Nell’incavo di un albero gobbo
la luna riposò la sua luce.
Appoggiato un uomo dormiva
nel seno dell’albero.
Lo contemplò la luna
sfiorandone i contorni
e passò oltre.
Nel volto e nelle membra
aveva colto
il sogno di una favola antica:
il mistero dell’essere
che nel sonno sboccia.
Alda Gallerano
Ecco, suonano
le campane
antico ricordo
di un immacolato
desiderio d’amore
Quali parole?
Altri uomini urlano
paura,
dolore,
sgomento.
Eppure vivo.
Quale scelta fu
quale dolore
quale abisso
quale inganno…
Padre,
sono tuo figlio.
Essere degno
di tanto padre?
Confusa speranza.
Madre,
sono tuo figlio
chiara speranza
di un abbraccio,
di un pianto.
Stelvio
Era una foglia come le altre:
tremula foglia di ramo,
vivace al levarsi del vento.
Poi una notte,
mentre il ruscello scorreva,
un raggio di luna, quieto,
la ferí come spada sottile.
Il lamento coprí
le strisce di buio
che ammantano i monti.
Passate tre notti,
venne un uccello dal mare,
della foglia a beccare il dolore,
e lo portò con sé,
tra la piuma piú bella.
Lo posò in un cristallo di rocca
tra mille lucenti lacrime.
Lirica e dipinto di Letizia Mancino
Libertà
La sete di onnipotenza
sovrasta questo mondo
che si torce pian piano
nell’oscurità.
L’insolente,
nel tempio dei mercanti,
vende monete false
e baratta la vita umana,
ma essa non ha prezzo
e non è merce di scambio.
Chi si preclude
di poter risollevarsi
a mani vuote da ricchezze
non vive intensamente.
Chi riversa
le proprie mancanze
al di fuori
non è libero veramente.
Rita Marcía
Il pulsante rosso
Circola in rete una foto che mostra il dittatore nord-coreano, Kim Jong-un, al suo tavolo da lavoro. Tra carte e telefoni, il pulsante rosso dell’armageddon nucleare. Basta premerlo e sarà l’apocalisse planetaria. Un gatto nero lo guarda, indeciso se giocarci. Si spera che il gatto sia piú saggio dell’uomo, o almeno che abbia un maggior istinto di conservazione.
Non sarà dalla vampa
del Giudizio divino,
ma da un colpo di zampa
di un perplesso felino,
se questa terra matta,
premuto quel bottone,
verrà in pezzi disfatta
come fosse un melone.
Con il grande rumore
del botto nucleare
l’incauto dittatore
farà un bel funerale
a questa civiltà
che impiegare non sa
conoscenze e quattrini
abolendo i confini
per unire le genti
di tutti i continenti,
e invece dà lezioni
a base di sanzioni.
Magari con piú tatto,
lisciando il pelo al gatto,
si otterranno le fusa,
con sollievo degli USA.
.
Egidio Salimbeni