Ha detto “Ciao!” e si è buttato giú,
il guerriero di vetro adolescente,
unendo il vuoto dentro a quello fuori,
la tromba delle scale, una spirale
che approda al nulla, un tobogan, lo slalom
di una gara perduta, una sconfitta.
Ma non importa vincere nel gioco
complesso della vita, scontro duro,
che tuttavia giustifica l’esistere.
Ci aspettiamo dal mondo chissà che:
amore, soldi, il bacio del trionfo.
Partecipare, solo questo conta,
e dare il meglio, o dare niente, importa
aiutare la vita a proseguire
nel grande gioco dell’umanità
che lottando, sudando ma esaltandosi
erige il tempio della civiltà.
Poiché questo ci tocca, questo è quanto
dobbiamo conquistare con dolore:
dare all’uomo materico la sorte
di un paio d’ali, e vincere la morte.
Il cronista