Unilateralità sociale biforcuta: per finire, La Cultura

Inviato speciale

GWB@dailyhorrorchronicle.inf

DabliuProseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata illegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media deviato, all’indirizzo elettronico

Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf.

Andrea di Furia

Vedi “Premessa” www.larchetipo.com/2007/set07/premessa.pdf


Unilateralità sociale biforcuta: per finire, La Cultura

Carissima Vermilingua,

finalmente sono riuscito a depistare Fàucidaschiaffi approfittando di una rissa che si è sca­tenata alle terme laviche, nella sauna nebbiosa dove avevo finto di occultarmi. Cosí, tratto dal mio immancabile moleskine astrale, posso inviare al tuo indirizzo di posta.inf il resoconto di un’altra riunione del nostro Black Team, incentrata sull’unilateralità della dimensione culturale nel loro preistorico sistema sociale ancora strutturato (slap, slap) a 1Dimensione prevalente sulle altre due. Tiè!

 

Scuola pubblicaFarfarello: «Il secolare passaggio evolutivo della Scuola che via via si è caratterizzata come “religiosa”, “pubblica” e infine “privata” è senza dubbio opera delle odiatissime Coor­ti angeliche del Nemico. Però nonno Berlicche stava in campana, per cui siamo intervenuti a gamba tesa con una venèfica manovra a tenaglia per impedire che una volta giunta al “pri­vato” non fosse giammai quest’ul­timo, la singola Persona, a disporne liberamente».

 

Ringhiotenebroso: «Rammento un compito in classe al master in dam­natio administration: da una parte oc­correva trasformare un bene iniziale ‒ il passaggio dalla scuola religiosa (dalla Chiesa) alla scuola pubblica (lo Stato) al tempo della Rivoluzione francese ‒ in un male successivo (con il permanere allo Stato della Scuola oltre il tempo necessario a trasformarla in Scuola totalmente libera e privata); dall’altro questo stato di cose doveva perdurare fino a quando la dimensione dominante, nel loro terminale sistema sociale a 1D, non fosse diventata quella economica».

 

Farfarello: «Esatto. Con l’avvento del Mercato a soppiantare lo Stato, la Scuola privata non sarebbe piú potuta essere gestita liberamente dal “Privato”, ma necessariamente dal “denaro”. Le scuole piú prestigiose lo diventavano non per meriti culturali ma per meriti economico-finanziari. Erano le Scuole private piú costose, e l’indebitamento delle famiglie un ulteriore risultato posi­tivo, oltre a quello dei numeri chiusi per limitare una conoscenza che va riservata alle élite addo­mesticate e registrate sul libro paga della Furbonia University».

 

Ruttartiglio: «Non dimentichiamo tuttavia l’importanza per la dimensione culturale del relativo passaggio dal Sacerdote al Tecnocrate, ossia dall’unilateralizzata Religione alla Scienza uni­lateralizzata. “Unilateralizzate da chi?” direbbe Giunior Dabliu. Dalla malsana struttura a 1D del loro sistema sociale. Se, per la Religione, Terra e Uomo erano il risultato di una creazione divina (da un solo Dio, a una moltitudine di Dèi) per la Scienza materialistica odierna la Terra è un’Astronave-fungo sperduta nello spazio e per di piú abitata da un equipaggio rissoso, sovra­dimensionato e soprattutto inadeguato ai viaggi interstellari. Equipaggio passibile perciò (slap, slap) di miglioramento cibernetico, tecnotronico, nanotubico e assoggettabile a riduzione con­trollata… a sua insaputa, per il suo bene!».

 

Farfarello: «Mentre l’Astronave-fungo – perché spuntata non si sa bene come, dove, perché, fatta da Chi? – dietro suggerimento di noi Bramosi pastori viene pretesa dalla Scienza materiali­stica come il migliore dei mondi possibili: popolato da animali bionici (uomo compreso, perché ritenuto tale), alberi transgenici; sorvegliato da onnipresenti droni-spia e protetto da armi nucleari, elettromagnetiche, chimiche, batteriologiche e impestato dalle nanomacchine. Un mondo che si pretende completamente trasparente e totalmente ordinato: ossia quanto è il piú lontano possibile dalla libertà culturale impulsata dagli insidiosi Agenti del Nemico».

 

Giunior Dabliu: «Nei miei tour abusivi sul paludoso fronte terrestre posso confermare che in virtú della strutturazione a 1D del sistema sociale delle nostre caramellate caviucce non si parla piú di Libertà come legge intrinseca alla dimensione culturale, secondo le inopportune rivelazioni di un fastidiosissimo Agente del Nemico sfuggito alla nostra occhiuta Infernale Intelligence. Adesso si parla di un’irrisolvibile opposizione culturale tra Libertà e Sicurezza. Senza minima­mente accorgersi che l’irrisolvibilità non attiene alla díade libertà/sicurezza bensí alla struttura­zione sociale a 1D del sistema sociale sottostante, qualche flebile voce afferma che per evitare una catastrofe annunciata nella nostra globalizzazione finanziaria, cosí negativa, occorre equili­brare un’opposizione che oscilla tra “il togliere sicurezza a chi è libero” e “l’offrire sicurezza sotto forma di illibertà”. Dilemma a due corna risolvibile solo in un sistema sociale strutturato a 3Dimensioni (non a 1D). Doppio-tiè!».

 

Farfarello: «Già solo questo dovrebbe portarli a considerare le dinamiche unilaterali negative insite nel DNA della dimensione culturale stessa. Il che sarebbe una vera tragedia per i piani inosservati posti in atto dalla Satanica Alleanza tra la Furbonia e la Fanatic University».

 

Giunior Dabliu: «È quello che si teme da parte dei frequentatori della nostra Biblioteca in­fernale. Se ad esempio si parte dall’automatismo dimensionale unilaterale e ci si chiede quale sia l’obiettivo della cultura materialistico-scientifica odierna, si individua súbito che è bicefalo o biforcuto. Se preferite: da una parte si vogliono considerare Persone, Comunità e Territori (questi ultimi intesi come regno minerale, vegetale e animale) come multiforme “argilla” da manipolare indiscriminatamente senza porsi limiti morali, legali ed economici; dall’altra ci si dirige a gran­di passi verso l’allucinazione del­lo scienziato-dio.Scienzato-dio Paradosso sar­casticamente sponsorizzato da noi Bramosi pastori della Furbonia, il quale, a inizio terzo millennio, ve­de un credente-nella-materia-pri­va-di-Spirito atteggiarsi a Onnipo­tente divinità, mentre da bischero apprendista stregone qual è in real­tà si balocca tra geni e cromosomi, nanoparticelle meccaniche e bit. Se poi si cercano le conferme nella realtà dei fatti, questi sono altamen­te eloquenti».

 

Farfarello: «Le prove sono sotto il loro naso, ma non ne sentono la puzza. Nel caso dei Territori, sog­getto della dimensione economica, abbiamo la loro distruzione siste­matica da parte di una monoculturale agricoltura latifondista, dopata di fitofarmaci pericolosi per la salute umana, e di un aggressivo titanismo megalopolitano, altrettanto nocivo all’uomo, che ha rovesciato la “fraternità” in “predazione”. Per quanto riguarda le Comunità, soggetto della di­mensione politica, l’“eguaglianza” essenziale tra i membri delle stesse dal punto di vista culturale si è rovesciata in “diseguaglianza”, sempre piú pronunciata tra gli “allineati e coperti” protetti dai gruppi dominanti e una larghissima maggioranza abbandonata a se stessa, come si vede non solo nelle grandi tragedie (migratorie e non) che di tanto in tanto accadono, ma anche negli incidenti burocratici di piccolo cabotaggio. Infine, per quanto riguarda le Persone, soggetto della dimen­sione culturale, dal punto di vista educativo la “libertà” ‒ di cui ognuno avrebbe bisogno per auto­evolvere, secondo le anarchiche intenzioni del Nemico ‒ si è rovesciata in “lusso” superfluo per quasi tutti… tranne che per i portafogli piú forniti».

 

Ruttartiglio: «Come esempio del secondo obiettivo – ma a cercarne, ce ne sono mille: il progresso tecnologico a tutti i costi (degli altri), lo sviluppo indiscriminato dell’automazione, il tendere all’in­telligenza artificiale sostitutiva delle attività dell’uomo, la sperimentazione bioingegneristica sul­l’uomo, gli OGM interspecie (vegetali-animali), gli innesti meccatronico-neurali sostitutivi della memoria ecc. – nelle iniziative economiche, militari e culturali, che hanno portato al “cambiamento climatico ” incontrollabile in atto, si trova tutto questo e di piú: dall’imposizione del dogma libe­rista della crescita, attraverso la globalizzazione economica coatta del Pianeta, alla geoingegneria che rende produttivo il disastro, all’imposizione dei combustibili fossili e dell’informatica come paradisiaco motore della tecnotronica civiltà occidentale».

 

Giunior Dabliu: «A due secoli appena dalla Rivoluzione francese (slap, slap) possiamo finalmente ritenere che tutte le nostre caramellate caviucce ora sono culturalmente disorientate da qualcuno. Tutti sono manipolati dai media e dai social network che trasmettono conoscenze ‒ tanto dei buoni come dei cattivi ‒ avulse dalla realtà perché ignare della sua strutturazione malata a 1D prevalente sulle altre due: gli studenti da maestri e professori, maestri e professori da giornalisti, blogger e premi Nobel, quest’ultimo livello poi – data la tragica sudditanza odierna della dimensione culturale sia dallo Stato che dal Mercato – manipolato da politici e da banchieri fino ai massimi livelli planetari. Una piramide che a partire da una larghissima base di 7 miliardi e passa di prelibati bocconcini emotivi si restringe in altezza a poche decine selezionate di esserini tutti utilmente registrati sul Libro paga animico, condiviso, della nostra Satanica Alleanza».

 

Fiamme dell’Inferno, Vermilingua! Ho come il presentimento che Fàucidaschiaffi stia per ritrovarmi e perciò chiudo questo rapporto gustosamente unilaterale sulle tre dimensioni sociali dei nostri antipastini animici, in attesa di un momento migliore per completarlo. Certamente possiamo dire che il clamoroso vantaggio antisportivo sulle nostre pastasciuttine emotive sta principalmente, dal punto di vista del sociale moderno, nella loro serafica ignoranza delle conseguenze inevitabili, di cui pur si lamentano, che non percepiscono causate dalla sua maligna “strutturazione” 1D… cosí come i ciechi nati non percepiscono il colore. Un analfabetismo sociale di ritorno, questo, che non esisteva affatto al tempo degli Oracoli, dei Misteri o dei Libri Sibillini, prima della loro decadenza. E che ci rappresenta questa succulenta Umanità moderna come la meno capace di capire il sociale di cui quasi tutti si dicono padroni, accusando Tizio, Sempronio e Caio o invocando piú moralità!

Comprendi, Vermilingua? Con i millenni che servono all’Umanità per acquisire questa carat­teristica nella generalità dei suoi membri… non si rendono conto che debbono approntare il corretto terreno di coltura per questa qualità. Non si rendono conto che debbono strutturare il sistema sociale nel modo piú favorevole: a 3Dimensioni autonome e con lo stesso livello di “potere” da esercitare: come tre Stati sovrani federati tra loro.

Neppure afferrano che sono costretti, ad ogni generazione, a ripetere le inutili fatiche di Sisifo cui si sono condannati i riformatori del sociale che Dabliuvogliono risanarlo… se prima di riformare non modificano la strutturazione a 1D del sistema malato e non lo portano a 3D. Triplo-tiè!

Né devo spiegarti, Vermilingua, come la “Società tridimensionale dei nuovi tempi” impulsata dagli odiatissimi Agenti del Nemico sarebbe una potente iattura per la nostra carriera di Top Manager della tentazione. Tuttavia, dato

che al momento urge sfuggire e confondere le tracce al mio infoiato caporedazione, anche se mi girano vorticosamente le corna… adesso non voglio nemmeno pensarci.

 

Il tuo scaramantissimo                 Giunior Dabliu