La primavera di Michele

BioEtica

La primavera di Michele

Arcangelo MicheleÈ dolce e generoso l’inizio dell’autunno, nei nostri orti, giardini, boschi e campagne. Dopo la calura implacabile del solleone estivo, che fa maturare i frutti ma tutto brucia e secca con grande velocità, arriva finalmente a ristorarci il magico periodo di fine settembre e di inizio ottobre, che precede e segue la festa di Michele, il 29 settembre: data del risveglio della Natura dopo il lungo e profondo sonno che è l’estate.

«La festa di Michele ha in sé questo senso profetico. Essa non commemora eventi passati, ma vaticina una umanità dell’avvenire libera­mente progrediente verso il Cristo. Michele è appunto l’essere che indica all’uomo la via del Cristo, l’essere che rappresenta le forze individuali atte a rendere operanti la redenzione e la grazia. Le feste che ora l’umanità celebra: il Natale, la Pasqua, la Pentecoste, ricordano che il Cristo si è fatto umanità. La festa di Michele è la grande solennità dell’avvenire, perché fa rivolgere lo sguardo della nostra anima al giorno ancora lontano in cui l’umanità si farà Cristo». (Fortunato Pavisi in

https://www.larchetipo.com/2005/set05/antroposofia.htm).

MaggiolinoIn primavera la Natura sogna, regalando fioriture paradisiache, battiti d’ali di farfalle e api, brulichío di ogni forma di vita, colori e profumi che ci fanno sentire nel giardino dell’Eden, anche in un piccolo orto, in un parco o in un giardino. Tutto sboccia, fiorisce, germoglia, prepara i frutti suc­cosi che gusteremo nei mesi piú caldi. Ora invece, i primi freddi si avvicinano, il risveglio è prossimo, il dormiveglia prende il posto del sonno estivo e la primavera sembra magicamente tornata tra noi: boccioli e germogli spuntano ovunque, le coccinelle e i maggiolini, che il sole cocente di agosto aveva tenuti lontano dalle piante degli orti naturali, tornano a svolgere il loro indispensabile lavoro, cibarsi dei parassiti che divorano foglie e frutti. I fagiolini sono in fiore, le zucchine sono ricche di piccoli frutti pronti a crescere, persino i pomodori non credono al freddo imminente, e fanno spuntare nuovi fiorellini timidi e speranzosi. roseRose, gerani, ortensie e fiori selvatici, tutti fanno a gara per produrre nuovi boccioli, mai cosí belli e numerosi nem­meno a maggio, il mese dei fiori. Le api svolazzano liete e portano a casa altro polline, i grilli cantano senza posa tutta la notte, facendo festa senza preoccupazioni. Tutti vivono come se il freddo e la grandine, l’inverno e il gelo, fossero eventi irreali.

Arriverà in un giorno, all’improvviso, il freddo, e spegnerà la febbre della vita che voleva riproporre la primavera, e il risveglio significherà un mondo diverso, e la primavera sarà un sogno lontano. I cuccioli selvatici che nasceranno in autunno conosceranno solo il freddo; il calore del sole invernale, raro e avaro, non farà comprendere loro cosa sarà la vera primavera con il suo sole, la sua magia e spensieratezza. Le piante inizieranno a lavorare con Madre Terra per conservare linfa e semi, sotto la neve custodiranno la vita e il loro patrimonio genetico. Anche per tutti noi.

zucchinePerché, allora, dare tutta questa speranza ai boccioli di Michele, che mai si schiuderanno, ai fiori che il gelo farà appassire sulla pianta prima che possano dare frutto? Prima del periodo piú duro, piú brullo e freddo – in cui tutti dobbiamo difenderci e coprirci, sopravvivere senza abbondanza di frutti e ortaggi freschi, accendere fuochi, costruire ripari per non soccombere al Generale Inverno – i giorni di Michele ci donano la speranza, con la prefigurazione di un mondo tiepido e rigoglioso, che ci offrirà frutti spontanei, e in cui potremo dormire anche sotto le stelle, indossare vesti leggere e stare scalzi, se lo voLa piccola fiammiferaiarremo. La primavera che sogniamo tutto l’inverno diventa un faro di speranza, un mito, una luce che illumina le notti piú lunghe e gelide, come i sogni della piccola fiammiferaia. Una promessa, un seme da custodire per coltivare il nostro futuro.

Il momento storico che vive oggi l’umanità è paragonabile a questo: una prefigurazione, di una civiltà futura che non verrà adesso ma “dopo”. Oggi vediamo interi continenti in pace (Europa, Nord America, Australia, gran parte dell’Asia), rapporti di amicizia – anche se spesso fittizia – tra la maggior parte dei popoli. Quasi tutte le nazioni, apparentemente, difendono i diritti dei piú deboli, dei bambini, dei disabili e degli animali; combattono con leggi apposite maltrattamenti e prepotenze, discriminazione e bullismo. Si diffonde ovunque una grande sensibilità che fa combattere, o almeno denunciare, l’ingiustizia sociale, la sofferenza animale, lo sfruttamento indiscriminato delle preziose e insostituibili risorse ambientali. Un francescanesimo laico che contagia, almeno in parte, un po’ tutto. Anche la diffusione del veganesimo è legata a una nuova consapevolezza. Si cerca, ove possibile, di acquistare equo e solidale, soprattutto per un senso di colpa: sappiamo che interi popoli sono schiavizzati per soddisfare gli appetiti dei Paesi piú privilegiati, e tentiamo goffamente di rimediare con acquisti mirati.

Un grande fermento di bontà, equità, consapevolezza, fratellanza, buoni propositi, ricerca della pace, volontà di ridistribuire le ricchezze e di condividere equamente le risorse, ecco il fenomeno della nostra epoca: la prefigurazione di un mondo che verrà in futuro, dove ci sarà vera empatia, autentica fratellanza, pace reale, rifiuto sincero della violenza e della prevaricazione.

FratellanzaUna civiltà che sarà frutto di importanti e sofferte conquiste collettive e di effettiva evoluzione interiore dei singoli. Un mondo il cui motore sarà l’Amore. Quello puro, non l’illusione che oggi ci circonda. Una civiltà in cui la difesa dell’infanzia non sarà solo leggi ed educazione buonista, ma tutela fin dal concepimento. La scuola e il regno della Natura saranno un tutt’uno: gli alberi, il mare, i monti, l’erba e gli animali saranno i primi maestri e libri di testo. Ogni individuo crescerà fratello di tutti i viventi, nella Filosofia della Libertà, fuori da ogni manipolazione e indottrinamento.

Il rispetto della vita, della dignità e della libertà dei nostri fratelli animali sarà autentico, e invece di limitarsi a un’alimentazione consapevole e a multe per chi tiene il cane alla catena, non ci sarà traccia di allevamenti, sfruttamento, sbarre, addestramento e coercizione.

Iside SophiaLa figura della donna, verrà riconosciuta nella sua sacralità, come custode della vita e sacerdotessa del femminino sacro, figlia e sorella della Dea, la Iside Sophia stessa. Oggi la donna ottiene il rispetto facendo le veci del­l’uomo e comportandosi come la versione peggiore di lui, con trivialità, aggressività e prepotenza. Si salva solo se rifiuta di scendere tanto in basso.

La Società sarà veramente tripartita: libertà, uguaglianza e fraternità, saranno autenticamente radicate negli esseri umani, consci finalmente del proprio ruolo di custodi della Madre Terra e di tutte le sue creature.

Le prove da attraversare fino a quel giorno saranno però durissime. Avremo bisogno, per affrontarle, di serbare nel sangue il Sole magico e generoso della festa di Michele. Dovremo indossare una tunica intessuta del dolore di tutte le creature e di tutti gli uomini in attesa di essere liberati e redenti. Come cavalieri, avremo bisogno di un castello celato ai piú, in cui custodire il tesoro del Graal, il seme della futura civiltà, per cui il genere umano non è ancora pronto. Da tale regno nascosto dovremo muoverci in un mondo che sarà sempre piú il Regno del Male. Gli Ostacolatori infatti, sono agguerriti, scatenati come non mai. Essi sono tutt’intorno a noi e dentro di noi, fanno compiere agli uomini azioni terribili, che nessuno riesce a spiegare. Ma non dobbiamo cedere a debolezza e tentazioni, perché vicino è il giorno in cui il Male getterà la maschera, e ognuno dovrà scoprire che scelta ha fatto prima di incarnarsi: se seguire Christo, Michele, la Iside Sophia e il Sacro Amore, la Via del Graal, ed essere guerriero e martire per questa missione; o viceversa cedere alle lusinghe del Male, condannando se stesso a rimanere fuori dall’Evoluzione Divina.

 

Shanti Di Lieto Uchiyama