Liriche e arti figurative

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Carmelo Nino Trovato «Cristalli silenti – Il sogno degli zaffiri»

Carmelo Nino Trovato «Cristalli silenti – Il sogno degli zaffiri»


 

Neve a MilanoMaggiore

l’abbaglio della neve

al crepuscolo.

Il bianco luminoso

rischiara le ombre

che dal cielo chiuso

planano sulla terra.

Ancora un poco

e la notte verrà.

Nel buio

un chiarore diffuso di luce

dalla terra

salirà verso il cielo.

 

Alda Gallerano



La giostra

 

Non c’è pace

fra il cemento,

in questo paese

dei Balocchi.

Tutto sembra essere

divertente,

immaginazione

allo stato puro.

Ma quando

si spengono le luci,

e cala il silenzio,

ci domina la paura,

la solitudine.

Ci manca la compagnia

materiale.

Ci illudiamo

che la vera felicità

provenga da quei cubi

asfissianti

che ci racchiudono

castrandoci, e ci offrono

tante portate differenti,

come in un grande

banchetto.

Ma il prezzo da pagare

diventa infinito.

Ritiriamoci da questo

ingarbugliato sistema.

Ricerchiamo la solitudine

dei grandi saggi,

perché essa

è la vera compagna

dei nostri giorni.

Con essa possiamo

vederci dentro

e riscrivere

la nostra storia.

Possiamo riavvicinarci,

in pace con noi stessi,

alla natura,

che è la vera maestra

e madre di tutti noi.

 

Rita Marcía



Mare smeraldino

 

Ciò che cerco è il pianto, 

chiudere la catena

su di me e liberarla,

e incontro

le storture di un cuore

mentre il supremo

equilibrio sfugge;

cosí credo (o m’inganno)

che questo dolore

sia il solo senso

ma intanto voglio

e credo

che trasfigurato il dolore

possa l’uomo quietarsi,

ed osservare i tesori

mentre scorre in sé

un pianto eterno, 

e lí con la mano

discernere il corallo,

a giada, e sopportare

la paura della fine

finché essa piú non è

e resta (ma resta?)

il quieto godere.

Ma la fonte, 

ove trovassi la fonte

da cui tanta ricchezza

sgorga, che potrei

fare ancora?

Dopo gli anni passati

a sondare l’abisso

scoprire infine

che abisso non è

ma cielo,

e quindi che il volare

mi appartiene

ma non il cielo,

e tornare a sera

a un’altra fonte

che neppure

mi appartiene, 

mentre i

che quella fonte sono,

guardo me

riflesso nei riflessi

e pensoso separo

le cristalline trasparenze

dell’acqua

scoprendola acqua

di uno smeraldino mare.

.

Stelvio



 

In allegria

 

Il cimitero di Melilli, in quel di Siracusa, di italica ascendenza, è a gestione privata. Una società si occupa della manutenzione delle sepolture e dei servizi connessi. Tutto funziona perciò alla perfezione. Al punto che gli addetti si possono permettere di godere della pausa pranzo allestendo una tavolata con tanto di grill. Insolenza? No, reminiscenza di una cultura in cui la vita e la morte si assimilavano nel flusso dell’eterno divenire.
tomba-etruscaBarbecue fra le tombe

può sembrare un insulto,

ma cita l’ecatombe

di un primitivo culto:

al defunto in partenza

per l’estremo tragitto

si dava sussistenza

con cibo lesso e fritto

e un gotto di Falerno,

un dolce per finire,

ché laggiú nell’Averno

era tutto un soffrire.

Ecco perché a Melilli,

senza tanti cavilli,

un’allegra brigata

ha fatto una grigliata

tra loculi infiorati,

certi che i trapassati

trovassero allegria

nella gastronomia.

E del resto, in un mondo

dal disagio profondo,

un ritrovo gioioso

è l’eterno riposo.

 

Egidio Salimbeni