogliono cambiare rotta e si sono fermate per un anno alla ricerca di nuove priorità.
[Umani qui suona come automi].
E tutte queste fasi saranno seguite da una specie di nuovi “impiegati bancari”, una sorta di consulenti del lavoro che come supporto psicologico accompagnano le singole persone nel corso della vita lavorativa.
[Quindi nelle banche, oltre a gestire il denaro della collettività per il bene comune, si farà anche assistenza psicologica ai lavoratori, nel caso siano insoddisfatti della propria condizione di ottundimento dell’Io e non sappiano bene perché].
Domanda: Bene. Sembra dunque essere essenziale la costituzione di un reddito di base incondizionato.
Risposta: Esatto! Sí! E possiamo farlo, correlando ogni individuo ad un conto individuale, usando per esempio il codice fiscale.
[Nell’Antropocrazia si direbbe: correlando ad ogni individuo un conto individuale. Nella prima il centro è l’individuo, nell’altra il conto, cioè come detto sopra: dei numeri che guidino il comportamento umano].
Si inizierà con un credito, il potere d’acquisto, con cui fare shopping, che corrisponderebbe al reddito base incondizionato. Cosí il produttore avrà un plus, il consumatore andrà in negativo. Questo scambio è registrato come un numero, senza dimensione. Qualcosa come $ o € non servirà piú perché in realtà il prezzo è un rapporto di valori, una relazione. Ed in una relazione la dimensione si annulla: 3 m : 2 m = 1,5 ma senza dimensione.
[Il ragionamento pare che fili astrattamente, ma non ha nulla a che vedere con la compravendita, che è l’azione economica grazie alla quale origina il prezzo. È vero che il prezzo nasce come rapporto di valori, non però di valori astratti ma di valori concreti, che sono merci e prestazioni. E tali valori dipendono primariamente dal bisogno di chi li acquista, dei consumatori. I prezzi sono dunque espressione dei reciproci valori attribuiti ai beni scambiati. Quindi se c’è un valore economico reale di riferimento, poniamo il grano, e se il suo prezzo è 1 € il kg, se io vendo del grano e poi compero fragole, giudicherò se queste hanno il giusto prezzo in rapporto al valore del grano, non in rapporto ad un’astrazione. Se le fragole costano 5 € il kg, questo prezzo dipende sia dalla domanda dei consumatori, legata al loro bisogno, sia da quanto è difficoltoso produrle in rapporto al grano. Il denaro fa da mediatore, perché in quel numero 1 è sottinteso il valore di una misura di grano, bene di riferimento, non un’astrazione. Il segno € posto accanto ci può indicare ciò, se lo comprendiamo giustamente. Tenendo comunque presente che oggi tutti i prezzi sono falsati, ognuno di noi fa sempre un immediato calcolo intuitivo di questo genere quando acquista o vende qualcosa. Solo che non osserviamo il nostro processo di pensiero. Ma anche se non siamo economisti, valutando i diversi prezzi dei prodotti, sappiamo quasi sempre giudicare se sono giustificati nei loro rapporti reciproci].
In passato il marco, le corone ecc. sulle banconote non erano altro che una strategia di governo che storicamente concedeva l’autorizzazione per attività economiche nei rispettivi territori. Dopo la rivoluzione francese e il dislocamento della nobiltà, dopo che fu tolta alla nobiltà la facoltà di creare denaro e trasferita alle banche, esse fecero di tale simbolo del potere (come consenso ad una transazione economica) un oggetto con un valore intrinseco. Da ciò nasce il materialismo, cioè la finzione di una moneta intesa come denaro-merce.
[Il principe della materia vuole confondere le carte, demonizzando il denaro e il materialismo, per impedirci di accostarci alla conoscenza del loro positivo significato evolutivo. Del resto è il padre dell’inganno. Ma cosí si smaschera e ci dà una mano a riconoscerlo].
Gli speculatori aggravano le differenze del tasso di cambio dal quale generano profitto. Le imprese dell’economia reale invece soffrono per questi tassi di cambio e sono costrette a coprirsi di debito, e infine sono ancora le banche a beneficiarne, sia della speculazione che del debito. In poche parole, questo è il nesso. Quindi se vediamo l’unità di conteggio come una cosa a sé stante, con un valore intrinseco, osserveremo tutti questi paradossi, che per esempio nei paesi di successo la moneta tende al rialzo, e viceversa, e pertanto si verificano gli stessi effetti controproducenti che ancora una volta andranno solo a beneficiare gli speculatori.
[È chiaro che nelle economie deboli, cioè dove il mercato è inceppato, i prestiti alle imprese sono rischiosi e vengono per questo concessi a tassi elevati. Quindi il costo degli interessi si scarica sui prezzi e causa ulteriore inflazione. Ma abbiamo mostrato già che le cause primarie dell’inflazione non risiedono nelle speculazioni bancarie, che sono solo la conseguenza di un processo economico già distorto, cosí come le cause di una malattia non risiedono nei virus. Essi trovano terreno fertile in un organismo già debilitato].
Domanda: Supponiamo che la sua prognosi sia giusta e che la fine del denaro sia prossima: come possiamo prepararci ora? Voglio dire, le persone che hanno risparmi ‒ io non sono tra loro ‒ chi ha messo da parte dei soldi, cosa deve fare per attendere la fine del denaro relativamente rilassato e senza troppe paure?
Risposta: Il primo passo sarà: rendere la felicità individuale, che è solo una sensazione, indipendente dalla proprietà, e spostarsi in direzione dell’autodeterminazione della propria vita. Vita autodeterminata, ovvero: siamo noi che scegliamo il centro delle nostre attività e capacità per noi stessi. Ecco la definizione della cosiddetta nuova felicità.
[Sembra il paradiso terrestre! In economia però, le nostre capacità sono per gli altri, non per noi stessi. In questo sistema i lavoratori producono per la comunità, ed è sempre la comunità che eroga premi di produzione ai piú bravi. Non esiste rapporto di scambio diretto tra produttore e consumatore, tra Io ed Io. I valori economici si riducono ad astratti valori etici decisi democraticamente].
Ciò che si ha a disposizione oggi come unità di conteggio, di denaro, dovrebbe essere speso appena possibile nell’economia reale. Ciò accade comunque ed è frainteso dagli operatori di economia convenzionale, che lo interpretano come una ripresa economica. Se la moneta effettivamente andasse al collasso, cosa che probabilmente non potremo impedire in ogni caso, sarà sufficiente trasferire le competenze della creazione della moneta, ovvero un conto per ogni persona, per esempio al Ministero degli Affari Sociali.
[La moneta andrà al collasso perché ciò è stato previsto già da molto tempo dai pochissimi che dirigono i processi finanziari, cioè dai consapevoli servitori di Arimane, che si fanno forza dell’opposizione dei molti inconsapevoli servitori di Lucifero, tra cui siamo anche noi antroposofi, fino a quando non ci desteremo dal sonno. Questo collasso è stato preparato per sostituire l’attuale sistema con quello già pronto nelle teste degli scienziati di cui sopra. Se questo riuscirà, sarà saltato a piè pari il gradino evolutivo dell’anima cosciente, legato alla comprensione individuale dell’impulso cristico della fraternità presente nella vita economica, di cui il vero denaro è mezzo fondamentale].
Tutti abbiamo il codice fiscale. Non abbiamo bisogno di altro, per le carte di credito elettroniche, che di un nuovo codice bancario. Cosí possiamo continuare ad usare l’intera infrastruttura. Nel nuovo sistema ognuno avrebbe il proprio codice fiscale, inteso come codice di assicurazione sociale, legato ad un conto individuale. La creazione del denaro sarebbe attribuita al Ministero degli Affari Sociali e il Ministero della Finanza potrebbe essere abolito perché divenuto superfluo.
[Nella Tripartizione sociale il reddito base, pur corrispondendo ad una norma di diritto, è espressione della sfera economica, essendo collegato a parametri economici reali calcolabili: superficie totale coltivabile divisa per il numero degli abitanti. Non è la concessione ai singoli di un governo etico-democratico che ha a cuore la felicità dei suoi sudditi. Non è lo Stato ad emettere moneta, ma il singolo individuo la emette a se stesso, come controvalore del prodotto del proprio pezzo di terra, mezzo di produzione economico primario].
Domanda: Suona come un grande messaggio per tutti coloro che hanno risparmiato molto.
Risposta: Sí, esatto! Possono spendere i soldi da soli, o dare ciò che non possono spendere nell’economia reale ad altri, in modo che possano farlo loro.
Domanda: Un’ultima domanda che mi è venuta in mente adesso. Nel contesto di accumulo di denaro, penso a tradimenti e atti criminali. Cosa faranno in futuro? E chi finora ha preso dei soldi in circostanze dubbie o da lobbisti? Cosa farà questa povera gente in futuro?
Risposta: Non vorrei considerare queste persone povere. Da un lato temono probabilmente le possibili conseguenze, e dall’altro lato hanno dei sensi di colpa. Se riusciremo a realizzare questo nuovo sistema, il che dipende solo dal consenso politico della popolazione, queste persone non dovranno temere il nuovo sistema, perché esso, sotto questo punto di vista, sarà liberato da truffe.
[Infatti il sistema non sarà vittima di truffe, perché sarà l’essere umano ad essere da esso truffato].
L’unico nostro obiettivo è che l’intero popolo operi in sintonia, soprattutto le banche nel nuovo ruolo di:
1. Istruire i nuovi “consulenti del lavoro” di supporto.
2. Operare come “banca del sapere”, diffondendo in rete le informazioni utili a tutti.
3. Premiare le persone con l’“unità di conteggio virtuale”.
[Per nostro obiettivo si intende ancora quello della rete scientifica internazionale. Essa vuole fare il direttore d’orchestra del popolo, che deve eseguire la musica prevista dallo spartito scientifico-tecnologico-etico. Tutta la vita umana troverà appagamento grazie al ruolo delle banche. I consulenti del lavoro come padri spirituali che sostengono le vocazioni lavorative. Banca dati del sapere che diffonde la cultura come “informazioni utili a tutti”, indipendentemente dal bisogno individuale di ricerca. Premio in unità di conteggio “virtuale” al comportamento “virtuoso” dei meritevoli, come riconoscimento morale elargito dalla benevola divinità della comunità mondiale fraterna che come anima di gruppo governa dall’alto i suoi figli. Leggete L’Anticristo di Soloviev e troverete profeticamente descritto tutto ciò].
A chi invece è stato un po’ disonesto, possiamo dire che non siamo alla ricerca di capri espiatori. Vogliamo che le persone agiscano insieme. Chi è pronto a collaborare nella collettività, può dimenticare il passato.
[E c’è infine il perdono per i peccatori che vogliono diventare buone pecorelle del gregge!].
Qui termina l’istruttiva intervista, che commentiamo con le parole del Cristo: «Sorgeranno falsi Messia e falsi profeti, e daranno segni e prodigi per ingannare se possibile gli eletti. Voi però state in guardia. Vi ho predetto tutto» (Mc 13, 22,23).
Stefano Freddo (3. Fine)