«Soltanto l’Amore sana il male del mondo: una potenza d’Amore vissuta al massimo grado nel cuore. Una resurrezione della luce di vita: l’èmpito della Vita che estingue la Morte. Questo il segreto del presente ritrovamento di ciò che di misterioso, ineffabile, imperituro, era stato perduto».
Massimo Scaligero
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Il lavoro per attuare la Filosofia della Libertà e la Tripartizione, unica Via per salvare la Civiltà Umana, è prima di tutto un atto d’amore, di donazione di sé incondizionata. Va svolto, innanzitutto, sul piano interiore, occulto: quello del pensiero libero dai sensi. Massimo Scaligero rappresenta, in tal senso, l’erede perfetto dell’opera e del messaggio di Rudolf Steiner.
D’altro canto, noi tutti viviamo in questo Sistema Globale onnipervasivo, anche i discepoli, o aspiranti tali, che singolarmente o, se fortunati, con un manipolo di altri coraggiosi amici, lavorano a livello sovrasensibile, per portare avanti la grande battaglia interiore contro il Male, la Tripartizione Inversa e la Schiavitú del Pensiero imprigionato nei sensi.
Rudolf Steiner definí “Movimento Sociale” la risposta di Popolo alla questione sociale, ossia l’esigenza di vera fraternità, che si è manifestata sul piano sensibile negli ultimi secoli. Da subito tale Movimento è stato infiltrato e deviato dagli Oscuri Signori, ed è perciò divenuto comodo strumento per il loro diabolico disegno di asservimento dell’Uomo.
Noi tutti, dobbiamo vivere: nutrirci, avere una dimora, vestirci, spostarci, curarci, soddisfare le nostre esigenze culturali e ludiche: se uno solo di questi elementi viene a mancare, ne soffriamo tanto da non sentirci liberi, e ne risente il nostro lavoro interiore ed esteriore nella Società. Quindi oggi dobbiamo vivere in una Comunità, locale, nazionale, internazionale. Aspettiamo che la Tripartizione venga applicata, e intanto alimentiamo il Mostro vorace che è diventato il moderno ahrimanico ordocapitalismo? Oppure ci rimbocchiamo le maniche e ci mettiamo a coltivare il nostro Orto di Luce? Perché un Orto condiviso, una Comunità intenzionale, è già una mini-Società. Un prototipo.
Quello in cui viviamo oggi, viceversa, è una diabolica tecnocrazia, il Regno del Male, un vampiro sempre piú potente che si nutre di noi, di quelle forze interiori che urge mettere assieme per lavorare ad attuare la Tripartizione e cambiare la direzione della nostra Civiltà. Le comunità intenzionali sono difficili da realizzare, ma sono la realtà di questi tempi. Non dobbiamo dimenticare che già il processo della Transizione è in atto da anni, che la coscienza dice a tantissime persone, che vivere in distese di alveari umani, con una lavatrice e una cucina ogni due individui, non è giusto, non è umano, non è etico e non è assolutamente sostenibile. È un furto scriteriato e incosciente ai danni dei nostri figli e nipoti, oltre che di quelli degli altri. Per attuare la Tripartizione, dobbiamo abbattere, o almeno combattere, il modello di Civiltà che gli Ostacolatori hanno confezionato per tenerci prigionieri e nutrirsi del divino che è in noi. Falsa civiltà, che inietta veleno morale e spirituale nei nostri figli.
Mani, il Grande Maestro del quale Rudolf Steiner ci ha parlato piú volte, è nato e cresciuto non in una viziosa città, ma in una Comunità intenzionale dove le sue qualità sono state preservate. Da lí è poi partito per portare il suo messaggio al Mondo. In tutte le città piú corrotte è riuscito a restare integro. Il corpo fisico, eterico e astrale dei nostri giovani sono tesori da preservare e non da offrire in olocausto sugli altari del Regno del Male. All’epoca di Mani, il Regno del Male sulla Terra, la civiltà corrotta e opulenta dove tutti i vizi erano alimentati, ha respinto i suoi doni spirituali. Quei doni preziosi, quella sua eredità, sono stati raccolti e tramandati da piccole comunità virtuose di Bogomili e Catari.
Ma una volta che il Potere Occulto si è accorto di quanto queste piccole comunità pacifiche potessero mettere in pericolo il loro dominio sugli umani attraverso i Regni e la Chiesa asservita alla cupidigia e all’orgoglio dell’aristocrazia nera, ha stroncato il pericolo sul nascere, mediante un vero e proprio genocidio. Questa mattanza, un evento storico cruciale, ha avuto come risposta dal Mondo Spirituale la raccolta, in una gemma luminosa, del frutto del Sacrificio dei Catari, che per via rosicruciana si è tramandata nei secoli, fino ad essere trasformata da Rudolf Steiner, il Maestro dei Nuovi Tempi, nei doni della Filosofia della Libertà e della Tripartizione Sociale.
Sul piano sensibile, però, il genocidio degli occitani e la distruzione di una civiltà pacifica basata sulla convivenza di varie etnie e religioni, in totale armonia tra loro, ha segnato la storia del Vecchio Continente, e ci ha regalato guerre e massacri a non finire, che hanno alimentato e rafforzato gli Ostacolatori e il loro diabolico piano.
Figure come San Francesco d’Assisi, individui illuminati dal Mondo Spirituale per combattere tale abominio, creano nuovamente Comunità intenzionali, dove il vizio, la cupidigia e l’odio che regnano nelle città e nei Palazzi, vengano banditi. Si esce fuori dalle mura, per ritrovare se stessi, il proprio sacro compito di custodi del giardino divino, della Terra che ci è stata donata affinché amassimo e proteggessimo tutte le sue creature, i nostri Fratelli Animali, la nostra Sorella Acqua, tutto il creato. Si spoglia di tutto, Francesco, atto coraggioso, indispensabile, per iniziare a creare qualcosa di nuovo, puro e duraturo. Nessuno costruisce mai qualcosa di grande a livello interiore, senza rinunciare a tutto ciò che lo priva della Libertà. E i beni materiali, la ricchezza, il prestigio, sono zavorre che portano a fondo ogni progetto di risalita, di fuoriuscita dal Regno di cui Ahrimane è il Principe indiscusso. Sono i suoi strumenti per metterci il giogo, e non farci salire, ritornare liberi. Il Vangelo parla chiarissimo: è piú facile che un cammello passi per la cruna, piuttosto che un ricco entri nel Regno dei Cieli!
Il “giovane ricco” dei Vangeli, in realtà seguí le istruzioni del Christo alla lettera: vendette tutti i suoi beni, donò il ricavato ai poveri ed entrò per sempre nella Comunità intenzionale che Apostoli e discepoli avevano creato intorno al loro Maestro, nello stesso identico modo in cui i discepoli di San Francesco, secoli dopo avrebbero creato la loro.
Anche Rudolf Steiner realizzò la sua Comunità intenzionale, la Libera Università della Scienza dello Spirito. Con le sue mani e l’aiuto dei suoi discepoli, costruí in legno il primo Goetheanum, che doveva esserne il Tempio.
Ma lo splendido edificio, che sollevò gelosie, rivalità e malevolenze, subí un devastante incendio, a seguito del quale fu ricostruito il nuovo Goetheanum, che nelle forme scolpite nel cemento cela il ricordo delle fiamme che hanno consumato il precedente, ma solo sul piano fisico. In realtà, il tempio è sempre vivo sul piano sovrasensibile, e il sentiero che ci conduce alla sua porta è la disciplina interiore, che ci permette di ricongiungerci con l’impulso del Christo e di Michele.
Il piú grande dono di Rudolf Steiner è senza dubbio la Filosofia della Libertà. Strada difficile per una meta luminosa: noi già attualmente scegliamo ogni giorno, e le nostre scelte hanno tutte un peso, un significato, e si collegano al karma individuale e collettivo. La ricerca appassionata e coraggiosa della Via che conduce ad un mondo in cui la Filosofia della Libertà regni ovunque, parte dalle decisioni piú semplici: la prima, non procurare danni ai nostri fratelli umani e animali, agli esseri elementari, alla Natura. In questo Rudolf Steiner e molti altri Maestri sono chiari: se i nostri risparmi vengono investiti in azioni o messi in banca, e a nostra insaputa vengono utilizzati per traffico di armi, per fomentare odio e creare guerre, per devastare l’ambiente e lasciare alle generazioni future una Terra malata e ferita, tutte le nostre buone intenzioni non ci salvano dall’essere corresponsabili.
Se alimentiamo i mali del Mondo, nutriamo gli Ostacolatori. Se cerchiamo la giustizia ma tolleriamo l’ingiustizia intorno a noi, siamo ipocriti e ci rendiamo servi dei Poteri Oscuri che governano la Maya in cui lottiamo da incarnati.
I doni di Rudolf Steiner, come la Scienza dello Spirito, la Tripartizione, la Scuola Waldorf, la medicina, l’agricoltura, l’arte dell’euritmia, ogni suo insegnamento può venir snaturato se si decide di fare il patto con Mefistofele e con i suoi sodali. Ed è ancora piú grave se a farlo sono dei discepoli che seguono la Via ma non apprezzano, o non comprendono appieno, quanto è prezioso ciò che hanno ricevuto. Si cede alla vanità e all’orgoglio, alla brama di potere, alla tentazione di sentirsi maestri. Si dimentica la lezione del Vangelo di Giovanni: la “lavanda dei piedi”. Ci si dimentica di essere al servizio del Logos, e di dire ogni volta: «Non io, ma il Christo in me».
Anche gli Apostoli hanno ceduto piú volte in tal senso, prima che attraverso la divina Sophia, Madre loro e di tutti noi, discendesse nelle loro anime lo Spirito Santo. La regola, molto piú antica del monachesimo, ripresa da San Benedetto, “ORA, LEGE ET LABORA”, è l’unica salvezza possibile per l’anima dell’Uomo dei nostri giorni, vampirizzato dal Grande Fratello tramite la tecnologia ahrimanica, che dona illusioni, inferni e paradisi virtuali, nutrendosi delle nostre forze eteriche ed astrali, infettando il nostro pensiero, sempre meno libero dai sensi.
Creare comunità in cui si condivide il lavoro manuale, soprattutto arte, musica, artigianato, ma anche autoproduzione del cibo e medicina preventiva, ossia vita che non è causa di malattie, è un potente attacco al Sistema Globale, il Regno del Male.
Rudolf Steiner, nel suo metodo educativo, concepisce per i bambini della scuola una sana educazione, con molte ore quotidiane di vita all’aperto e di lavoro manuale, come ad esempio la lavorazione del legno: e quello è utile anche per noi adulti, che in fondo siamo dei bambini di fronte ai grandi Iniziati.
Il Goetheanum bruciato dal Male è sempre lí, e attende di essere ritrovato, al di là del velo. Bello intravederlo, scrutare attraverso il velo, fare conferenze su di esso, su ciò che rappresenta, sulla Comunità che doveva ospitare. Ma il suo ideatore e fondatore non l’ha solo prefigurato, lo ha costruito con le sue mani, con la sua fatica, come un uomo qualsiasi. Ha fatto conferenze, ha donato saggezza, ma ha anche usato le mani come artista, artigiano, contadino, operaio, e lo ha fatto fare a tutti coloro che lo circondavano. Le nostre mani sono buone come le sue, e nessuna ricerca interiore di miglioramento della Società e di noi stessi ci concede di usarle con meno impegno e frequenza rispetto a quanto ha fatto lui. Un vero Maestro, prima di insegnare con parole, insegna con l’esempio. Basta seguirlo.
Shanti Di Lieto Uchiyama