In numerose conferenze Steiner accenna al piú grande mistero dell’Umanità: chi era Geova? Qual era il suo rapporto con il Cristo?
Per rispondere in parte citerò lo stesso Steiner (attraverso i virgolettati), in parte mi avvarrò di intuizioni personali, che “portano avanti” le linee di pensiero che Steiner, molto rispettoso della libertà di ogni singolo individuo, non aveva voluto completare.
Il metodo, rappresentato nella Filosofia della Libertà è, credo, il senso vero dell’Antroposofia che non solo “regala il pesce” – secondo un antichissimo aneddoto indú – ma che insegna piuttosto a pescare.
Infatti, secondo lo stesso Steiner, il Dio dell’Antico testamento (Geova, per comodità, evitando il tetragrammaton YHWE) estromise, allontanò ‒ naturalmente è qualcosa su cui è necessario riflettere adeguatamente e meditarci su profondamente ‒ gli altri sei Elohim, gli Spiriti della Forma (o Exusiai) che avevano creato l’intero Universo.
Dal racconto biblico, infatti, apprendiamo che furono appunto gli Elohim (indicati al plurale nella stessa Bibbia) a creare tutto ciò che esiste.
L’ulteriore evoluzione dell’uomo fu resa possibile solo perché Geova rimase sulla Luna, mentre gli altri sei Elohim rimasero sul Sole. «In effetti ‒ dice Steiner ‒ se la Luna fosse rimasta unita alla Terra non avrebbe potuto avere luogo nessuna evoluzione dell’Uomo. C’erano allora due correnti, quella di Jahvè e quella degli Adepti lunari. L’interesse degli Adepti lunari era di spiritualizzare l’umanità. Ma Jahvè voleva farne delle belle statue. Allora queste due forze si combatterono».
Ed ecco come Steiner descrive pressappoco quello che dissero agli uomini dell’epoca gli Adepti lunari, cioè le entità luciferiche: «Non dovete seguire Geova, non vi lascerà accedere alla conoscenza, invece ora voi dovete arrivarci».
Chi parla cosí – in effetti ‒ è il serpente. Il serpente si trova di fronte alla donna perché lei aveva la forza dell’autofecondazione.
“L’essere umano – pensò Geova ‒ è diventato come uno di noi”, e fu cosí che la morte, con tutto quello che vi è connesso, fu introdotta nel mondo.
Le entità luciferiche, contrapposte a Geova, sono quelle che hanno donato quel che è l’intellettualità umana. La diedero ai corpi astrale e fisico, altrimenti la Terra sarebbe diventata un monumento planetario commemorativo della grandezza di Geova. Grazie all’intervento del principio luciferico, fu salvata l’autonomia umana, la spiritualità.
Grazie al potere di Geova, l’uomo porta dunque in sé la possibilità di immobilizzarsi, di ghiacciarsi. Forse non c’è nessun altro modo di diventare individui, di sentirsi “Io”.
Secondo Steiner, dopo la creazione dell’Uomo, Geova dall’uomo androginico originario crea i due sessi – maschio e femmina – e si proclama “un Dio geloso”. Infatti, affinché l’uomo non si spiritualizzasse interamente, Geova divise la forza di riproduzione in due.
«Ma quello che si sarebbe perduto se l’uomo avesse lavorato da solo, riapparirà con la sesta razza radicale: l’essere umano vi sarà spiritualizzato al punto di riacquistare la Kryashakti, la forza di riproduzione creatrice. Sarà nuovamente capace di riprodurre i suoi simili».
Dunque immaginiamo questo evento cosmico: da una parte Geova (l’Io sono Io, l’Eye esher Eye del roveto ardente di Mosè) che vuole diventare l’Unico Dio: egli domina gli uomini attraverso le forze di riproduzione del sonno e dell’ereditarietà. Geova è il Dio della Legge e della Saggezza, che egli ha ricevuto appunto dalle superiori entità degli Spiriti della Saggezza, o Kiriotetes, attraverso gli Spiriti del movimento, o Dynameis.
Dall’altra parte stanno gli altri sei Elohim – anche essi spiriti della Forma (quelli che avevano creato le cose per come sono), co-creatori dell’Universo su impulso delle Gerachie superiori, su su fino alla Trinità.
In quel momento, l’Uomo è interamente sottoposto alla suprema volontà di Geova. Non è libero. Ma l’impulso delle entità luciferiche da solo non basta. Esse fanno in modo che gli uomini vengano attratti dal loro corpo fisico e – per questo motivo – le passioni penetrano negli uomini.
Ma gli altri sei Elohim che devono conferire all’Uomo la Vita – a cui, a causa del solo Geova egli non ha piú accesso – si fanno tramite affinché l’entità spirituale del Sole, componente della Trinità, il Christo, si “incorpori” in Gesú di Nazareth con il Battesimo del Giordano. Il Christo stesso dice, infatti: «Io non sono venuto ad abolire, ma a completare». La Vecchia Legge, quella Javetica, doveva essere superata.
Attenzione, non abolita ma completata, superata.
Gli uomini continueranno in effetti ad avere un corpo fisico, in qualche modo simile al precedente, ma potranno sviluppare la Libertà e l’Amore, massima espressione della stessa Libertà.
In un lontano futuro, Lucifero potrà essere redento; la sua azione rivolta alla Libertà farà sí che egli possa diventare un Aiutatore inestimabile dell’Uomo, un vero “Spirito Santo”.
Arimane, invece, sembra che tenderà a far rimanere gli uomini nelle condizioni Javetiche. Il suo intento, infatti è quello di creare un mondo dove gli uomini – ormai incapaci di amore ‒ siano simili a gelidi meccanismi.
Egli prepara l’azione distruttrice del 666.
Gli uomini potranno recuperare tutta intera l’azione dei sette Elohim, e riceveranno per eredità il loro corpo fisico; ma avranno – non tutti, credo, ma solo quelli che “se ne assumeranno la responsabilità”, e quindi solo quelli che decideranno di evolvere – la responsabilità di sacrificare le parti piú antiche di sé, e quindi di acquisire la lucidità, il coraggio e la volontà per arrivare al Manas, al Buddhi e infine all’Atman, recuperando la Vita, cioè la coscienza dell’Io in questa vita e oltre la morte.
Ricordiamo che questo è il tempo nel quale si può cominciare a scorgere il Christo nell’eterico.
Questo è il tempo nel quale gli uomini possono iniziare a vincere la morte.
In effetti, tenuto conto che il corpo fisico, la parte piú antica di noi, andrà abbandonata, è il Christo che, apparendo nuovamente nel corpo eterico o vitale, ci darà lo slancio, l’entusiasmo, la forza per proseguire nell’evoluzione.
Grifo