Sofia, regina dei due mondi

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Sofia, regina dei due mondi

     Aghia Sophia – Santa Sofia – con il suo rosa antico, le sue cupole e i quattro minareti che la delimitano, di fronte alla Moschea Blu, è una testimone della metamorfosi di Bisanzio in Costantinopoli e Istanbul. Fu costruita su un tempio dedicato alla divinità solare di Apollo e per un millennio è stata un luogo di riferimento per la cristianità ortodossa.

     Nel 1453, proprio all’esordio dell’epoca del­l’anima cosciente, diviene baluardo della religione islamica per cinque secoli. Vengono coperte le immagini della cristianità con un mosaico d’oro dello spessore di 2 centimetri.

     Kemal Atatürk, nel 1935, ordina di trasformare Aghia Sophia in un Museo interreligioso, per far fronte alle necessità economiche della popolazione. Per scrostare la copertura sulle immagini cristiane ci sono voluti 40 anni solo per metà della Basilica; tuttavia, a causa dell’umidità, le croci coperte emergono spontaneamente!

     Nel segno della convivenza vediamo il fronteggiarsi di una figura angelica con un’altra figura simile ma con il volto sostituito da forme geometrizzate. L’immagine della Vergine Sofia si staglia Santa Sofia 3sopra la porta che è orientata verso la Mecca. È in mezzo a due enormi cerchi in pelle nera con scritti in oro i nomi del Profeta e del primo Califfo, il Papa islamico. Sofia attende di essere di nuovo riconosciuta dall’umanità in sincera ricerca spirituale.

     Quasi al centro della Basilica è collocato l’ombelico geografico del mondo, a forma di quadrato con un cerchio centrale circondato da dodici cerchi di dimensioni minori e diverse, a Ombelico del mondo 1simboleggiare il Cristo e i dodici Apostoli, anch’essi tutti velati. La confluenza di conflitti e turbolenze interreligiose ha creato le premesse della manifestazione di terremoti, che si sono succeduti spesso sul Bosforo, distruggendo ogni volta la cupola della Basilica, ricostruita nella sua particolare geometria architettonica, con l’alter­narsi nei secoli di vari committenti, capomastri e numerosi lavoratori.

Santa Sofia 1

 

 

Angelo Antonio Fierro e Dora Scialfa