La mappa è la rappresentazione di una realtà in cui possono esser situate le proprietà trovate sperimentalmente e/o le proprietà che possono essere utili per una qualche attività.
Chiamo invece Imagine una rappresentazione della realtà che ti conduce verso l’essenza di quella realtà: che ti apre una finestra verso la realtà piú profonda.
Per fornire un esempio: il dipinto del volto di una persona mi può portare a comprendere l’essenza di quella persona; la mappa di Roma mi permette di orientarmi, ma mi offre solo alcuni indizi per cogliere l’essenza della città.
Questa premessa è indispensabile per capire che da questo momento in poi, parlando dell’acqua, di atomi e di molecole, mi riferirò a mappe, a modelli, non certo ad Imagini che possano spalancare l’intuito all’essenza.
Nonostante questo, io ritengo che chi vuole entrare nella Scienza dello Spirito non deve rigettare la scienza fondata sui modelli, ma deve utilizzare questi modelli come punto di partenza per una Scienza dello Spirito.
Per far questo bisogna ogni volta riportare la mappa agli esperimenti che ne stanno alla base, e dalla contemplazione di questi esperimenti giungere all’Imagine che può condurre all’essenza.
Nel giungere all’essenza, dal modello astratto si arriva all’Idea vivente, al pensare che accende il cuore: il pensiero micaelita che è al centro dell’Opera di Rudolf Steiner.
Nel discorso che segue parlerò di atomi ed elettroni, ma invito il lettore ad essere consapevole che si tratta di un modello, di una mappa, e di evitare una reificazione dei modelli.
Consapevoli quindi che stiamo parlando di modelli, utilizzeremo quello piú accreditato per capire il comportamento dell’acqua, ma in breve vedremo come questo modello sia incompatibile con alcuni fenomeni fisici.
Sempre lavorando sul modello, ne costruiremo uno piú funzionale.
Tenendo presente i fenomeni fisici di cui parleremo, cercheremo di superare i modelli per giungere ad una conoscenza piú profonda dell’acqua, fondata ancora sull’osservazione dei fenomeni.
Vedremo che questa visione dell’acqua, pur fondata su fenomeni fisici è assolutamente coerente con quella che si fonda sulla visione sovrasensibile, ed anzi può essere un accesso per tale visione sovrasensibile.
Iniziamo a vedere l’acqua nel vivente.
Se consideriamo il numero di molecole presenti nel vivente, l’acqua ne rappresenta il 99%, e tutte le altre molecole organiche solo l’1%.
Il grande Emilio del Giudice, il mio amico recentemente scomparso, a questo punto si chiedeva: cosa distingue un organismo vivente da una pozzanghera?
Non sarà che nell’organico l’acqua assuma delle caratteristiche fisico-chimiche particolari?
Procediamo con il modello fisico della molecola dell’acqua.
Come si sa, l’acqua è formata da due parti di idrogeno ed una di ossigeno; la particella piú piccola di acqua è la molecola, e questa non è ulteriormente divisibile se non a costo di arrivare ai componenti elementari: l’idrogeno e l’ossigeno.
Quello che si può trovare rompendo la molecola di acqua sono gli atomi di ossigeno e di idrogeno. Questi atomi, pur avendo una qualche forma di esistenza, non possono esser pensati come oggetti fisici percepibili con i sensi, ma si può avere solo una rappresentazione di ciò che si può trovare nello spezzare la singola molecola di acqua. La stessa molecola di acqua è di non facile rappresentazione, in quanto non può essere né liquida né solida né aeriforme: il liquido, il solido e l’aeriforme sono infatti una conseguenza del modo di aggregarsi di tali molecole.
L’elemento acqua si trova, in natura, in una delle tre fasi: liquida, solida e gassosa.
Il rapporto fra le molecole nelle tre fasi deve esser profondamente diverso, dando origine a tre entità con proprietà fisiche differenti, quali possono essere l’acqua, il ghiaccio e il vapore.
Dando calore all’acqua, questa ad un certo punto non aumenta ulteriormente la temperatura ma cambia di stato, o fase, diventando vapore, cosí come togliendo il calore diventa ghiaccio
Senza scendere necessariamente a livello molecolare, si può vedere che nel vapore le particelle di acqua si muovono in maniera completamente disordinata (gas=caos) mentre il ghiaccio è una struttura completamente ordinata, cristallina ed immobile.
Lo stato liquido si trova in mezzo a queste fasi.
Nelle tre fasi dell’acqua un aumento del calore provoca un aumento dell’entropia (disordine) e dello stato di agitazione molecolare.
Ci troviamo quindi con queste idee strettamente connesse tra loro: calore, movimento ed entropia.
Come aumenta il calore, aumenta il disordine e il movimento; come viene tolto il calore aumenta l’ordine al prezzo della fissità: gas da una parte e ghiaccio dall’altra.
Gli amici antroposofi non avranno difficoltà ad associare questi archetipi a quanto ci ha insegnato Rudolf Steiner.
La vita risulta possibile quando troviamo uno stato di equilibrio fra questi due elementi, luciferico e arimanico: caos da una parte e cristallizzazione dall’altra.
La vita, che è ordine dinamico, non è possibile né con il giaccio né con il vapore.
Quindi per capire la vita dobbiamo comprendere meglio la fase liquida: l’acqua infatti fa da supporto a quel continuo e ordinato incontro fra molecole che è alla base della vita. Nella fisica dell’acqua ci devono essere delle caratteristiche che favoriscono l’incontro delle molecole giuste al momento giusto.
Nel vapore le molecole si trovano in uno stato di agitazione caotica, sono separate le une dalle altre e non possono avvicinarsi oltre un certo limite, in quanto, essendo l’involucro esterno della molecola elettronegativo (formato dagli elettroni che appunto sono portatori di cariche negative) tendono a respingersi vicendevolmente.
La diminuzione della temperatura porta ad una diminuzione dello stato di agitazione, ma per la fisica classica, permanendo l’involucro elettronegativo, questo passaggio di stato rimarrebbe comunque incomprensibile.
Secondo la fisica classica si arriverebbe, con la diminuzione della temperatura, semplicemente ad un vapore piú freddo.
Ecco che le recenti acquisizioni della fisica quantistica possono fornirci un aiuto per spiegare questo passaggio di stato, in cui le molecole del vapore possono avvicinarsi a un punto tale da realizzare lo stato liquido, stato in cui le molecole sono molto piú vicine fra loro rispetto allo stato di vapore ed anche rispetto a quanto sarebbe permesso dal guscio elettronico esterno delle molecole.
La nuova fisica ha dimostrato sperimentalmente che la legge di Lavoisier “nulla si crea e nulla si distrugge” non è vera, in quanto dal “vuoto” continuamente arriva materia ed energia.
Questo fenomeno è ampiamente dimostrato dall’effetto Casimir: dal “vuoto”, ovvero da una realtà extraspaziale ed extratemporale, continuamente arriva e viene riassorbita materia ed energia.
Questa energia che viene dal vuoto, se il vapore è sufficientemente denso e sotto una certa temperatura (appunto 100 gradi), ha la capacità di dare una tale particolare energia all’acqua, che molte molecole di acqua passano a un livello piú alto di energia (non di energia termica ma di capacità di cedere elettroni, come i metalli) ed inoltre di oscillare in maniera coerente.
Questa oscillazione coerente di molte molecole permetterà alle molecole di attrarsi per risonanza, formando cosí dei “domini di coerenza”, in cui le molecole possono permanere molto piú vicine le une alle altre.
Esistono quindi due tipi di energia: il primo tipo legato al calore che porta le molecole ad agitarsi e a comportarsi in maniera sempre piú disordinata e quindi a rimanere separate; il secondo tipo, quello che arriva dal “vuoto”, porta invece le molecole ad un comportamento piú ordinato e ad avvicinarsi fra loro per risonanza.
Si potrebbe dire che il primo tipo è legato a qualcosa di simile all’antipatia che crea caos, il secondo alla simpatia che crea armonie.
Quello che è alla base della simpatia non proviene dal mondo fisico ma da questo vuoto che, come vedremo tra poco, tanta importanza ha per spiegare il realizzarsi dell’incontro ordinato delle molecole e quindi della vita.
Il mistero della Vita infatti, non si trova nel DNA, come ci è stato fatto credere, essendo il DNA una molecola. Il mistero è dato dall’ordine, da un ordine dinamico.
Tutto in natura tende al disordine, all’entropia, ma nel vivente entra un elemento nuovo, che permette di ritrovare l’ordine. La vita in questo senso è neghentropica: restaura dall’entropia.
Vedremo che questo ordine del vivente è possibile proprio perché dal “vuoto” entra nel mondo sensibile un’energia che ha la capacità di creare ordine, e questa energia “sovrasensibile” viene ad essere presa dall’acqua.
L’esistenza di questa acqua ad alto livello energetico, che forma domini di coerenza, è stata sperimentalmente dimostrata dai lavori di Pollack e di Roberto Germano.
Roberto Germano è un fisico napoletano che è riuscito ad attivare l’acqua creando una pila con l’acqua distillata.
Tale acqua distillata, una volta attivata, riesce a cedere elettroni, fenomeno che non potrebbe sussistere con l’acqua distillata normale, in cui gli elettroni non possono essere ceduti trovandosi a un livello troppo basso di energia.
Ecco quindi svelarsi il mistero dell’acqua che, permettendo l’ingresso del sovrasensibile nel sensibile, consente il manifestarsi della vita.
Il mondo eterico extraspaziale ed extratemporale entra in questo modo nel sensibile, e quindi nello spazio e nel tempo, portando nel sensibile un tipo di ordine che non sarebbe possibile.
Se questo è il modo in cui il sovrasensibile entra nel sensibile, permettendo l’esplicarsi della Vita, la possibilità di risalire dal sensibile al mondo eterico appartiene a ogni essere umano e non ha bisogno della conoscenza di questi passaggi.
Il permanere nella percezione di un organismo, esercitandosi cosí nella percezione pura (conviene iniziare con la pianta, che manifesta la sua realtà eterica direttamente nella forma), evitando la caduta nella sensazione e nella rappresentazione, ci offre la possibilità di attuare questa risalita.
La stessa spiegazione dei passaggi sopra indicati, che vanno dall’eterico al fisico, dovrebbero essere, una volta ripercorsi, animati con il pensare e contemplati.
In questo articolo abbiamo incontrato il “segreto” dell’acqua, nei prossimi articoli vedremo nei dettagli come questo “segreto” sia alla base del manifestarsi della vita: come il mondo eterico, di natura extraspaziale ed extratemporale, possa entrare nello spazio e nel tempo, e come nel percepire puro possiamo ritrovarlo ed anche esprimerlo direttamente come Imagine. Tutti i contenuti che si riferiscono alla nuova fisica dell’acqua, che ho cercato di rendere accessibile a un pubblico non specialistico, derivano dai lavori dei fisici italiani Preparata, del Giudice, Vitiello, Germano, Elia, Verzegnassi, Tedesco e altri ancora.
Fabio Burigana