Respiro sottile, palpito del ritrovato respiro, soffio delle ossa, làquea liberazione, ristoro dello scioglimento nella zona della croce, quiete del corpo e dell’anima: operazione redentrice. Dal profondo la gratitudine e la contemplazione.
Tutto è liberato làqueis: scatenamento della volontà soave di donazione oltre la vita, alito ristoratore dell’Infinito. È la via del Sacro Amore, aperta, mirabile, rara, sconosciuta, misteriosa, invisibile, evidente e tuttavia ignota. È l’Amore del Divino di ogni creatura, la forza redentrice continua di ciascun essere, anche del piú abietto, percepito, ridestato da chi è capace di ridestare se medesimo: l’ente divino che dà il senso a tutto l’esistere di una creatura, attraverso l’inganno delle parvenze.
Ogni volta il còmpito è la Resurrezione, un continuo praticare ciò che è stato donato, per cui v’è stata passione, sofferenza infinita, morte e Resurrezione. Questo il dono da realizzare.
Risorgere sempre è la regola, perché il Logos divenga forza palpitante dell’umano. Ogni giorno un’opera, un sacrificio, una vittoria, in ordine all’identico ideale. L’ekagrata assoluto è la chiave: l’impegno da realizzare per donazione illimitata.
Risorgere sempre, perché l’annientamento non esiste. L’essere è. Se c’è la Morte, c’è la Resurrezione, perciò la Morte è un tragitto della Resurrezione. La Resurrezione è sempre il Sacro Amore che si afferma. Lungo è il cammino e tuttavia meraviglioso, perché è comunque la via del Cristo, la via della redenzione, il contenuto ultimo del Graal.
Cuore che accoglie la luce vivificante del Christo, la massima forza del mondo: cuore che accoglie la perenne salute, la stabilità assoluta, la salvezza imperitura. Cuore che avvampa di gioia e di richiesta d’Amore, di donazione di sé e di certezza del Christo: cuore in cui è il centro di divine correnti creatrici, di tutte le energie della Terra. Cuore in cui si entra in pace con tutti, amici e nemici – è lo stesso – e in cui si è lieti di riversare Amore sugli esseri che soffrono: cuore avvampante di beatitudine christica e di pace infinita: questo è il cuore offerto al Divino, perché guidi sacrificalmente, nella meditazione e nella preghiera, i passi del procedere verso il nuovo umano: nell’umano in sé redento, già angelico, ma che occorre realizzare attraverso la maya delle lunghe lotte: per la vittoria!
Massimo Scaligero
Da una lettera del maggio 1979 a un discepolo.