L'agrifoglio

Botanima

L'agrifoglio

Gli antichi Romani portavano dei ramoscelli di agrifoglio — Ilex — durante i Saturnali, nei giorni che precedevano il solstizio invernale, perché li consideravano dei talismani. Sostenevano che piantando l’albero nelle vicinanze della casa si tenevano lontani i malefici: usanze e credenze che si sono tramandate fino ai nostri giorni.

Questa funzione di amuleto vegetale si ispira probabilmente al suo aspetto: le sue foglie coriacee e accartocciate, munite di spine molto pungenti, evocano una funzione di ‘difesa’. Sempreverdi e lucidissime, evocano anche immagini e idee di durata, di sopravvivenza, di prosperità, mentre i frutti globosi di color rosso vivo, che maturano in autunno e durano per tutto l’inverno, sembrano celebrare la rinascita del sole al solstizio e augurare un anno felice.

Per questi motivi, soprattutto in Inghilterra, Francia, Svizzera e Germania, i contadini usavano appendere ramoscelli di agrifoglio nelle case e nelle stalle per allontanare i sortilegi e propiziare la fertilità degli animali.

…I Latini lo chiamavano aquifolium o acrifolium, da acer, acuto, e folium, foglia. Da acrifolium derivano l’italiano agrifoglio e lo spagnolo acebo. In francone si diceva hílliz, da cui è derivato sia il francese houx, sia l’inglese holly, come in Hollywood, che significa “bosco d’agrifogli”.

I suoi frutti, velenosi per l’uomo, sono invece ricercati dagli uccelli come cibo invernale. Il Mattioli [Pietro Andrea Mattioli, Siena 1501-Trento 1578, umanista, medico e botanico italiano] a sua volta scriveva che con le sue fronde spinose si proteggeva la carne salata dai topi e dagli altri roditori: per questo motivo la pianta era anche detta “pungitopo maggiore”.

In Inghilterra divenne simbolo della Madonna, come testimonia un’antica e diffusa canzone, “L’edera e l’agrifoglio”: 

 

AgrifoglioL’edera e l’agrifoglio

tra molte piante rare

con grande amore voglio

cantare e celebrare.

Il sole all’alba splende,

corre un cervo veloce,

dolce sul coro scende

dell’organo la voce.

L’agrifoglio è germogliato,

giglio bianco è il suo colore,

da Maria Cristo è nato,

Egli è il nostro salvatore.

Una bacca ci ha donato,

rosso sangue è il suo colore,

da Maria Cristo è nato

per guarire il peccatore.

Una spina ci ha donato,

essa punge ogni mortale,

da Maria Cristo è nato,

nel mistero del Natale.

Quando viene scortecciato,

come fiele è il suo sapore,

da Maria Cristo è nato,

Egli è il nostro redentore.

 

Alfredo Cattabiani 


Da:  A. Cattabiani, Florario – Miti, leggende e simboli di fiori e piante, Ed. Mondadori, Milano 1996.