Con la Direttiva Europea PSD2 (Revised Payment Service Directive) vengono a delinearsi modelli di banca aperta nell’ambito dei pagamenti elettronici, nei quali vedremo nuovi soggetti intermediari delle transazioni, quali ad esempio Apple, Google, Facebook e Amazon, che svolgeranno in nome e per conto dei clienti finali operazioni bancarie autorizzate.
Stiamo assistendo inoltre ad una fase sempre crescente di dematerializzazione monetaria, questo processo già avviato con la prima Direttiva 2007/64/CE (c.d. PSD, Payment Services Directive), nella quale tutti i prestatori di servizi di circolazione monetaria sono sostanzialmente posti sullo stesso piano, sta attuando cosí un meccanismo concorrenziale nel quale il ruolo pubblico diviene in sostanza quello di regolatore dell’offerta di moneta ed anche quello di “fornitore”.
Viene pertanto a meglio delinearsi il ruolo pubblico, in considerazione del fatto che la stessa Authority nominata al controllo dovrà da un lato supervisionare le transazioni economiche di tutti gli intermediari, in una tipica catena di valore Clienti-Intermediari-Banche-Authority, e dall’altra garantire il monitoraggio e il controllo delle transazioni sul proprio territorio nazionale, onde determinare puntualmente i flussi monetari dei pagamenti digitali per meglio implementare le proprie politiche fiscali.
Paradossalmente le teorie monetarie di fine anni Novanta del mitico prof. Auriti, piú volte avversate dalla Banca d’Italia, possono ora diventare baluardo fondamentale per uscire dalla crisi economica che attanaglia l’Italia e l’Europa da circa un decennio. Spieghiamo come e perché. Nel nuovo scenario dei pagamenti elettronici via Internet attraverso telefonini, computer e smartphone, ai principali Stati membri dell’Unione rimane solo la sovranità politica ma non quella monetaria.
Questo fatto determina uno scollamento rispetto alle esigenze fiscali statali di valutazione puntuale degli introiti da parte dei colossi di Internet, onde procedere ad una tassazione precisa dei propri introiti, e pertanto ogni Stato membro dovrà negoziare aliquote d’imposta forfettarie tra l’1% e il 5%, come deciso negli ultimi provvedimenti europei.
Questo è frutto da un lato di politiche monetarie sbagliate per i singoli Stati membri, che delegano a una Banca Centrale Europea l’emissione di carta moneta priva di politiche sociali, con la relativa misura degli impatti comunitari (funzione tipica di un Ministro del Tesoro Europeo che di fatto non esiste), e per ciò che concerne la tassazione, obbligano ogni Stato dell’Unione al recupero transattivo ed estenuante con questi colossi, definendo peraltro intervalli di aliquote fiscali già predeterminate.
Ora una soluzione alternativa può essere quella di attivare una moneta virtuale a corso legale statale emessa dal Ministero del Tesoro, appositamente progettata e normata per misurare puntualmente questi flussi monetari digitali. A questo punto la tanto avversata Teoria del Valore Indotto del Prof. Giacinto Auriti può tornare utile a chi l’ha negata ed ostacolata con tutti i mezzi e per tutti questi anni.
I lettori ricorderanno l’emissione sperimentale del SIMEC (SIMbolo EConometrico di valore indotto), moneta di proprietà del portatore, intesa come bene reale di valore convenzionale, emessa l’anno 2000 nel Comune di Guardiagrele. Attraverso tale moneta il prof. Auriti dimostrò inequivocabilmente l’esattezza scientifica della sua teoria (teoria che a detta di molti studiosi avrebbe dovuto ricevere il Premio Nobel) prima che la Guardia di Finanza, intervenisse per mettere sotto sequestro tutte le banconote SIMEC in circolazione e bloccasse cosí l’esperimento del professore.
Tale avversione al SIMEC si manifesta purtroppo ancora oggi, allorché il termine SIMEC non individua solo la moneta di Auriti, ma viene ripreso dal Ministero del Tesoro per identificare il SISTEMA MONITORAGGIO EURO CARTE (SIMEC), ossia la piattaforma antifalsificazione della moneta Euro, che sposta e confonde storicamente alle nuove generazioni il senso con cui il SIMEC di Auriti nacque, ovvero a favore e per il benessere dei popoli e contro la schiavitú dal debito.
Quindi l’euro deve essere inteso come moneta di debito emessa dalla Banca Centrale Europea (BCE), che ricordiamo viene acquistata al valore nominale + prezzo di stampa dagli Stati membri dell’Unione, che a loro volta la pagano con debito pubblico (tipicamente Titoli di Stato). Chiaramente lo Stato risulterà perennemente indebitato con la Banca Centrale, ed è costretto a recuperare tale debito attraverso l’aumento di tasse, per cui un cittadino di fatto si trova a pagare due volte anziché ricevere. Auriti sosteneva che lo Stato, per tramite del Ministero del Tesoro, deve emettere moneta sovrana al portatore di proprietà dei cittadini (erogata attraverso un reddito di cittadinanza), senza pagarla a Banche Centrali, che con questo sistema arricchiscono solo pochi banchieri privati e azionisti delle Banche Centrali, indebitando impropriamente i popoli di intere nazioni. Questo è quello che stiamo de facto vivendo nel corso di questi anni di crisi sapientemente orchestrata dalle élite finaziarie e profetizzata da Auriti nelle sue video conferenze di un ventennio di anni fa (Videoconferenza).
A detta di Auriti, le Banche Centrali che prestano moneta a debito sono i veri grandi usurai della storia. Questa pratica del prestito di moneta a debito iniziò a diventare consuetudine con l’emissione della sterlina inglese nel 1694 da parte della Banca di Inghilterra. Ecco di seguito le parole del prof. Auriti: «Con l’avvento della moneta nominale (1694, data di costituzione della Banca d’Inghilterra e dell’emissione della sterlina) l’ossigeno monetario è stato avvelenato dal debito non dovuto. Prima, chi trovava una pepita d’oro se ne appropriava senza indebitarsi verso la miniera; con la moneta nominale, al posto della miniera c’è la banca centrale, al posto della pepita un pezzo di carta, al posto della proprietà il debito, perché la banca emette moneta solo prestandola. In tal modo i popoli sono stati trasformati inconsapevolmente da proprietari in debitori del proprio denaro nella piú grande truffa di tutti i tempi, passata inosservata perché basata sul principio della riserva».
Ora, tornando al sistema dei pagamenti elettronici, con l’utilizzo di una moneta virtuale governativa per misurare le entità di questi pagamenti è possibile riossigenare, dal punto di vista monetario, il debito pubblico sino ad una spinta alla defiscalizzazione prodotta dal valore indotto insito nell’utilizzo di tale moneta. Il legislatore europeo tuttavia si sta orientando su un principio di applicazione di flat tax verso tutti gli intermediari.
Tale principio non incentiverà la crescita degli Stati secondo un incipit di sovranità monetaria, ma otterrà l’effetto opposto, facendoli precipitare sempre di piú in un baratro oscuro fatto di debiti, dal quale non potranno mai piú risollevarsi.
Noi riteniamo che questo sia il momento giusto per ripristinare politiche monetarie innovative, che da un lato possono mantenere l’euro cosí come è nato, e dall’altra diano apertura a nuove monete virtuali a corso legale, in grado di consentire gestioni virtuose nell’ambito della rivoluzione digitale in atto. Un esempio per tutti può essere il CriptoRublo di Putin.
Aspetti spirituali dell’opera di Auriti
In uno dei rotoli del Mar Morto viene espressamente detto:
«E in tutti questi tempi Egli ha suscitato uomini notabili per lasciare uno scampo alla terra e riempire la superficie del mondo con la loro discendenza; Egli li istruí per mezzo degli unti del suo Spirito di Santità e dei veggenti della verità, e con precisione determinò i loro nomi…».
Il valore dell’opera del prof. Auriti è insita nel suo stesso nome (Aurum = Oro) che evoca la sostanza aurea per tutti i popoli non solo dal punto di vista materiale ma soprattutto da quello spirituale. Auriti, cattolico di profonda spiritualità, individuò nella dottrina sociale della Chiesa i prodromi per il benessere di tutta l’umanità, che tuttavia deve necessariamente affrancarsi dal debito che l’attanaglia, sottraendosi all’azione ostacolatrice delle Banche Centrali, che all’atto dell’emissione di moneta la prestano indebitando gli Stati che la ricevono.
Questo debito viene percepito da Auriti come strumento-sterco del Demonio. Sublime l’equipollenza che Auriti pone in essere tra Banche Centrali e Satana, tra pietra e banconota, e tra pane ed oro, allorché spiega con senso noetico e da grande Iniziato il vero significato delle tre tentazioni di Cristo nel deserto (Testimonianza).
Secondo il suo pensiero, due presidenti degli Stati Uniti d’America, per risollevare il paese dalla guerra, osarono stampare moneta fuori dal circuito della Federal Reserve (ricordiamo di proprietà di 13 famiglie di banchieri internazionali), e furono per questo uccisi. Uno si chiamava Abramo Lincoln e l’altro si chiamava John F. Kennedy. Il primo stampò moneta dopo la Guerra di Secessione, il secondo durante quella del Vietnam.
Giacinto Auriti manifestò inoltre una grande devozione per la Madonna di Fatima e realizzò con i propri averi un tempio cattolico in suo onore. Fu lui per primo a sottolineare l’opera anti-usura di San Bernardino da Siena e di San Giovanni da Capestrano, i quali scrissero gli statuti ed organizzarono nel 1456 i primi Monti di Pietà della storia, a favore di persone bisognose e piccoli imprenditori per lo piú legati alle attività di pastorizia e transumanza del bestiame (Paschi = pascoli, da cui Monte dei Paschi di Siena).
Per ultimo citiamo un passaggio molto interessante di una delle sue conferenze video (Flussi migratori) nella quale addossa gravi responsabilità al vertice bancario internazionale per gli ingenti flussi migratori in Europa, e spingendosi oltre, come in una rivelazione, accolla ad essi e ai politici la volontà di creare un nuovo meticciato (Extra-comunitari).
Kether