Pentecoste è la festa della speranza, della volontà, della vittoria: il premio del Paracleto, La realizzazione che attendiamo. È lungo il cammino verso lo sbocciare d’un fiore, perché ogni momento è una imagine nuova e un’attesa, una tacita contemplazione, una fiduciosa attenzione, perché sbocci la vita nascosta e fiorisca. Prepariamo i pensieri della Pentecoste perché l’evento contempli la totalità spirituale dell’essere e il cuore ne sia lieto ancora una volta!
Una vivida beatitudine e l’entusiasmo della dedizione al Christo nel cuore sono in questo momento la salvezza agognata, la salvezza meritata, il ritmo ritrovato. Ritrovare nel segreto la Fonte della Forza, che è il Christo. Attingere questo centro della Luce di Vita che si fa Calore d’Amore, è unire le anime nella corrente cosmica dell’eternità che crea per il Logos.
Nel cuore è presente una Forza che supera il Sole e le Stelle: germe di una divinità che l’uomo può – se sceglie giusto – realizzare. Questo è il senso del laborioso operare con l’anima, sempre per ritrovare l’impulso che riassuma tutti i piú elevati impulsi del Cosmo, ma ne ha ulteriormente uno che li trascende tutti, e attende!
È lungo il cammino, ma la mèta è certa. Occorre estinguere i debiti karmici, occorre accollarsi i debiti di chi è oppresso e impotente. L’opera dell’Amore non ha fine, ma quanto piú è difficile, tanto piú è necessaria. Perciò oggi v’è un momento di quiete e di solennità, in cui possiamo incontrare il regno vivente della redenzione, secondo la legge piú alta dell’Amore cosmico.
Dobbiamo avere certezza della conseguenzialità delle Forze e del loro accordo Nitor in adversum, quando la miseria del cuore umano contraddice la sua gloria solare: tutto è trasceso da generosità vittoriosa. La Provvidenza provvede se operiamo secondo l’accordo celeste-terrestre degli Elohim. Ogni volta occorre rispondere alla sacra richiesta con soavità ferrea, creatrice!
Cosí il respiro profondo si svolge senza respiro, nel segreto della sfera della volontà, ed è la radicale rinascita della vita: il momento è mirabile per imminenza e drammaticità, esige un grande cuore, un vasto sentire, una comunione radicale con il Logos, un perdòno continuo per coloro che errano, una comprensione continua, una compassione liberatrice, una fiducia vittoriosa, una identità con la Forza che ha ragione di ogni ostacolo.
Massimo Scaligero
Da una lettera del giugno 1979 a un discepolo.