La fisica quantistica non dorme:
riproducendo nello spazio il primo
esperimento che John Wheeler, fisico,
praticò nei Settanta, via satellite,
italiche meningi dedicate
alla ricerca sulle forze cosmiche,
grazie alla piattaforma open source,
usando prismi retroriflettori,
hanno appurato che alla luce attiene
una doppia natura: è al tempo un’onda
magnetica ed un solido corpuscolo,
combina insomma etere e sostanza.
Un risultato, dicono, epocale,
gli illustri geodesisti di Matera,
che dai Sassi dell’ASI fanno giungere
il messaggio del portentoso evento
al mondo intero, confortando quanti,
pagando le bollette della luce
con cifre ormai d’importo stratosferico,
sapranno che coi quanta si chiariscono
tanti rovelli d’ordine scientifico.
Quanto però al debito energetico
questa tanto evoluta civiltà
brancola ancora nell’oscurità.
Il cronista