Apprendiamo dai media con sorpresa
che Dorian Gray, da mito, ora è realtà.
In un laboratorio d’avanguardia
californiano, l’Istituto Salk,
usando i protocolli e gli algoritmi
della piú avanzata biogenetica
hanno ringiovanito alcuni topi.
Si realizza cosí l’antico sogno
dell’uomo che vorrebbe conseguire,
se non l’eternità, una decente
e dignitosa condizione fisica,
mentale, e all’occorrenza la figura
di un soma non guastato dall’età
ma fresco, sano, florido e avvenente
come quello di un baldo adolescente.
Per l’intervento è stata necessaria
l’ingegneria genetica, mirata
ad attivare nelle cavie un gruppo
di quattro geni ‒ questi già scoperti
dal giapponese Yamanaka Shinya ‒
elementi capaci di invertire
l’iter dello sviluppo cellulare,
ritardandolo quasi di vent’anni.
Però cautela, voi che rosicate
da mane a sera contro le ingiustizie
dell’Ordine Mondiale, delle banche
che giocano a monopoli coi soldi
dei vostri sudatissimi risparmi,
che cercate un lavoro e non l’avete
se non cedendo a mille e piú ricatti,
se di voi si fa carne da macello
sotto le bombe o in aule fatiscenti
di scuole che dispensano sapienza
volta all’inganno, piú che alla saggezza.
Non esultate troppo se in America
hanno ringiovanito i roditori,
poiché c’è differenza tra il formaggio
in piú che riusciranno a divorare
vivendo un supplemento di esistenza
e il coraggio richiesto all’homo sapiens
nell’impresa che tende a realizzare,
dopo errori e cadute, l’Uomo nuovo.
Altro che provoloni e gorgonzola,
groviera, pecorino e parmigiano!
Se l’uomo non conquista la Parola
vivere un po’ piú a lungo sarà vano.
Il cronista