Elementi fondamentali dell'esoterismo

Antroposofia

Elementi fondamentali dell'esoterismo

Chiariremo adesso aspetti ancora piú misteriosi dell’azione del karma, e getteremo uno sguardo nell’azione karmica in ordine ai rapporti fra i popoli e fra gli esseri umani. Chi prende sul serio il principio di non spiegare il mondo partendo da elementi materiali, ma partendo dallo Spirito, capirà.

Si viene a sapere dalla storia che nel corso dell’evoluzione dell’umanità appaiono delle malattie che prima non esistevano. Ci sono malattie legate a un’epoca oppure a un popolo. Oggi, sentirete qualcosa sulla genesi di tali malattie di un’epoca o di un popolo. Vogliamo capirlo partendo dallo Spirito. Il medico le spiega dicendo che provengono da bacilli. Bisogna però domandarsi: da dove vengono questi bacilli? Si tratta di esseri viventi incarnati proprio come gli esseri umani. Anche per degli esseri che agiscono quali distruttori della vita, dobbiamo domandarci: da dove vengono? Cosa li ha introdotti nella loro attuale esistenza materiale? Cos’erano prima di incarnarsi?

Supponiamo per esempio che un popolo, o una qualunque etmia, deperisca, che sia in declino. Essa lotta contro questo declino. Questo fatto di difendersi contro il declino esprime qualcosa di spirituale, qualcosa che vive nel corpo astrale del popolo in questione. Se un tale popolo in decadenza morisse tutto solo nel suo paese, i sentimenti che proverebbe non avrebbero un particolare effetto sugli altri abitanti del pianeta. Ma supponiamo che questo popolo entri in conflitto con un altro e vi semini il terrore; questo produce un effetto sull’altro popolo. Abbiamo allora due cose: da una parte il popolo in declino e dall’altra quello che risulta dalla combinazione di questo popolo che lotta contro la propria caduta e delle conseguenze della paura nell’altro popolo. Questo è qualcosa che perdura.

Invasione mongolaPrendiamo come esempio il caso particolare delle invasioni dei Mongoli nel Medioevo, quando i Mongoli entrarono in conflitto con i popoli europei e vi seminarono il terrore. La paura e lo spavento s’impossessarono di queste popolazioni. Quando si considerano quelle masse umane che si abbattevano a briglie sciolte, e di cui le invasioni mongole furono le ultime rappresentanti, e ci si mette nello stato d’animo di tutte quelle popolazioni del Medioevo, si vede come delle forme spirituali hanno avuto la loro origine fra quelle ultime tribú della quarta razza radicale, che era in declino ma difendeva la propria pelle, e fra gli Europei che, loro, vivevano nel terrore. Se l’audacia e l’amore fossero venuti incontro a quegli attacchi, le sostanze in decomposizione ne sarebbero state dissolte! Ma la paura, l’odio e lo spavento conservano delle forme in putrefazione, e degli esseri come i bacilli vi trovano allora un terreno propizio per nutrirsi. S’incarnano piú tardi nelle forme materiali che sono adeguate a quella incarnazione. Le sostanze della decomposizione si sono dunque incrostate nella paura e nello spavento dei popoli europei, divenendovi semi di marciume. Essi sono dei piccoli esseri viventi. Ecco l’origine della lebbra nel Medio Evo: sostanze in decomposizione provenienti dai popoli mongoli in declino.

Da dove vengono dunque questi distruttori della natura psichica dell’uomo? Provengono da ingredienti spirituali anteriori, da peccati. Ecco come agisce il karma nel corpo di un popolo. Questo vi permette di giudicare quanto la vita morale di un popolo condizioni la vita esteriore dell’avvenire. Secondo la vita morale che conduce nel presente, un popolo ha in mano quello che succederà in avvenire sul piano fisico.

In tutte le scuole occulte d’Europa, si dice che la totalità delle malattie dei tempi moderni dovute ai batteri hanno una simile origine. Le malattie infettive sono riportate alla loro origine spirituale. È una tradizione esoterica dei Rosacroce e di altre scuole occulte dove queste cose sono insegnate. C’è un insegnamento fondamentale nelle cerchie ristrette delle scuole occulte, che consiste nel dire che negli anni Settanta del XIX secolo ebbero luogo certi combattimenti nel mondo astrale e che qualcosa è andato meglio. MammonaQuesti processi sono chiamati il combattimento delle legioni dell’Arcangelo Michele e le legioni di Mammona. Mammona è il dio degli ostacoli, colui che mette dei gioghi e dei fattori di distruzione sul cammino del movimento del progres­so. Peraltro, si vede anche in questo dio Mammona il produttore di certe formazioni molto particolari, e precisamente delle malattie infettive, che hanno un effetto distruttivo sulla vita umana. Quelle che una volta erano sconosciute provengono da questo dio Mammona.

Potete rendervi conto che le scuole esoteriche devono suscitare nell’interiorità dell’essere umano uno stato d’animo che voglia il progresso, perché si vede bene che la vera fonte di queste malattie moderne non è altro che spirito reazionario, l’origi­nario conservatorismo delle cosiddette classi superiori nei confronti delle classi inferiori ridotte alla miseria, le masse oppresse. Esse sono ostacolate, bloccate da quanto provocato dal dio Mammona. Vi sono di fronte due potenze: il mondo delle sensazioni degli strati superiori in declino, che vorrebbero conservare i tempi remoti e il sentimento di odio che provano le classi inferiori, questa vita astrale che le grandi masse lanciano verso le altre. L’esoterismo vede di nuovo in questa opposizione una fonte putrida e la causa di malattie infettive moderne. Ovviamente, colui che ha il discernimento per queste cose non si rivolterà comunque contro i tentativi della medicina moderna con i suoi metodi basati sulla sintomatologia esteriore. Ciò nonostante, nessun vero miglioramento potrà mai venire cosí dall’esterno.

Quello che si manifesterà piú tardi si rivela sempre in anticipo alla conoscenza dell’eso­terismo. Essa consiste nella giusta percezione del fatto che con la moralità del tempo presente si può creare una salute migliore in avvenire. Questo può permettere di rendersi conto a che punto avevano una visione profonda coloro che hanno introdotto il nuovo movimento della Scienza dello Spirito nel mondo. Questo movimento è nato dalla conoscenza di tale tipo di rapporti. Ha previsto che la pressione della guerra di tutti contro tutti avrebbe preso delle forme sempre piú virulente. Le cose che devono avvenire lo fanno con una necessità interiore, come all’Est gli avvenimenti si infiammano là dove c’è materia particolarmente combustibile. Sarebbe assurdo voler arrestare tutto questo. I mezzi adeguati e utili per eliminare la lotta di tutti contro tutti sono stati già ricercati dal movimento scientifico-spirituale quando ha diffuso il principio della fraternità. Perché la fraternità dissolve l’odio e quelle sostanze di decomposizione che si riversano nel mondo. Per quanto concerne le razze, viviamo in un processo di declino. Se questo processo non è arrestato dall’amore, ma se al contrario è conservato dalla convinzione che si possa trattenerlo, e dall’odio, il peggio dovrà necessariamente seguire. Il movimento scientifico-spirituale vuole dissolverlo con l’amore. I suoi fondatori sanno che la Scienza dello Spirito non è soltanto un rimedio ma una fonte dell’evoluzione dell’umanità verso l’avvenire.

Si vede dunque come il fisico sia una conseguenza dello spirituale che precede, e come gli uomini abbiano eventualmente la possibilità, accedendo ad una conoscenza dei rapporti fra le cose, di collegare il fisico alla sua origine spirituale. Per esempio, colui che sa come una precisa malattia sia in rapporto con certi sentimenti, sa che provocando questi sentimenti può anche provocare la malattia. Il mago nero può utilizzare questo sapere per corrompere la grande massa della gente. Per questo non si possono insegnare a tutti senza problemi le profonde verità occulte. In effetti, esse causerebbero subito una netta separazione in buoni e cattivi. È questo che è pericoloso nella divulgazione degli insegnamenti occulti. Perché non si può insegnare a nessuno a guarire senza nello stesso tempo insegnargli a far ammalare. Questo tipo di cose è avvenuto là dove si sono divulgati nel popolo piú insegnamenti occulti. In certe regioni d’Oriente si può sentir raccontare come alcune sètte si diano per compito di provocare certe malattie, ed è del tutto esatto. Ecco come si entra sempre di piú nell’esplica­zione del materico a partire dallo spirituale.

Respiro di fuocoCercheremo adesso di esaminare con lo sguardo dei periodi un po’ piú lunghi. Si sa attualmente che tutto ciò che vive in forma animale da una parte e il mondo vegetale dal­l’altra si completano bene. La pianta utilizza il carbonio ed esala l’ossigeno; essa offre cosí perpetuamente la fonte di quello che, tutt’intorno, deve respirare in maniera animale. Questa fonte sgorga nel mondo vegetale. Tutto quello che attualmente respira, esiste grazie all’attività di questo misterioso laboratorio del mondo vegetale. Ci si può cosí fare un’idea del modo in cui i mondi periscono, fra cui il mondo che precedette la nostra Terra. Sulla Luna la respirazione, come essa è attualmente nell’animale e nell’uomo, non esisteva. Al posto del processo di respirazione ce n’era un altro del tutto diverso che si trasformò poco a poco in respirazione. Possiamo farci un’idea di questo processo anteriore se consideriamo una traccia di quell’epoca: gli animali a sangue freddo, che sono a temperatura ambiente. Sulla Luna gli esseri respiravano il fuoco, il calore. Allora, inalare o emettere fuoco o calore corrispondeva a inspirare ed espirare aria come facciamo attualmente. Il processo di respirazione co­me è attualmente iniziò a prendere forma a metà dell’era lemurica.

La respirazione è un’immagine materiale del processo spirituale dell’inserimento della monade nell’uomo inferiore. Respirare significa l’entrata della monade. Per questo nello Hatha Yoga il discepolo passa attraverso il processo della respirazione. Quello che nell’uomo è un processo naturale, il discepolo lo regola ritmicamente al fine di padroneggiarlo. Cosí come l’uomo, prima di arrivare a questo processo respiratorio, riceveva e restituiva in maniera simile il calore dell’esterno, e che questo si trasformava nel processo del sangue in circolazione, allo stesso modo l’allievo dello Hatha Yoga cerca di fare del processo respiratorio un processo interiore, padroneggiandolo interiormente.HathaYoga_1 Le regole dello Hatha Yoga riguardano la trasformazione della respirazione in un processo che non va dall’interno verso l’esterno, ma un processo regolato dall’interno, come la circolazione del sangue è attualmente un processo regolato internamente. Negli animali a sangue freddo, in rapporto all’uomo, la circolazione del sangue si comporta come la respirazione dell’uomo ordinario paragonata a quella del discepolo dello Hatha Yoga. Dietro tutte queste cose si trovano delle profondis­sime idee dell’evoluzione che sono alla base di reali processi.

Quello che attualmente non si capisce piú, è che vi sia qualcosa di spirituale. Quando ne esisteva ancora la coscienza, si chiamava lo Spirito “aria, vento” = pneuma. Pneuma significa corrente d’aria, e anche ciò che è animico-spirituale. Questa designazione risale ai tempi in cui si aveva ancora coscienza dei reali rapporti. Consideriamo adesso il fatto che sul pianeta che precedette la nostra Terra (la Luna) alcune entità erano evolute oltre lo stadio dell’umanità di allora: erano le entità luciferiche. Se le consideriamo, dobbiamo pertanto dirci che non vivevano in un ambiente come quello dell’attuale Terra. Non potevano respirare l’aria, dunque non potevano neppure ricevere lo Spirito. Poiché l’aver ricevuto lo Spirito corrisponde alla respirazione dell’aria. Erano dunque obbligate a fare nel principio del calore quello che si fa oggi nell’aria.

Distinguiamo sulla Terra sette stati fisici:

 

1. l’etere di vita

2. l’etere chimico

3. l’etere di luce

4. l’etere di calore

5. l’aria

6. l’acqua

7. il solido.

 

Le entità luciferiche dovevano dunque, nel campo del calore, fare la stessa cosa che l’uomo fa oggi nell’aria. Potete ora immaginare che, per questo fatto, quelle entità che hanno donato all’uomo la coscienza libera sono in un certo modo legate al fuoco. Per questa ragione nel momento della loro apparizione si legano con una certa avidità a tutto quello che nel­l’uomo si manifesta come calore, come fuoco. La loro avidità si aggrappa al calore tipico dell’uomo. I donatori della conoscenza e della libertà sono dunque legati a qualcosa che tenta di incarnarsi nel calore dell’uomo, come si faceva una volta sulla Luna. Ecco il legame fra la conoscenza da una parte e dall’altra la nascita, la morte e la malattia nel mondo.

Con la conoscenza, sono venute nel mondo la nascita, la morte e la malattia; l’uomo ha cosí pagato il prezzo della conoscenza. Vediamo qui anche il rapporto fra certi fenomeni di calore e la malattia, vale a dire la febbre. È l’origine della febbre. Nel XIX secolo, in certe tradizioni lo si sapeva ancora.

Sul pianeta che ha preceduto la nostra Terra, non si aveva ancora a che fare con uomini, animali, piante e minerali come essi sono oggi. A quell’epoca, c’erano tre regni situati fra i nostri. Il regno supremo era costituito da esseri che non erano ancora caduti cosí in basso come gli animali attuali e che non si erano ancora elevati cosí in alto come l’uomo attuale. A quell’epoca, le piante non emettevano ancora l’ossigeno. L’ossigeno, aria di vita, non esisteva ancora. Fu soltanto con la nascita del nostro regno vegetale che l’ossigeno fu mescolato all’azoto. La Luna era circondata da un’atmosfera di azoto. Durante la seconda metà di quel pianeta, le entità aspiravano già a delle forme capaci di respirare, dotate di polmoni ecc., ma è soltanto nel ciclo della nostra Terra che si è formato l’attuale regno vegetale. Le entità animali hanno allora sviluppato gli organi della respirazione. Esse hanno spinto il regno vegetale verso un livello inferiore affinché desse loro l’ossigeno per respirare.

Questi processi sul pianeta che ha preceduto la Terra, sono stati necessariamente seguiti da uno stato nel quale la vita non era piú possibile sotto la stessa forma. La forma si era trasformata in qualcosa d’altro, e aveva bisogno di un nuovo pianeta. Il regno precedente doveva perire. Il pianeta precedente soffocava tutti gli esseri viventi. Cosí finiscono i pianeti e la loro vita, mentre una nuova vita si sviluppa in quello che è in preparazione nel corpo del pianeta-madre. Ecco come si deve comprendere la sparizione e la comparsa di pianeti.

Nella stessa maniera di quando l’uomo aveva avuto in sé gli altri regni, oggi egli vive avendo il male ancora in sé, nel suo karma. Lavora attualmente per uscirne. In avvenire, il bene e il male esisteranno sotto forme esteriori, una razza del bene e una del male, l’una accanto all’altra. In avvenire, il volto umano avrà uno sguardo trasfigurato in mezzo al male distaccato, spinto verso il basso. Immaginiamo il volto umano trasfigurato che oggi potenzialmente si nasconde come un enigma nella materia animale, immaginiamo questo viso distaccato dal male animale e rappresentato simbolicamente: non potete immaginarlo rappresentato meglio che nella grande intuizione della Sfinge egizia. Non è soltanto qualcosa che mostra il passato, ma che mostra anche l’avvenire. L’enigma della Sfinge trasposto nel mito greco è l’enigma dell’uomo. Non è senza ragione che gli antichi Egizi hanno posto la Sfinge davanti al tempio dell’Iniziazione. L’Iniziazione consiste nel piantare nelle anime il mistero dell’avvenire. Con la Sfinge vicino all’entrata del tempio, si era già creato l’ambiente per l’Iniziazione.

Quello che esternamente ha l’ossigeno come corpo è interiormente la monade. Come l’ossigeno appare sulla Terra, la monade ha la capacità di incarnarsi. Quando il discepolo cerca di inspirare e di mantenere in sé molto ossigeno, esprime l’idea fissa di avere la monade per sé. L’ossigeno non è soltanto qualcosa di materialmente esterno. Bisogna esaminarlo secondo il suo spirito. Abbiamo dunque esteriormente l’ossigeno e interiormente la monade. Per questo, nell’èra della Lemuria, i figli del Manas che discendevano, prendevano per corpo il processo respiratorio.

 

Rudolf Steiner


Dalle annotazioni di uditori presenti alla conferenza di Rudolf Steiner

Berlino, 3 novembre 1905 ‒ O.O. N° 93a. Traduzione di Angiola Lagarde.