Tu puoi sentirla, d’oltre l’orizzonte,
luce sonora, vivido tsunami
dal mare spumeggiante, un suono, un alito
di vento salso, un fiato primigenio,
risvegliare alla vita semi e linfe,
percorrere arpeggiando l’erba nuova
e scuotendo rizomi aprire al sole
petali, sciogliendo dalla gromma
ali nel soffio tendere, indicibile
ma forte a sostenere piume e vele.
Tu puoi sentirla, cuore, se improvvisa
un’armonia di sillabe ti chiama
a tessere in fonemi dal tuo sangue,
a lei fraterno, il tuo segnato nome.
Cosí, la Voce muove dall’ignoto
e scuote il mondo, polarizza il tempo
nell’attimo sublime che trascende
la tua fibra penibile, ti rende
arpa di mille corde nell’unisono
coi pianeti e le stelle, oppure muto
ad ascoltare il canto del silenzio.
Fulvio Di Lieto