Il Triplice processo dell’oro nella Fiaba del Serpente verde e della Bella Lilia

Irisophia

La Fiaba del Serpente Verde e della Bella Lilia

 

«Le monete d’oro» disegno di Giovanna Caimmi

«Le monete d’oro» disegno di Giovanna Caimmi

 

Nelle immagini della Fiaba di Goethe possiamo scorge­re il divenire processuale tri­plice della sostanza aurea. Il processo sulfureo dell’oro inizia ad apparire quando i due fuochi fatui vomitano monete d’oro alla richiesta di compenso del barcaiolo.



I fuochi fatui pagano il barcaiolo con le monete d'oro

.Il serpente verde le ingoia negli anfratti delle rocce in cui vengono gettate dal barcaiolo, che le rifiuta.



Il serpente ingoia le monete

Il serpente se ne ingolosisce e diventa di un brillante verde smeraldo..

I fuochi fatui cosí smagriti si intrufolano nella casa della vecchia e, tra mille moine, leccano le pareti dorate.

Il processo sulfureo condensa in sé la brama egoica e, nel versante della dinamica fisiologica degli organismi viventi umani e animali, opera nell’ambito capillare della periferia corporea del sistema del ricambio...



Dialogo con il re d'oro

Con il dialogo tra il re d’oro e il serpente verde, ritrascritto nel riquadro, com­pare la dimensione processuale polare, quella salina..



.

CHE COSA È PIÚ SPLENDENTE DELL’ORO?»

domandò il Re.

«LA LUCE»

rispose il Serpente.

«CHE COSA È PIÚ VIVIVIFICANTE DELLA LUCE?»

domandò il primo.

«IL DIALOGO»

rispose il secondo.



Il vecchio con la lampada

L’amplificazione viene offerta dal vecchio con la lampada, che ha la facoltà di trasformare le pietre in oro..

Alla dimensione salina fanno riferimento sia il ruolo del vecchio, che suggerisce soluzioni riparatorie, emette sentenze e guida da Illuminato, sia il re d’oro stesso, che fa da eco ad uno dei tre Re Magi, Kaspar, il donatore dell’oro, in memoria dell’epoca paleoindiana. La saggezza ieratica può essere individuata come la qualità del processo aureo salino, rintracciabile, sul piano organico, nell’ambito capillare polmonare...

..



Il serpente si fa ponte

.Il serpente verde si attorciglia come in un caduceo fra le due polarità salina e sulfurea dell’oro, e ne contrassegna al contempo la dimensione intermedia, quella mercuriale, nella sua funzione di ponte fra le due sponde del fiume espressa a mezzogiorno, ora solare per eccellenza, e nel suo sacrificio finale.

Il processo aureo mercuriale, identificabile nell’ambito capillare del cuore, connota l’in­carnazione dell’impulso cristico e del profondo senso misterico del motto rosacruciano “In Christo morimur”. Il sacrificio del Golgotha costituisce il lievito mercuriale per il divenire del­l’Umanità. Le monete d’oro ricompaiono a sorpresa nel finale della Fiaba, tentazione per tutti i visitatori del tempio. Monete d’oro cadono dal cielo e viene rimessa all’uomo la scelta di operare la realizzazione della fraternità, il valore guida della di­mensione economica nella Tripartizione sociale.

.



Monete cadono dal cielo

Il serpente, in una prospettiva immaginativa, fa da ponte diurno tra la saggezza ieratica e la conversazione goethiana nella dimensione salina; fa da ponte notturno tra la brama egoica e la fraternità nella dimensione sulfurea..

Il serpente verde con il suo sacrificio si trasforma in pietre che, a contatto del­l’acqua, scintillano come stelle, creando un arcobaleno mercuriale per traghettare gli uomini dal sacrificio del Golgotha al senso del sacrificio. Il serpente connette in tre modalità le due sponde del fiume: da una parte la vita fisico-sensibile, dall’altra la vita ultrasensibile. Sta a noi uomini attraversarlo come un triplice processo aureo.

Una leggenda narra che l’arcobaleno pesca in una pentola d’oro da cui attinge i suoi colori. Il simbolo alchemico dell’oro, coincidente con quello del Sole, risale all’epoca dell’antico Egitto, e con Horus preannuncia la futura incarnazione dell’Essere Solare. Nella Fiaba la parola “oro” ricorre proprio trentatré volte, in undici triplette distribuite nel corso del racconto. Scorgiamo il sorriso enigmatico dell’Autore, silenzioso custode della chiave della Fiaba.

Rosiride


Le illustrazioni a colori sono di Alfredo Chiàppori.