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Inverno
S’ode l’abisso
profondo come l’onice
che si districa nelle ombre,
nei silenzi di una notte
che conserva il tepore
dei giorni di maggio,
quand’era ancora
tutto in fiore
e le rondini
migravano da Sud.
Spenti sono l’ardore
e l’egemonia dei sensi,
e crisalide torna a essere
l’animo umano.
La notte delle meteore
ridona ferro alla Terra
caricandola di nuove forze
e il suo diaframma si abbassa
per raccogliere energie
che colmeranno il suo petto
fino alla memoria
della nascita del Redentore.
Pietro Sculco
Resto di vento
Se dài nomi alle cose
e le conti
che ne sarà del resto?
Voglio dimenticare
i nomi delle cose
e contare mi serva
per giocare.
I nomi delle cose
divertimento
i suoni delle cose
resto di vento…
Stelvio e Lucia
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Innocente creatura
Apri il mio cuore e sorprendimi,
incolmabile solitudine,
perché con te posso riconoscere
l’insieme di voci che parlano alla mia anima.
Anche se di paure e incertezze, a volte,
annebbi la mia strada,
fa ch’io ti riconosca come mia compagna.
Che nulla inibisca le certezze
che porto dentro.
Quando spesso trattengo emozioni
e lacrime di bimba,
possa tu accarezzare il mio volto.
Quando rivivo i momenti della mia esistenza,
da questa finestra sul mondo disperso,
confuso, chiassoso, scorgo ancora
quell’orizzonte di silenzio
che mi riporta a te, innocente creatura.
Rita Marcía
Tempo d’Avvento
È bianco questa notte il cielo.
Come piuma la neve si è posata
sulla luce dorata di una primula.
Nata in un mite inverno,
il freddo ha preservato
il suo splendore.
Dalla corona delle verdi foglie
sbocciano gialli i petali:
nel sonno della terra che prodigio!
Forse un angelo in volo sul giardino
ha lasciato cadere un po’ di luce
dalla veste intessuta di sole.
Forse lo sguardo un attimo ha posato
sulle piccole foglie verdeggianti
e dal raggio celeste è scaturito
questo fiore dorato.
Miracoli di vita che mai muore
e il tempo dell’Avvento fa sbocciare.
Alda Gallerano
Lacrime e Watt
Ottenere l’elettricità dalla vista non è una chimera, un sogno impossibile. Le lacrime fruttano cospicui dividendi. Appartenenti a un popolo aduso ai sentimenti forti, alcuni ricercatori irlandesi, autori di uno studio pubblicato su Applied Physics Letters, ritengono che nelle lacrime vi sia un potente generatore di elettricità, energia che si ottiene comprimendo elementi che hanno una proprietà piezoelettrica.
Questa la novità:
che sgorghino furtive
o frutto di bontà,
o piú ancora giulive,
le lacrime si possono
sfruttare per l’elettrico
potere di cui godono
anche in senso economico.
Allegri, voi piagnoni,
dalle basse pensioni:
potrete rallegrare
le vostre vite amare
ricavando dagli occhi
buonumore e baiocchi.
Strizzando un po’ le ciglia
salvate la famiglia!
Egidio Salimbeni