Sui rami il vischio ha palpiti lunari,
e l’agrifoglio sanguina, tracciando
segni di fuoco nella prima neve.
Tutto verrà sanato, o reso oblio,
in questa notte come mai serena,
l’amore incerto diverrà sicuro,
il rombo della guerra sinfonia
d’archi confusa a voci cherubine.
Ogni creatura, presa da malía,
camminerà guidata nell’oscuro
da mano amica, sconosciuta, fino
al luogo dove ardendo si è deposta
la Luce eterea diventata carne,
il Verbo che, tacendo, tutto dice.
E il mondo sarà nuovo,
l’uomo santo.
.
Fulvio Di Lieto