La nascita del tempo

Poesia

La nascita del tempoIl tempo

 

Un mare sconfinato, un’acqua plumbea

e fonda; sopra, un cielo senza voli.

Tutto era inerte, l’unica mozione

l’Alito trascorrente, un rifluire

di eteriche sostanze inconoscibili.

Poi la Voce ordinò: «Sia fatta luce!»

e la luce schiarí l’immensità.

Ma non era la vita, non ancora,

l’improvviso bagliore, non scandiva

l’alternanza di nascere e morire,

la carezza amorevole, il ferire.

Non rilevava accenni del vivente

quel chiarore che illuminava il mondo

in divenire. Tutto cospirava

che l’Amore plasmasse un alter ego

del Creatore, e solo quando l’estro

divino, senza vincolo materico,

trasse dal fango un corpo e vi insufflò

il seme dello Spirito, nel grumo

di creta e limo ecco prodursi un battito,

un fervore seguito da una stasi,

sonorità alternante col silenzio,

arsi e tesi, misura d’armonia.

Si contraeva e si espandeva il Verbo,

giusto correlativo del pensiero.

Cosí nasceva il tempo, quando il cuore

umano prese a battere all’unisono

col mistero del cosmo, sincronia,

nel pulsare del sangue con l’astrale

ordine e ritmo, eternità dell’attimo.

Cosí terminerà, quando il mancare

di linfa nei precordi spegnerà

il battito da cui prese l’avvio

l’ora dell’uomo, la sua cronistoria.

Salviamo il cuore, duttile metronomo

oscillante al registro portentoso

del creato. Salviamo il tempo, docile

trenodía di momenti, reliquiario

di sorrisi, di gesti, di passioni

segnati sul quadrante della vita.

 

                                                               Fulvio Di Lieto