Come ho sentito il ricordo
ora so
come l’agosto
era chiaro di colori
e di silenzi
persi nel fragore di cicale.
Come di forre ed alberi
i silenzi rivedo
misteri di rivi nascosti
ora so
come nell’aria tersa
si rompeva la brace
e poi la luce;
erano lenti i giorni
l’autunno era
di rosse querce
e rimaneva sui greppi
il verde profondo dei lecci.
Come ora ricordo il silenzio
come sa.
Sa e ricorda
di querce arrossate
di chiara estate
di tersa luce
ma non sa
come io poi
nulla so
di rive nascoste
di verdi vallate
di forre profonde
di rossa brace.
Come non so piú niente
ed il silenzio
in modulata eternità
del tempo
mi richiama.
Stelvio
Il tuo splendore
non ho contemplato,
estate,
e quando vi ho ammirato
infine,
tigli,
un profondo respiro
dall’essere è salito.
Verdi e folti ancora
espandete bellezza,
ma sull’erba alcune foglie
sono già cadute.
È vicino l’autunno,
ma la verde ricchezza
l’anima può ancora godere.
E vasta respira.
Alda Gallerano
C’e sempre
chi vuole deviare
il nostro percorso
per condurci al silenzio,
togliendoci il diritto
di pensare e sentire.
La nostra libertà
non è ben alimentata,
perché la società
in cui viviamo
è una gagliarda
manipolatrice.
Della nostra vita,
che è un valore
inestimabile,
nessuno è padrone.
Non facciamoci
trasportare
da meccanismi
perversi,
manteniamo
la nostra integrità.
Risaliremo cosí
le scale
già percorse
da Maestri
di esperienza
e volontà
che hanno infuso
pienezza
e dignità.
Accorriamo
e dissetiamoci,
alla fonte di libertà.
Rita Marcía
Dispetti di folletti
Nel Land della Bassa Sassonia in Germania, da qualche tempo, su un tratto dell’Autostrada A2 nei pressi di Hannover, si verificavano seri incidenti, alcuni mortali. Le cause? Ignote. Finché non si è fatto ricorso a una sensitiva, esperta del linguaggio degli esseri elementari. La donna, oltretutto avvocato, è stata di fatto demandata alle trattative con gli elfi fregiata dell’altisonante titolo di “Elfenbeauftragte”. Dalle trattative tra la sensitiva e gli elfi è risultato che questi sono disturbati dall’intenso traffico dell’autostrada, che sconvolge l’aura magica della foresta nel tratto interessato. Dopo l’intervento delle autorità del Land, il traffico è diminuito e gli incidenti sembra che si siano notevolmente ridotti.
Non vogliono star zitti
gli esseri elementari,
reclamano diritti
e privilegi vari.
Chiedono che una strada
di loro pertinenza
venga tenuta a bada
da troppa percorrenza.
L’ha detto l’avvocata
esperta del linguaggio
della gente fatata
che, stanca dell’oltraggio,
minaccia scontri e morti
a pareggio dei torti
subíti, e pei futuri,
incidenti piú duri.
Gli spiriti dei boschi
hanno concetti loschi,
anche loro guastati
dagli uomini dannati
a correre l’asfalto
per lucrare un appalto.
Folletti, elfi e nani
tali e quali agli umani.
Egidio Salimbeni