Liriche e arti figurative

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Carmelo Nino Trovato «Cristalli silenti - Armonia delle sfere»

Carmelo Nino Trovato «Cristalli silenti –
Armonia delle sfere»




Quiete dell’armonia

 

Sabbia oceanoDa tempo eri fuggita

e non credevo che piú tornassi.

Reale e tangibile come la terra,

delicata e pronta a svaporare

a un tremito di paura inciso

sulla vasta pace dell’anima,

vagavi lontano da me negli spazi.

Trafitta da nostalgia

attendevi il richiamo del sereno,

di nuova fusione impaziente.

E riposi infine, armonia:

lieve e indistinguibile

posi il corpo impalpabile

sul fondo luminoso dell’anima,

come sabbia sul fondo dell’oceano.

 

Alda Gallerano




 

CampaneEcco, suonano le campane

antico ricordo

di un immacolato

desiderio d’amore

Quali parole?

Altri uomini urlano

paura, dolore, sgomento.

Eppure vivo.

Quale scelta fu,

quale dolore, quale abisso,

quale inganno…

Padre, sono tuo figlio.

Essere degno di tanto padre?

Confusa speranza.

Madre, sono tuo figlio,

chiara speranza

di un abbraccio,

di un pianto.

Confuse parole.

Questo silenzio vale

una vita di grida,

di stenti e di inferno

mentre altri inferni

ribollono lenti,

insidiosi, feroci,

vicini, vivi

Che dire?

ho trovato me stesso

era lí

mi aspettava ancora

è tutto chiaro

Scomparirà ancora,

lieve.

 

Stelvio




 

Ricerca interioreDiabolico è colui

che usa la bontà

per ottenere poi

riconoscenza.

Il male sta

nel procurarsi gioia

fittizia, con falsità,

scapito di altri,

generando incomprensioni

e distruggendo ogni individuo.

Molti malesseri

sono causati da noi stessi,

la tendenza umana

è quella di riversare all’esterno,

colpevolizzando gli altri,

il proprio vuoto interiore.

La nostra essenza

è sovrastata da paure,

da sensi di colpa.

Il verso senso della vita

non è in una gara a premi,

dove prevale il piú forte

ma è una camminata

lenta e precisa.

Non è una corsa

e non si misura il tempo.

È una ricerca interiore

che ognuno di noi

dovrebbe fare.

 

Rita Marcía




Felicità

 

Ogni settimana, mille e piú studenti della Yale University di New Haven, USA, fanno la fila per assistere alle lezioni sulla felicità istituite dal prestigioso ateneo, da cui sono usciti due degli ultimi presidenti degli Stati Uniti. Gli studenti, si è notato, sono preda dell’ansia, stressati, ma soprattutto stanchi della vita scombinata che conducono. Esauriti? No, inariditi. Laurie Santos, la psicologa che tiene i corsi, dice che la crisi dipende dalla troppa ambizione. Qualcuno però ha insinuato il dubbio che forse, in tanta défaillance psichica, c’entri in qualche modo la chiusura della Battell Chapel, la chiesa del campus, destinata ora a scuola di musica e spettacoli vari.

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Battell Chapel   Stanno a zero i discorsi

sulla felicità

a Yale si fanno corsi

all’Università.

Con la psicologia

gli studenti impegnati

cercano l’allegria

nei testi compulsati.

È una ricetta facile,

antica quanto il cucco,

basta rendere docile

la vita, senza il trucco

dei beni di consumo

assurti a religione,

non piú alcol e fumo,

niente sesso e ambizione.

Ma questo c’era già,

si chiama austerità,

ha obiettato qualcuno

di cavilli digiuno:

erano i sacramenti

di beghine e conventi,

e in cima alla filiera

c’era l’ardua preghiera.

Si è fatto poi notare

che in tutto questo affare

di smarrimento e iella

forse c’è la cappella

del campus giubilata

da tempo trasformata

in teatro leggero,

esodando il mistero!

 

Egidio Salimbeni