Premetto che, come dice il titolo, questi miei pensieri sono solo appunti e spunti di riflessione. Sono consapevole delle imprecisioni ed approssimazioni sia sul piano astronomico che letterario. Il mio intento è infatti di offrire un percorso di osservazione delle fasi cosmiche del Natale, avvicinarle a quelle della Concentrazione interiore, cosí come indicata da Massimo Scaligero, e scoprirne (accendendo la meraviglia) la natura archetipica.
La Letteratura è stata il mio grande amore, è il Leitmotif della mia ricerca di vita, oltre alla sostanza del mio lavoro in anni di insegnamento della Letteratura inglese. Ed è la Letteratura che mi ha condotto a intuire la portata dell’insegnamento di Massimo Scaligero e ad abbracciare la disciplina da lui indicata in tutta la sua opera.
La ricerca della Letteratura infatti, come la Scienza dello Spirito di Rudolf Steiner, si interroga sulla conoscenza dell’uomo e del Mondo, e si pone l’obiettivo di comprendere l’atto creativo dell’opera d’arte, che non può che ripercorrere il processo dell’atto creativo all’origine della Creazione del Mondo.
Samuel Coleridge ci dice che per poter comprendere l’opera d’arte dobbiamo conquistare quella speciale posizione interiore in cui l’opera d’arte è nata nell’interiorità del poeta, sola posizione da cui è possibile raggiungere la conoscenza.
E quindi Coleridge ci accompagna verso quella posizione, invitandoci ad osservare l’oggetto descritto come se non lo avessimo mai visto, fino a raggiungere quella “willing suspension of disbelief”, o sospensione dell’incredulità grazie ad un atto volitivo, dove i “colours of Imagination” possono essere finalmente attivati e colorare l’immagine descritta in modo tale da suscitare la nostra meraviglia, svegliando l’anima dal “sonno dell’abitudine”.
Virginia Woolf, alla fine di “To the Lighthouse” (Gita al Faro), ci descrive come la pittrice Lily Briscoe tiri fuori dalla soffitta un quadro mai completato, e si metta ad osservarlo a lungo, finché l’intuizione la porta a cogliere ciò che il quadro stesso vuole rivelare, e come solo allora l’artista sia finalmente in grado di dare quell’ultima pennellata fondamentale per tramutarlo in un’opera d’arte.
Quindi, come William Wordsworth ha ben sintetizzato, dopo un’esperienza vissuta nel mondo dei sensi dobbiamo aspettare un certo tempo per farla decantare, poi la richiamiamo interiormente, ed escludendo la percezione sensibile la ricreiamo con le sole forze dell’“Immaginazione”, che sono forze interiori in grado di ricreare l’immagine, in quanto della stessa sostanza della forza creativa divina che ha dato origine alla creazione del mondo.
Soltanto da lí l’azione creativa dell’uomo può scaturire e creare realtà che entrino nel mondo e lo trasformino, partecipando cosí al processo della Creazione.
E il Natale?
La tradizione ci insegna che il Natale è preceduto dal periodo dell’Avvento, un lasso di tempo che ci serve per riflettere sull’esperienza dell’anno trascorso, per purificarla dalle sensazioni e coglierne l’essenza, l’insegnamento, e per poi trarne Conoscenza.
Questa purificazione è indicata dall’azione dei fuochi tradizionali: l’azione purificante del fuoco che brucia il vecchio per lasciare nascere il nuovo da un miracoloso atto di metamorfosi, e che, a seconda dei diversi paesi, ha luogo dal 6 dicembre (in Inghilterra con Guy Fawkes) al 6 Gennaio con la nostra Befana.
Ma cosa succede nel Cosmo dal 6 dicembre al 6 Gennaio?
Il 6 dicembre l’ora del tramonto si ferma, smette di avanzare accorciando inesorabilmente le giornate, e resta immobile, quasi sotto un incantesimo.
E in questa atmosfera incantata, l’8 dicembre dà subito vita all’Immacolata Concezione. Nel Cosmo viene concepito qualcosa di nuovo. Qualcosa che, sviluppandosi, creerà una nuova vita piena di purezza.
Concezione: viene “concepita” la vita e viene “concepito” un pensiero. Perché lo stesso verbo per due azioni apparentemente cosí diverse? C’è una conoscenza antica alla base di questa identità linguistica che possiamo rivivificare? Possiamo dire che l’agire del pensiero puro nell’uomo fa nascere nel Cosmo qualcosa di vitale, che si svilupperà in un essere spirituale, capace di partecipare aggiungendo Amore e Purezza alla Creazione?
Usiamo la stessa parola: “nascita” della vita e “nascita” di una nuova realtà, anche nel processo della creazione di un’opera d’arte, dove gli artisti sopra citati (e altri che non cito per brevità) ci descrivono il processo del creare, che ha origine dal mantenere l’immagine di fronte alla coscienza, finché la sua stessa essenza si svela e la realtà della creazione si può manifestare.
Il Sole del tramonto il 6 Dicembre si ferma, e si mantiene immobile finché qualcosa nasce e si manifesterà, rivelando il Bambino, che origina nel cuore puro, immacolato della Madonna, la figlia e la madre di Dio.
L’alba continua ad avanzare, cercando di raggiungere il tramonto immobile, e chiudere il giorno in una tenebra totale. Finché si ferma, si immobilizza anch’essa.
Con il Solstizio abbiamo questo periodo incantato, congelato nel buio del gelo della terra, nel massimo dell’oscurità possibile. E in questa pausa di immobilità totale, di sconcerto, di impossibilità ad affondare ulteriormente nel buio senza perdere la possibilità di rinascere risalendo quel filo sottile di luce che emana dal seme in attesa, quando tutto sembra perduto, dopo la pausa di sconcerto al limite della paura, avviene il Miracolo.
Nel silenzio assoluto, nell’immobilità del Sole, nel cuore del buio, il 25 esplode il Riconoscimento della Luce, che si irradia potente illuminando con sicurezza la Via verso la Vita.
Allora il tramonto comincia a ritirarsi, il buio si ritrae e la luce si espande verso il basso, mentre l’alba resta immobile, attonita, e osserva il movimento del tramonto che si ritira. Nell’osservazione mantiene fermo il suo movimento e lascia che la luce splenda nelle tenebre, che si riveli con sempre maggior decisione, giorno dopo giorno, finché il mistero si rivelerà con l’Epifania.
Adesso con l’Epifania la rivelazione è completa e anche l’alba può ritirarsi, inverte la marcia e anticipa il giorno, dando inizio al nuovo anno. Le giornate ricominciano ad allungarsi.
La tenebra si ritira, la luce si espande e vince la tenebra.
Dal due è nato il tre e la vita ricomincia a farsi spazio sulla terra nella promessa di una nuova, eterna ed antica Primavera colma di vita.
Laura Pazzano