Anche coloro che mi amano, non mi aiutano se mi fanno perdere tempo a cercare per ore carte od oggetti che ho lasciati in un determinato posto ed essi collocano altrove. Passano minuti preziosi, necessari alla meditazione, alla corrispondenza, agli aiuti al prossimo e a tante altre operazioni. Quando potrò trovare allo stesso posto una carta o un libro che vi ho lasciato? Né a casa né qui allo studio. Eppure, è cosí semplice! Ne viene colorito di grigio tutto un pomeriggio. Non posso piú rispondere a lettere urgenti, perché non le trovo piú. Spero che le cose migliorino in avvenire…
Tutto è forse già nel tempo, ancora prima di manifestarsi, perché attende una ulteriore pacificazione. Questa pacificazione viene sempre, ma occorre migliorare tutto. L’attenzione ai minimi dettagli è una forma di disciplina interiore.
Tutto scorre senza lasciare traccia. Una grande pace si adagia e regna possente, un tempo istantanea, ora graduale e cosciente. Armonia con tutti è ciò che va perseguito. La guarigione continua è il pensiero che pensa senza oggetto e si apre il cammino sottile sin entro la corporeità, per rigenerarla e per restituirle lo stato originario perduto: tessuto che rinasce grazie alla vita novella dell’anima.
Il karma è un miracolo continuo, di là dalla ferrea legge che non cessa mai di essere ferrea. Ma qualcosa è al di sopra della legge, per sua natura, per sua essenza: trascende tutte le leggi, perché le ha in sé tutte. Ed è l’Amore nella sua perennità. Sempre la lineare luce della concentrazione, mediante oggettività ahrimanica pura, vince il mondo ahrimanico e perciò il luciferico: pura luce di pensiero, non infetta di luciferismo o psiche. Il filo magico di vita è il filo della luce: andando incontro al Sole, si è la forza filiante del Sole.
Ritrovare sempre il pensiero che pensa, nel momento in cui scaturisce nell’anima: per ritrovarsi nel puro essere, nel puro radiare. Qui è il centro del mondo: ovunque è l’“Io sono” è il centro del mondo, innanzi al quale si armonizzano le forze, si acquietano i pensieri. L’Io sa tutto, non ha bisogno di pensare: ma occorre dapprima che sorga come Io immanente, e come tale necèssita del pensiero.
Canto del mondo, canto della Terra, poesia delle teorie di stelle, di Angeli ascendenti e discendenti nell’umano: tutto è riassunto dalla tensione del cuore, ove Cielo e Terra si uniscono per il cantico finale. È il pensiero che non patisce male umano, poiché pensa secondo il proprio essere: ritrova sempre la luce attraversante tutto, essenza di tutto.
Novamente ascende l’Io. L’ego era necessario perché conoscesse la propria santificazione. Disceso, riascende là dove afferra il proprio nodo, nel centro eterico (provvisorio) della testa, secondo il canone rosicruciano.
Massimo Scaligero
Da una lettera dell’ottobre 1979 a un discepolo.