È un’isola tidale, collegata cioè alla terraferma durante la bassa marea, e circondata dai flutti quando la marea si alza. In Italia abbiamo qualcosa di simile nel Monte Argentario e nel Monte Circeo, ma in questo il fenomeno tidale si è da tempo esaurito, e il Regno della maga Circe, tale veniva considerato dagli antichi, è ormai stabilmente saldato alla penisola italiana.
Saint Michael’s Mount è un’isoletta che emerge dal Mar Celtico, all’estremità sudoccidentale della penisola della Cornovaglia, in Gran Bretagna. Sulla sommità della rupe selvaggia battuta dai venti, circondata da un mare preda di improvvisi vortici salini, un giorno dell’anno 495, apparve a un gruppo di pescatori una figura possente e radiosa in armi. Quei rozzi uomini non ebbero dubbi: si trattava dell’Arcangelo Michele. Lo stesso che sarebbe apparso anni dopo, nel 708, di là dallo stretto dell’English Sea, il Canale della Manica, ai pescatori locali, e che aveva ispirato la costruzione di un santuario su un altro isolotto tidale dedicato a San Michele Arcangelo: il celebre Mont Saint-Michel. I benedettini lo avevano in cura, e sapendo che anni prima era avvenuta un’apparizione dell’Arcangelo sulla costa cornica di là dallo stretto, edificarono anche lí una chiesa, poi santuario, definito dagli abitanti della Cornovaglia, nel loro aspro idioma cornico, “Karrek Loos y’n Koos”, la roccia grigia nel bosco.
Iniziarono i pellegrinaggi da ogni dove, con la bassa marea a piedi nell’ultimo tratto, altrimenti in barca dalla cittadina di Marazion. Ancora oggi è cosí, anche se intorno al primitivo cenobio benedettino sono sorte abitazioni religiose e civili, e nel Medioevo un castello, abitato sin dal XVII secolo dalla nobile famiglia St. Aubyn.
Come sappiamo, corre una traccia occulta, una linea invisibile agli occhi ma segnata nel cuore, dall’Irlanda alla Palestina: è la cosiddetta Linea del Drago o Linea di Michele. Parte da Skellig Michael, in Irlanda, come secondo santuario tocca St. Michael’s Mount, in Cornovaglia, prosegue per Mont Saint-Michel in Normandia, in Italia con la Sacra di San Michele in Val di Susa e il santuario del Gargano in Puglia, quindi l’isola di Symi, in Grecia e infine il Monastero del Carmelo, ad Haifa. Si tratta di una “ley line” emanatrice di un’energia di alta spiritualità, di cui proprio su queste pagine abbiamo dato conto in diversi altri numeri.
Rudolf Steiner dedica parole su cui dovremmo oggi molto meditare riguardo all’attuale missione presso l’uomo dell’Arcangelo Michele. Al termine dell’ultima conferenza sui Nessi karmici, tenuta a Londra il 27 agosto 1924 (O.O. N° 240) disse: «Tutta la vita culturale, tutta la civiltà è destinata alla decadenza, se la spiritualità dell’impulso di Michele non afferrerà gli uomini, se essi non saranno in grado di risollevare la civiltà che oggi rotola verso il basso. Se ci saranno anime sinceramente antroposofe che introducano in questo modo la spiritualità nella vita terrena, si avrà un movimento verso l’alto; se non ci saranno, la decadenza continuerà. …Oggi l’umanità è di fronte a una grande scelta: veder precipitare nell’abisso tutta la civiltà, oppure innalzarla di nuovo mediante la spiritualità, e condurla avanti nel senso insito nell’impulso di Michele che precede l’impulso del Cristo».