In attesa di schiuderti alla vita
eri fanciulla docile, paziente:
le incombenze domestiche, ancillari,
la preghiera in comune, il desco semplice
nella tua casa presso il fiume Gave,
gelida vena, alito dei monti,
fluire di leggende e di misteri.
Il tuo si dipanò quando il sussurro
ti disse nella grotta: «Cerca l’acqua!».
Ma tu già conoscevi Chi parlava,
e prima che apparisse La sapevi
Donna cinta di luce, iridescente,
Spirito incorruttibile. Obbedisti.
Tu sibilla, vestale, profetessa,
l’anima tua possente nascondevi
sotto vesti dimesse. Le tue mani
graffiarono la terra, ed ecco il fiotto
miracoloso erompere, stillare
il rimedio sublime per chi spera
ed ha certezza che qualcuno vegli
e al tempo giusto parli, splenda, curi
l’uomo smarrito, e ne guarisca l’Io.
Fulvio Di Lieto