L’essere che veramente vuole, senza mai venir meno al suo momento di assolutezza, è variabilmente felice: cioè è felice in molteplici modi. Questo volere è potere d’Amore e nasce nel pensiero: che assume tutte le forme del concetto, ma è sempre l’univoca forza radicale dell’archetipo. Volere è il segreto dell’Amore: è la Redenzione donata dalla Resurrezione del Golgotha.
L’essere che veramente è, è il pensiero che pensa: nel quale l’Io comincia a essere: sa che comincia a essere nel pensiero che pensa. Non dice: “l’essere è”, ma “il pensare è: il mio pensare è. Sono nel pensare, comincia l’essere come pensare. Io sono nel pensare: nel mio pensare il mondo comincia a essere”. Fiorisce l’essere del mondo.
Una realtà piú potente di quella quotidiana deve essere conosciuta, voluta perché è la realtà che attende vivere attraverso noi, eliminando l’inganno perpetrato dagli Ostacolatori attraverso l’apparire: che è una nostra operazione in cui ci dobbiamo riconoscere attivi: perché l’Amore fiorisca nel mondo, non il riflesso. L’apparire è il primo fiorire da noi suscitato: occorre sperimentare che cosa di nostro si muove in tale apparire e come esso sia una sintesi in cui anche il reale sensibile comincia a dissolversi.
Sempre lo stesso nucleo di folgore-luce sta vittorioso riguardo a ogni forma della necessità materiale: lo stesso cuore, lo stesso impeto, lo stesso coraggio, la stessa fede vittoriosa. È l’Io che incarna il Logos e fa entrare nella Terra l’Amore immortale.
Questo impeto puro fa ascendere come alta fiamma senza limiti, ardendo i mondi e tergendo l’anima delle stelle, folgore celeste traente dall’immanenza terrestre la sua forza, come ritorno della vita perduta. Resurrezione. Guizzo puro, freccia di fuoco siderale, culmine dell’audacia erompente oltre l’umano, segno dell’Amore che redime la Terra. Poiché la Terra dovrà essere il Cosmo dell’Amore, ogni moto impetuoso, quale che sia il suo grado, vuole essere un contenuto di redenzione: come atto d’Amore.
Dietro le percezioni dei sensi non vi sono processi di movimento, vibrazione ecc., che dànno luogo al colore, alla forma, alla luce, ma solo processi eterici: altrimenti s’immagina un altro mondo sensibile, dietro quello che già si percepisce. Questa la contraddizione dei teoreti dell’energia. L’incapacità di muovere dal vero essere che appare, ove già sorge il Logos e perciò l’Amore degli esseri, la rinnovazione dell’anima. Lungo è il cammino: occorre cominciare da ciò che è piú lineare ed elementare.
È tutto riconquistato ciò che sembrava perduto. Non c’è vittoria dalla distruzione: tutto sempre rinasce piú bello e splendente, persino la giovinezza, il massimo turgore delle forze, ritorna intensificata. È il dono magico del Christo, che vince sempre la necessità inferiore, se gli si dà modo di entrare in azione. Questo è il segreto: farLo trionfare in noi, nell’Io. Che l’Io sia Lui!
Massimo Scaligero
Da una lettera del settembre 1979 a un discepolo.