Alcune persone hanno espresso il desiderio che parliamo anche di ciò che è usanza chiamare “magia bianca” e “magia nera”, e che mettiamo questo soggetto in relazione con alcune altre nozioni note ai ricercatori spirituali.
Ora, quello che dovremo abbordare è un soggetto molto esteso e largamente ramificato dell’approccio occulto e spirituale, e potremo dunque solo accennare a qualche tema elementare. A condizione però che sia ben chiara una cosa: quello che abbordiamo è destinato solo ai discepoli della Scienza dello Spirito e non a chi non abbia né l’attitudine né il modo di pensare dei ricercatori spirituali. Quando si vuole parlare di un simile tema, è necessario porre alcune condizioni preliminari.
I termini di magia bianca e magia nera sono spesso utilizzati nei circoli esoterici, e l’appellazione di mago nero mi è stata spesso attribuita come un’accusa, anche da persone attive nel movimento teosofico. Alcuni di voi avranno già udito come si qualifichi con una certa facilità questo o quello come magia nera. Una volta è perfino successo che, da qualche parte, dopo la lettura del nostro bollettino Informazioni – mi sembra che si trattasse del primo numero – alcune persone hanno detto: «In quello che è stato detto e fatto all’Assemblea Generale e che figura nelle Informazioni c’è della magia nera». A quell’epoca, un piccolo gruppo di persone aveva affermato che la direzione di quell’Assemblea Generale era stata vittima della cattiva sorte. Questo è solo un esempio di qualcosa che avviene spesso, e che deriva da una concezione abbastanza semplicistica non soltanto del termine “magia nera” ma anche in generale di quello di “magia”.
Prima di analizzare quello che si deve intendere per magia nera, dobbiamo innanzitutto chiarire cosa s’intende per magia. Sono numerosi coloro che credono che si possano acquisire poteri occulti, e pensano anche generalmente a delle forze occulte elementari e di poco valore. Perché, di norma, coloro che parlano di queste cose non sanno nulla delle forze occulte superiori; non hanno assolutamente alcuna idea di quello che si deve intendere per forze occulte. Di solito, queste persone aggiungono anche che colui che mette queste forze al servizio del suo egoismo personale, pratica la magia nera. Questa è un’affermazione di cui non si può dire che sia falsa. Ma non si può dire neppure che sia giusta, perché anche questo significa poco. Si tratta del risultato di un modo di pensare del tutto astratto. Colui che desidera parlare di simili cose, deve per prima cosa essere ben ancorato al mondo della realtà, che si tratti della realtà fisica o di quella spirituale; deve conoscere ciò che appartiene al dominio del reale, e allora non parlerà piú a sproposito di ogni sorta di cose che non hanno alcun legame con la realtà.
Ora, nell’affermazione secondo la quale non si dovrebbero mettere le forze occulte al servizio dell’egoismo personale, non si tratta forse di un’esigenza impossibile da soddisfare per gli uomini della nostra epoca? Risponderemo prima di tutto a questa domanda. Ben inteso, coloro che dicono questo, pongono come primo precetto: «Tu non devi essere egoista». È certo un precetto capitale. Ma per colui che pensa in termini realistici, non si tratta di definire simili precetti, ma di sapere se è veramente possibile seguirli. Chi crede che il precetto di non essere egoista sia facile da seguire, è nella piú completa illusione. Chi pensa che è suo dovere dissolvere le illusioni, deve anche eliminare quella che consiste nel credere che un tale precetto sia facile da rispettare.
Ci sarà forse una persona che dirà: «Per una volta, tengo ad agire nel mondo in una maniera del tutto disinteressata». Prima di tutto, questa persona non può assolutamente sapere che numerose forze occulte fanno parte di quelle di cui si serve. Da ogni essere umano emanano forze occulte.
Affermare che si vuol agire nel mondo in maniera del tutto disinteressata è un bellissimo ideale. Ma quando si amplia la domanda: «Per quale motivo vuoi essere disinteressato, perché t’imponi questo precetto?» si ottengono delle sorprendenti risposte del genere: «Essere disinteressato mi permette di arrivare al piú alto grado della perfezione»; «Non posso sopportare di essere un uomo privo di valore»; «Desidero essere una persona di valore nel mondo». Se si analizzassero questi sentimenti, si constaterebbe che dietro alle pretese ragioni di disinteresse si nasconde il piú incredibile degli egoismi, spesso piú grande di quello che s’incontra negli uomini che non sono spinti dal desiderio di essere disinteressati, ma che danno semplicemente libero corso ai loro istinti egoistici. Andate fino al fondo di questo pensiero, e vedrete il grado di egoismo che si dissimula dietro questo bisogno di disinteresse.
E come potrebbe essere altrimenti? L’egoismo è una forza che non è stata immessa nella natura umana dagli Dei perché l’uomo la neghi o la rinneghi senza altra forma di processo. L’egoismo è anche uno dei motori essenziali che spinge l’uomo ad agire. Se cerchiamo la ragione dell’esistenza dell’egoismo, se ci domandiamo per quale ragione gli Dei, cosí benevoli, hanno inculcato l’egoismo nell’uomo, mentre agli occhi di molta gente esso è qualcosa di detestabile, riceviamo una risposta dal vero occultismo: ci dice che l’egoismo è una formidabile protezione contro quanto rischierebbe di succedere all’essere umano nel mondo se non lo possedesse. Sapete cosa impedisce maggiormente agli uomini di utilizzare certe forze del tutto nefaste, di cui parleremo ora? Oggi, per un uomo che volesse praticare personalmente la magia nera, sarebbe facile prendere un allievo e insegnargli qualche trucco della vera magia nera; questo potrebbe allora agire nel mondo nel modo piú spaventevole. Ma la maggior parte non lo faranno a priori. E sapete perché? Per la buona ragione che hanno paura, hanno paura per la loro persona. Hanno vagamente coscienza delle conseguenze, e le temono per egoismo. Ed è bene che abbiano paura, perché cosí si astengono. Se all’inizio dell’evoluzione terrestre gli esseri umani avessero disposto subito dell’insieme delle forze con le quali avrebbero potuto agire sui corpi astrali, eterici e fisici, avrebbero compiuto nel mondo delle cose spaventose. Ma è stato dato loro l’egoismo; quest’egoismo fa sí che l’essere umano si occupi prima di tutto di se stesso, e che questa preoccupazione per se stesso lo coinvolga interamente. Gli Dei hanno eretto un bastione protettore attorno agli uomini sotto forma di egoismo. È l’egoismo che vela agli uomini la visione delle cose situate dietro il mondo delle apparenze. Tenerne conto è del tutto essenziale. È uno dei saggi dispositivi di frenaggio predisposto dagli Dei affinché l’uomo non entri troppo in fretta nei regni spirituali. Ecco dunque cos’è l’egoismo: un buon mezzo di protezione.
Non bisogna dunque parlare superficialmente a questo proposito, perché resta un lungo cammino da percorrere prima che l’essere umano divenga altruista, sia cioè maturo per il disinteresse. Non c’è bisogno di ricordare come ogni predica a favore dell’altruismo appaia ridicola nel nostro secolo, un secolo in cui l’egoismo è alla sua massima potenza, in cui ognuno vuole, pretende per sé quanto piú possibile di ciò che costituisce la base dell’ordine sociale, mentre il cosiddetto “disinteresse” porta a circondarsi letteralmente di un turbine d’illusioni. Se non approfondite la vostra riflessione su questo tema, non potrete credere fino a quale punto gli uomini si circondino oggi d’illusioni, fino a che punto i nostri contemporanei si lascino ingannare dalle teorie in un vortice d’illusioni. Delle teorie sociali sono forgiate e perorate da professori e da non professori. Ma giustamente una grande parte delle teorie dell’insieme della società sui rimedi sociali non è altro che il coronamento di una “psychopathia professoralis”, una psicopatia accademica.
Nella vita pratica, potete rendervi conto del fatto che le persone ragionano e agiscono in modo erroneo. Per esempio, esiste forse un gruppo sociale o una comunità in cui gli uomini non riflettano su tale o tal altro rimedio contro la cassa integrazione? Chi dice cassa integrazione dice fame. Come fare per sradicarla? Si prende allora una decisione: bisogna dare un lavoro alla gente. E allora si inventa di tutto per creare un impiego, un lavoro alla gente, affinché ricevano dei soldi e possano comprare quello di cui hanno bisogno. Il fatto di dare un lavoro alla gente sembra essere un rimedio decisivo per ovviare alla miseria sociale. Ma voler procurare ad ogni costo un impiego alla gente è un mezzo pericoloso se non si fa una distinzione fra un tipo di lavoro produttivo e uno non produttivo. Se non si fa una distinzione fra un impiego produttivo e uno non produttivo, un tale rimedio è spaventoso nei suoi effetti sulla società. Immaginate un caso estremo: in una data regione, qualcuno vorrebbe procurare rapidamente un lavoro ad alcune persone che hanno perso il loro impiego a causa dell’invenzione di una nuova macchina. Egli allora inventa un prodotto, fabbricato con scarti senza valore, da utilizzare nei sanitari. Quelle persone possono allora guadagnare dei soldi e comprare di che nutrirsi. Ma si tratta solo di un mezzo per far passare la povertà da una parte all’altra, perché in questo modo non si fabbrica nulla, non si produce niente. Ognuno può riflettere sul quest’altro esempio: in qualche posto, in campagna, qualcuno si siede al tavolo di un ristorante e dice all’albergatore: «Portatemi dieci cartoline!». E le spedisce senza pensare al numero dei postini che dovranno salire cinque o sei piani di scale e senza pensare che la sua azione non metterà in moto nel mondo alcuna energia reale. Ora, non viene in mente che cosí non si ottiene niente di reale, che stimoli cioè il corpo e lo Spirito. Se lo dite, la persona in questione troverà naturalmente una scusa. Dirà, per esempio, che si potrebbero assumere dei nuovi postini, il che darebbe del lavoro a piú gente. Ma con questo non si pensa che se si impiegano nuove persone, il loro lavoro non contribuirà alla creazione di qualcosa di nuovo, e farà solo suddividere diversamente la povertà. Ciò dimostra che gli uomini devono prima di tutto avere alcune nozioni della ripartizione del lavoro sulla Terra prima di prevedere la piú piccola idea di riforma. Nel contesto mondiale il voler intraprendere delle riforme senza una conoscenza è qualcosa di orribile. È spaventoso vedere che spesso gli uomini non hanno la pazienza di aspettare di avere ben esaminato un problema nel suo insieme per sapere come porvi rimedio; preferiscono agitarsi nelle associazioni per elaborare tal o tal altro progetto. Sono tutte illusioni di cui si circondano gli uomini. E parlare d’altruismo, come fa la gente al livello piú sommario della Scienza dello Spirito, è ugualmente un’illusione. Se vogliamo veramente capire cosa siano la magia nera e la magia bianca, dobbiamo mettere davanti alla nostra anima alcuni elementi del concetto di magia, di cui coloro che hanno seguito le ultime conferenze hanno già certe nozioni. Ho già affrontato brevemente la natura della magia in conferenze pubbliche.
Cos`è dunque la magia? In tutte le antiche scuole occulte c’erano tre modi di accedere alle piú alte sfere della conoscenza. La prima era quella dell’iniziato, la seconda del chiaroveggente e la terza quella del mago. Si tratta di tre strade totalmente differenti all’origine: Iniziazione, chiaroveggenza e magia. Con l’aiuto di un semplice paragone spiegheremo prima di tutto chi è un Iniziato, chi un chiaroveggente e chi un mago. Immaginatevi una regione dove non si conosca né la ferrovia, né i battelli a vapore ecc., dove la gente viva senza tutto questo.
In una simile regione, il fatto che esistano una ferrovia e dei battelli a vapore è dell’occultismo puro. Occulto vuol dire segreto, qualcosa di cui la gente non sa nulla. Ora, se una persona di questa regione va in un’altra regione dove vede dei treni e dei battelli, ritornando nel suo paese dirà ai suoi compatrioti che esistono dei treni e dei battelli a vapore. Questa persona lo sa per averli visti, perché è penetrata con il suo sguardo in un mondo che è ancora un mistero per gli altri.
Colui che è guidato nei mondi superiori dall’insegnamento occulto è, in questo senso, un chiaroveggente. Sa, per averli visti, che esistono dei mondi spirituali e delle entità spirituali, delle forze spirituali. Ci sono diversi livelli nei mondi spirituali. Una persona può essere chiaroveggente a un livello, vedere certi fenomeni, ma non vederne altri. Bisogna allora che evochiate davanti alla vostra anima qualcosa che abbiamo spesso detto qui: la ricerca e l’esplorazione delle verità occulte fatte da se stessi richiedono un dono di chiaroveggenza. Ma non c’è bisogno di chiaroveggenza per comprendere queste verità. Se correttamente utilizzato, per un approccio globale basta il buon senso comune. Colui che dice di non poter comprendere quello che è descritto nei testi occulti non essendo chiaroveggente, non fa semplicemente lavorare il proprio intelletto. L’essere umano non può certo trovare le verità occulte con l’aiuto del suo intelletto, ma può comprenderle. Se ci si dà la pena di approfondire la propria riflessione, si può capire tutto quello che è comunicato attraverso l’investigazione spirituale. La sola cosa che non si può fare è trovare delle verità occulte, cosa che necessita la chiaroveggenza. Dunque, tutto quello che è comunicato tramite la Scienza dello Spirito può essere capito da coloro che si danno la pena di approfondire il proprio potere di riflessione.
Si può sentire il racconto di cose che succedono nelle piú alte sfere degli avvenimenti occulti e capirle. Cosí dunque, nelle scuole occulte ci sono sempre stati dei chiaroveggenti che, con l’uso di metodi determinati, hanno imparato a vedere nei mondi spirituali. Questi metodi dovevano essere spesso praticati per un lunghissimo periodo. Ma oltre a questi chiaroveggenti, c’erano anche degli Iniziati. Questi ultimi avevano inteso i fatti e le leggi dei mondi superiori facendo appello, in un modo concentrato e globale, alle loro forze di comprensione. Erano degli Iniziati. Ai nostri giorni, questo rapporto fra chiaroveggenti e Iniziati non è praticamente piú possibile, perché gli uomini sono tutti pieni di un grande egoismo, che li porta a voler vedere per conto proprio. I nostri contemporanei possono appena farsi un’idea dell’amore e della fiducia che regnavano nelle scuole occulte dei tempi antichi. Il chiaroveggente che durante diverse incarnazioni e in un’abnegazione totale aveva utilizzato e praticato i metodi che gli permettevano di accedere ai mondi superiori, poteva vedervi molte cose, ma si asteneva dall’impararne le leggi per non attardarsi, e per rendere un miglior servigio all’umanità, sviluppando cosí piú rapidamente le facoltà di chiaroveggenza. Questa abnegazione non deve essere presa alla leggera. È qualcosa di grande e di prodigioso vedere qualcuno prendere la decisione di diventare chiaroveggente, senza imparare nello stesso tempo l’insieme delle leggi che regolano questi mondi superiori; e se aspetta ad arrivarci, forse dopo un migliaio di anni, può farlo solo a condizione di porsi sotto la stretta sorveglianza di un guru o di un Maestro prescelto. In effetti, se egli abbordasse con la semplice chiaroveggenza le cose del mondo spirituale senza conoscerne le leggi, sbaglierebbe in fretta strada e commetterebbe i peggiori errori se non seguisse i consigli del suo guru per tutte le cose essenziali.
Ve n’erano altri che rinunciavano puramente e semplicemente a sviluppare i loro doni di chiaroveggenza superiore perché desideravano essere iniziati alle leggi dei mondi superiori. Avevano fiducia in ciò che dicevano loro i chiaroveggenti con amore e disinteresse, ma apprendevano le leggi. Per illustrarvelo, prendiamo un esempio nel mondo ordinario. Immaginatevi una persona che ha una vista eccezionalmente acuta, che con quegli occhi può vedere tutti i fenomeni immaginabili, ma non comprende nulla delle leggi dei fenomeni luminosi. Immaginate adesso un’altra persona, estremamente miope, che non vede al di là di qualche centimetro, ma che conosce bene le leggi fisiche dei fenomeni luminosi. La cooperazione fra i due può divenire favorevole: uno conosce le leggi, l’altro non le conosce, ma può però vedere i fenomeni. Questo è ancor piú vero per le sfere superiori. È possibile che una persona diventi un Iniziato a livelli superiori senza usare le forze della chiaroveggenza. Queste due categorie di persone coabitavano normalmente nelle antiche scuole occulte. I chiaroveggenti accettavano spontaneamente i consigli degli Iniziati, che non erano affatto chiaroveggenti. Questo era necessario specialmente quando era richiesto un elevato livello sia di chiaroveggenza che d’Iniziazione, ad esempio nel campo dell’astrologia. In questo caso, coloro che desideravano conoscere l’insieme delle complesse leggi dell’astrologia, dovevano in generale rinunciare ai livelli di elevata chiaroveggenza, uniformandosi agli Iniziati che avevano le conoscenze in campo astrologico. Le due categorie si completavano reciprocamente. È solo nell’epoca moderna, in cui l’uomo ha pensieri e sentimenti intrisi di materialismo, che è divenuto impossibile separare nettamente i due campi; per questo, dal XIV secolo, non si fa piú differenza fra le due categorie, per cui l’istruttore non dà piú l’Iniziazione al suo allievo senza nel contempo dargli un certo grado di chiaroveggenza. Non può essere altrimenti, perché con l’egoismo e la mancanza di fiducia che regnano oggi non ci potrebbe essere un altro modo di conciliare le due cose. Ai giorni nostri, non si fa dunque piú differenza fra le due categorie, perché gli uomini sono incapaci di essere altruisti.
Ma il mago si distingue sia dal chiaroveggente che dall’Iniziato. Quando una persona può vedere nei mondi superiori, questo non significa affatto che può anche padroneggiare e applicare le forze che agiscono nel mondo sensibile. Credete forse che un uomo che ha fatto conoscere in una regione l’esistenza della locomotiva, del battello o della macchina a vapore sia immediatamente in grado di costruire tali macchine? Può parlarvi dell’aspetto di tali macchine, ma di primo acchito non saprà costruirle. Non è perché il chiaroveggente può accedere ai mondi superiori con la sua visione che può padroneggiarne e applicarne le forze che possono intervenire nel mondo sensibile.
È mago, o adepto, solo colui che sa utilizzare nel nostro mondo le forze superiori che si manifestano in ogni fenomeno fisico, e che è dunque in grado non soltanto di utilizzare le forze e poteri fisici in ogni campo della sua attività, ma sa anche maneggiare le forze superiori. Non è dato a tutti di essere mago o adepto nel nostro secolo. Nell’evoluzione dell’umanità nessuna epoca è stata come la nostra, cosí radicalmente opposta a questa pratica di mago o adepto. Ed oggi, in certe circostanze, il miglior servizio che si può rendere all’umanità è di limitarsi a diffondere le conoscenze sui mondi superiori e di rinunciare, anche se con il cuore spezzato, all’uso delle forze magiche, anche nel caso in cui fossero del tutto adeguate. La vita attuale è in effetti talmente estranea a tutto quello che tocca la pratica dei maghi che, in certe circostanze, se si utilizzassero direttamente le forze magiche, l’influenza dei mondi superiori sul nostro produrrebbe un contraccolpo. Colui che ha una certa pratica nell’esercizio di queste forze e che possiede anche il meccanismo di come funzionano deve, in certi casi, saper astenersi dall’utilizzarle per la semplice ragione che è impossibile andare controcorrente alla tendenza attuale del mondo. Il mago non deve essere soltanto chiaroveggente e Iniziato, deve anche avere la pratica dell’esperienza. Ecco di cosa si tratta. Il mago deve, nell’abnegazione, ed esercitandosi durante lunghi periodi, acquistare una certa pratica, deve esercitarsi.
Riflettete un po’ all’immensità di quello che avete acquisito, sia anche solo in campo fisico, senza poter realmente realizzare voi stessi quello che sapete e quello di cui potete veramente parlare. Potete essere iniziati in molteplici campi. Potete sapere con grande precisione come è costruita una locomotiva, ma senza che qualcuno vi domandi subito di costruirne una, perché cosí facendo rischierebbe di buttare i suoi soldi dalla finestra. Succede la stessa cosa nelle sfere superiori: esercitandosi si diventa maghi, praticando la percezione dei mondi superiori si diventa chiaroveggenti, imparando a conoscere le leggi dei mondi superiori si diventa Iniziato.
Nei tempi molto antichi era proibito compiere un qualunque esercizio magico senza l’accordo delle Guide del Governo della Terra, che si chiamano anche i Grandi Maestri della Loggia detta Loggia Bianca. Tutte le scuole occulte, tutte le scuole in generale e tutto l’insegnamento, rappresentano solo il gradino piú basso dello sviluppo occulto; al di sopra si raggiungono gradi sempre piú elevati, che arrivano fino ai dirigenti propriamente detti dell’evoluzione della Terra. In cima si trovano coloro che non si accontentano di conoscere la saggezza, ma governano la Terra nella sua evoluzione, fanno penetrare la saggezza nell’evoluzione della Terra. Solo loro sono in grado di indicare, per ogni azione sostenuta dalle forze spirituali, se quest’azione disturbi o meno l’ordine dell’insieme. Quando costruite una casa fornendone il progetto, ogni operaio del cantiere deve lavorare in accordo con il progetto indicato. E se qualcuno arriva e ha voglia di fare una finestra diversamente da quanto previsto nel progetto, per quanto quella finestra sia bella e magnifica, disturba il progetto d’insieme della casa. Quando qualcuno desidera compiere qualcosa nel mondo con l’aiuto delle forze spirituali, anche se questo è importante e magnifico, se non quadra con il piano iniziale dell’evoluzione della Terra, disturberà l’evoluzione e la ritarderà, qualche volta anche considerevolmente.
È impossibile ad un uomo che non si serve di forze spirituali disturbare il piano di evoluzione della Terra. E per quale ragione? Perché, nel contesto delle forze spirituali, quello che gli uomini fanno senza conoscere i mondi superiori, gioca lo stesso ruolo di un avvenimento naturale in rapporto ad una casa, la quale viene deteriorata dalle intemperie, dal calore e dal sole, lo è inevitabilmente, e questo è evidente. Succede lo stesso con le intenzioni di coloro che non hanno alcun rapporto con i mondi superiori. Ma quando coloro che hanno un legame qualsiasi con i mondi superiori commettono delle azioni che non sono in accordo con il Mondo spirituale, questi hanno lo stesso effetto di quando qualcuno interviene in un affare a colpi di martello.
Cos’è dunque necessario perché si compia il progresso del genere umano? Se sono utilizzate delle forze occulte, è assolutamente necessario che sia mantenuto il rapporto con le potenze spirituali centrali, ed è indispensabile che nessuna forza spirituale sia fornita a chiunque non voglia preoccuparsi di questo rapporto. È per questo che in tutte le scuole occulte degne di tale nome la comunicazione in merito alle forze spirituali è legata al segreto, e che quei segreti sono svelati solo alle persone che s’impegnano a rispettare il rapporto con le entità spirituali dirigenti. È solo presso il Governo centrale della Terra che è possibile sapere di cosa si tratti. E bisogna saperlo, se si vogliono utilizzare le forze spirituali. Se si comunica una cosa qualsiasi a una terza persona in modo non autorizzato, e questa terza persona può per questo opporsi al grandioso piano di evoluzione della Terra, allora si commette il primo tipo di azione di magia nera. Da qui deriva il principio: il primo atto di magia nera è il tradimento dei segreti occulti. La divulgazione, la diffusione di segreti occulti è il primo atto di magia nera, dal momento che si rivelano dei segreti occulti a coloro che contravvengono alla direzione centrale dell’evoluzione terrestre ignorandone il piano completo. Dove si riscontra questo? Dove si realizza? Questo si realizza ovunque dei segreti occulti siano messi al servizio non della direzione della Terra, ma di qualsiasi piccola corporazione che non vuole avere alcun legame con le Guide della Terra che sono al servizio dell’umanità. Se una persona si vede fornire in modo prematuro delle informazioni che avrebbe il diritto di utilizzare solo dopo aver superato tutti i pregiudizi nazionali e razziali, e che se ne serve prima di aver superato questi pregiudizi e di avere un’idea di cosa significhi il fatto di “essere un apolide”, quello che altrimenti sarebbe della magia bianca passa direttamente al servizio della magia nera.
Allo stesso modo, se quello che deve essere messo al servizio dell’umanità è utilizzato a favore di una razza isolata, perché essa eserciti per esempio la sua supremazia sulla Terra, abbiamo a che fare con la magia nera su grande scala, perché questo non si fa con l’accordo delle Guide della Terra. La prima esigenza è di aver superato lo stadio che ci lega a una parte dell’umanità. Questo è il primo principio valido per un mago bianco dei nostri giorni. L’uomo oltre all’altruismo deve tendere all’amore dell’umanità intera. È in grado di estendere il potenziale del suo amore. Può e deve farlo.
Ora, succede molto spesso che con ogni specie di macchinazione gli uomini cerchino di ottenere qualcosa che altrimenti non sarebbe stato mai trasmesso loro. Ci riferiamo adesso a quei metodi particolari, intrighi e artifizi, che è necessario eseguire per entrare in possesso delle forze della magia nera. È qualcosa che si può benissimo descrivere dettagliatamente. Avete visto qual è il primo mezzo, la prima via per entrare in possesso delle forze della magia nera: si tratta di farsi trasmettere i mezzi dalle forze ed entità competenti. Quali sono in effetti questi mezzi magici? Sono quelli che ci permettono di utilizzare le forze spirituali per agire qui, nel nostro mondo sensibile, e di ottenervi dei risultati e dei successi. Ecco cosa sono questi mezzi. Non c’è alcun altro effetto nel mondo sensibile che non provenga dai mondi spirituali. Tutti gli effetti, successi ed atti che avvengono nel mondo sensibile emanano dai mondi spirituali. Per questa ragione colui che non si trova sulla via autorizzata, costante e dedita allo studio, che intraprendono gli Iniziati, i chiaroveggenti e anche i maghi, può scegliere solo un’altra via, e questa consiste nel volgersi non verso gli uomini che sono l’incarnazione delle entità spirituali superiori, ma verso la natura stessa, e a cercare di svelare il modo con il quale le forze spirituali sono penetrate in essa. Perché tutto quello che c’è nella natura affluisce in essa dal Mondo spirituale; possiamo ascoltare queste forze spirituali e appropriarcene grazie a certi artifizi e pratiche. Dal momento in cui, in un contesto che non conosciamo, non lasciamo agire la natura ma compiamo noi stessi ciò che desideriamo, in altri termini quando agiamo senza conoscere, da quel momento siamo anche in grado di impadronirci di forze che emanano dal dominio della magia nera. Se vogliamo pervenire fino alle forze intime della natura senza passare per la via della saggezza e della comprensione, se evitiamo tutto quello che si fa grazie ad esse quando si sviluppano le forze interiori, se scegliamo altri metodi, allora, a causa di ciò, ci ritroveremo sempre sulla via della pratica della magia nera, esattamente della magia nera.
Vedete, colui che oggi volesse diventare un mago nero, disporrebbe di un capitale considerevole per delle pratiche magiche di questo tipo, se fosse un vigliacco inveterato, se avesse una paura folle di tutto ciò che potrebbe succedergli. Una simile paura nell’interiorità di un essere costituisce un buon punto di partenza per il mago nero, perché quella paura non è altro che egoismo represso. Supponete che una persona qualsiasi abbia l’intenzione di praticare su grande scala l’arte della magia nera. Comincerebbe con il cercare nel mondo degli individui il piú possibile codardi. In effetti, una tale predisposizione alla paura è un buon mezzo suscettibile di essere trasformato in modo tale che quei vigliacchi ricevano alcune forze e un potere privi di saggezza e di comprensione, in quantità molto piú importante di quanto ne ha altrimenti l’uomo. Cosa dovrebbe fare questo mago se volesse disporre di una tale arte? Dovrebbe prima di tutto installare un laboratorio nel quale addestrare quei vigliacchi (parlo in maniera cruda ma questo renderà la cosa ancora piú chiara) a indurire il loro carattere, allenandoli continuamente a tagliuzzare la carne viva e a veder colare il sangue. Quello che agisce a livello dei sentimenti di paura che il vigliacco sente al massimo, è assimilabile a una certa forza che agisce verso l’esterno, forza che può essere trasformata nel suo opposto quando si insegna alla persona a indurirsi tagliando la carne viva. In un individuo che non ha paura, questo processo non servirebbe a niente.
Queste sono, per cosí dire, le basi di quello che si fa nella magia nera. Agendo in questo modo, quello che nell’uomo era prima paura si trasformerebbe in forze che potrebbero effettivamente procurargli un certo impatto nel suo ambiente. Colui che si servisse di simili aiuti, potrebbe tramare nel mondo le piú incredibili atrocità. Ma colui che vuole diventare un grande mago senza aiuti, agisce invece in tutt’altra maniera.
Nel XV secolo un uomo volle diventare un mago nero in questo modo: si tratta di Gilles de Rais, che il mondo profano chiama Barbablú. Questo personaggio ha cercato di appropriarsi di immense forze occulte non attraverso la legittima via dello studio, ma trasformando certi sentimenti egoistici profondamente radicati in lui. Era allo stesso tempo un eccellente osservatore di se stesso. Perdonatemi di parlarvi di cose che possono sembrarvi strane. Quest’uomo era quello che si potrebbe definire l’egoista cristiano o, per eccellenza, il cristiano egoista piú radicale. Tali esseri sono esistiti e ne esistono ancora. Essi considerano il cristianesimo prima di tutto come un ponte che deve permettere loro di acquistare il piú possibile dei poteri, perché per loro è evidente che un buon cristiano può conquistare la via della beatitudine. Visto che conosceva bene se stesso, aveva notato tutto questo nella propria natura, e sapeva quindi il modo migliore per trasformare questa caratteristica in incredibili forze magiche. In realtà si mise fine presto ai suoi piani. Gli si fece un processo nel corso del quale si venne a sapere che nel 1432 il nostro uomo aveva cominciato ad uccidere un bambino dopo l’altro per sviluppare le sue forze occulte particolari. Secondo lui, il fatto di togliere la vita era un mezzo specifico di sottrarre alla natura il sapere che lui non poteva acquisire. Il processo rivelò che in pochissimo tempo il nostro uomo aveva ucciso 800 bambini. Coloro di voi che hanno letto il romanzo di Mabel Collins Flita. La vera storia di una specialista in magia nera, capiranno perché all’inizio c’è un omicidio: da lí parte tutto. Il romanzo Flita è stato in effetti scritto da qualcuno che conosce tutto questo. Ciò che la maga cercava di raggiungere, poteva essere sviluppato solo sotto l’influenza di quell’omicidio, che è il punto di partenza del racconto.
Esaminate dunque tutta questa storia molto seriamente e domandatevi cosa potrebbe proteggere la maggior parte degli uomini dalle manipolazioni che vi ho citato, e con le quali l’uomo potrebbe arrivare a padroneggiare con assoluta certezza le forze della magia nera. L’egoismo è un eccellente mezzo per proteggersene. Non è da tutti riuscire a tagliare la carne viva; la maggior parte degli uomini sverrebbe, e lo svenimento non è altro che un’espressione dell’egoismo. Con il suo effetto sul fisico è già un buon metodo per essere tenuti alla larga dalla pratica della magia nera. È altrettanto difficile diventare un Barbablú: un egoismo del tutto sano veglia per impedirlo alla maggior parte della gente, funge da barriera contro ogni penetrazione nei sistemi destinati all’acquisto delle forze della magia nera.
Vedete, vorrei affrontare questo soggetto evitando di fare chiacchiere. Non è il mio genere. Preferisco parlare di fatti reali. Vorrei mostrarvi con degli esempi in cosa consista il fatto di ordire delle macchinazioni nel campo della magia nera. La divulgazione di segreti occulti a dei profani è il primo metodo, ed il piú semplice. Ma gli atti che vi ho descritto fanno parte dei metodi di apprendimento della magia nera; ne sono per cosí dire l’ABC. E se vi raccontassi quello che è insegnato con “la lettura” ai discepoli della magia nera, dopo questo ABC, è probabile che molti fra voi sverrebbero. Dunque è meglio che ci limitiamo a questa prima fase. Non si scherza con un tale genere di cose, neppure con le parole; sono soggetti estremamente seri, e quello che gli uomini ignorano è che queste pratiche sono, ahimè, tre volte ahimè, troppo frequenti nel mondo. La maggior parte degli uomini non ha nemmeno la volontà di sapere precisamente come questi modi di agire siano diffusi nel mondo.
Ora, lo sviluppo di queste cose è in rapporto, in stretto collegamento, con l’insieme dell’evoluzione terrestre, con l’evoluzione di un pianeta in generale, e comprendiamo correttamente questo stato di fatto solo se abbiamo l’idea di come, sul piano spirituale, un pianeta trasmetta i suoi effetti a ciò che lo segue. Cosí, per esempio, come l’influenza della Luna si sia trasmessa alla Terra, e come gli effetti della Terra si trasmetteranno a Giove, suo successore. Sapete tutti che la Terra è, in un certo senso, guidata da quella che è chiamata “La Loggia Bianca”, che raggruppa alcune individualità umane estremamente evolute e altre ancora piú evolute. Cosa fanno? Il loro compito è dirigere l’evoluzione della Terra. Per farlo, elaborano un piano ben preciso. Avviene effettivamente cosí: per l’evoluzione di ogni pianeta, le potenze che lo dirigono elaborano un piano preciso. Nel corso dell’evoluzione della Terra, in seno alla Loggia è stabilito dettagliatamente ciò che dovrà essere Giove, che sostituirà la Terra. L’intero piano è sviluppato nei suoi minimi dettagli. E il buon esito del proseguimento dell’evoluzione dipende dal fatto che si agisca in accordo con questo piano. Quando un’evoluzione planetaria arriva alla sua fine, quando dunque la nostra Terra arriverà al termine della sua evoluzione planetaria, i Maestri della saggezza e dell’armonia dei sentimenti avranno anche portato a termine il piano elaborato per Giove.
Al termine di una tale evoluzione planetaria si produce qualcosa del tutto caratteristico. Il suo piano è nel contempo miniaturizzato all’infinito e moltiplicato all’infinito con un processo particolare, in modo da ottenere una infinità di esemplari dell’insieme del piano di Giove, ma in miniatura. È successa la stessa cosa sull’antica Luna. Il piano di evoluzione della Terra vi era moltiplicato e miniaturizzato all’infinito. E sapete cosa è stato elaborato dai Maestri della saggezza sulla Luna? Gli atomi della Terra. E sono gli atomi dell’evoluzione di Giove che sono preparati sul nostro pianeta dai dirigenti della Loggia Bianca. Ecco il vero atomo, e tutti gli altri discorsi tenuti a proposito dell’atomo non sono nulla. Conosce l’atomo di un pianeta solo colui che sa riconoscere in esso il piano miniaturizzato dell’evoluzione di questo pianeta. Se a poco a poco volete conoscere l’atomo che è il fondamento della Terra, troverete le misure prese dai grandi maghi. Naturalmente noi possiamo parlare solo in termini vaghi di queste cose, ma possiamo almeno imparare a conoscere alcune cose che ci danno un’idea di quel che si tratta. In un certo senso, la Terra è composta dei suoi atomi, ed ogni essere, tutti voi, siete in qualche modo composti di quegli stessi atomi. Tutti voi vi trovate in armonia con l’intera evoluzione della Terra, visto che portate in voi, in numero infinito, il piano miniaturizzato del pianeta Terra elaborato in passato. Questo piano della Terra ha potuto essere elaborato durante lo stato planetario antecedente, sulla Luna – pianeta che ha preceduto la nostra evoluzione terrestre – solo grazie al fatto che alcune entità dirigenti hanno lavorato in accordo con l’insieme dell’evoluzione planetaria dell’antico Saturno, dell’antico Sole ecc. Ora, si tratta di dare a questo numero infinito di atomi ciò che li mette in un giusto rapporto, che li mette in ordine in modo corretto. Per renderli idonei a questa esigenza, bisognava che gli Spiriti che dirigevano la Luna facessero seguire all’evoluzione della Terra una via ben precisa. Ho già spesso descritto la via con la quale hanno pianificato l’evoluzione terrestre. Quando la Terra è apparsa dopo lo stadio dell’antica Luna, non era ancora in effetti la nostra Terra attuale. Era Terra + Sole + Luna. E tutti e tre formavano un solo corpo. Se cercaste di ottenere un miscuglio della Terra attuale con il Sole e la Luna, avreste allora la Terra all’inizio della sua evoluzione. Il Sole è stato il primo a separarsi dalla Terra e con lui tutte le forze troppo sottili, troppo spirituali per l’uomo, e sotto l’influenza delle quali si sarebbe spiritualizzato troppo rapidamente. Se l’uomo fosse stato sotto il solo dominio di queste forze contenute nel corpo celeste Sole-Luna-Terra si sarebbe spiritualizzato molto rapidamente, non avrebbe potuto svilupparsi fino nella materialità fisica e non avrebbe dunque potuto acquistare una coscienza di sé, una coscienza del suo Io, del quale doveva appropriarsi.
Sapete tutti che esistono una conoscenza immaginativa e dei caratteri occulti (con i quali si esprime la conoscenza immaginativa). Oggi posso indicarvi solo due caratteri occulti. Evocare gli altri ci porterebbe troppo lontano. Il carattere occulto corrispondente alle forze in azione che avrebbero dato corso a tutta l’evoluzione terrestre se il Sole e la Terra fossero rimasti uniti, il carattere occulto corrispondente dunque alle forze che avrebbero troppo rapidamente spiritualizzato la Terra, è il seguente.
L’allievo in scienza occulta sa riconoscere in questo segno le forze che conducono rapidamente l’umanità alla spiritualità. Al contrario, se l’umanità della Terra intera si fosse staccata dal Sole e fosse restata con la Luna, sarebbe stata in fretta vittima di una ossificazione, di un indurimento. Se la Terra fosse restata unita alla Luna, gli esseri umani sarebbero diventati in fretta delle specie di marionette. Sarebbero scesi troppo profondamente nella materia, mentre nell’altro caso, se la Terra fosse restata unita al Sole, si sarebbero spiritualizzati troppo in fretta. Per questo la Luna ha dovuto staccarsi dalla Terra. E tutte le forze espulse che regnano oggigiorno sulla Luna e agiscono dall’esterno sulla Terra sono riassunte sotto forma di questo simbolo che ha l’aspetto di un doppio uncino. È il simbolo della Bestia, o dell’Agnello a due corna dell’Apocalisse.
Il primo simbolo si chiama Naquiel, il secondo Sorat. Questo secondo segno è anche chiamato il segno del demone della Terra. Tutte le forze sviluppate dallo specialista di magia nera applicando quegli orribili metodi, conducono in maniera occulta alla moltiplicazione sulla Terra delle forze che appartengono alla natura demoniaca della Terra, provocandone l’indurimento. Se gli uomini diventassero maghi neri in grande numero, il risultato sarebbe che la Terra assomiglierebbe sempre di piú alla Luna, mentre al contrario, grazie alle forze della magia bianca, la Terra diventerebbe sempre piú simile alle forze solari, alle forze che abitano nei raggi del Sole.
Quali sarebbero le conseguenze di una predominanza della magia nera sulla nostra Terra? Essa produrrebbe una sclerosi del nostro pianeta al punto da farlo diventare una Luna. Le forze che si sono staccate con la Luna, e che si erano sviluppate con la sostanza della Terra, sono sempre presenti in germe negli strati terrestri. A fianco di tutte le forze che sono destinate a diventare delle forze solari, esistono ancora le forze che sono predisposte a diventare forze lunari. La magia bianca avvicina sempre di piú la Terra alla natura solare, le forze della magia nera la avvicinano alla natura lunare. Con la magia bianca deve essere vinto tutto ciò che non conduce alla padronanza delle forze spirituali attraverso la via della luminosa ispirazione, della saggezza. Effettivamente, tutte le procedure, le attività che abbiamo descritto, non conducono alla padronanza delle forze spirituali attraverso la via della saggezza, della comprensione, di una reale percezione; sono al contrario sottratte alla natura con la messa in opera di macchinazioni e di pratiche che hanno per scopo di strappare alla Terra delle forze senza ispirazione luminosa. Allo stesso tempo, il sigillo apocalittico è il simbolo della vittoria della magia bianca su quella nera. La metamorfosi delle forze umane fa nascere le forze solari dell’uomo stesso, cosí che queste si trovino ai piedi dell’essere umano.
Tale è il cammino che la magia deve prendere sulla nostra Terra. Allora le forze che costituiscono i nove gradi, di cui potete farvi un’idea leggendo la mia Teosofia, diventeranno le nove stelle. Quali sono allora i propositi che un mago nero degno di tale nome tiene al suo discepolo? È molto semplice:
Mefistofele [nella lunga zimarra di Faust]
Spregia pure il sapere e la ragione,
queste supreme facoltà dell’uomo.
Lascia pur che lo Spirito bugiardo
sempre piú t’irretisca in artifici
d’inganno e di magia.
E senza via di scampo,
nelle mie grinfie t’avrò stretto alfine.
Chiuse in costui la sorte
un indomato spirito
che disfrenatamente lo riscaglia
di mèta in mèta sempre piú lontano,
e nell’impeto suo precipitoso
tutte scavalca le terrene gioie.
Ebbene: quello spirito indomato,
io lo trascinerò per la piú matta
bestialità del vivere bestiale:
per squallidi deserti
di frivolezze vane.
Ei si dibatterà tra le mie panie,
per ivi irrigidirsi
ed invischiarsi affranto.
La sua sete inesausta e la sua fame,
alle labbra dinanzi
prendere si vedrà bevande e cibi:
ma inutilmente implorerà ristoro
a sete e a fame. E pur se non si fosse
al demonio di già legato in patto,
precipitar dovrebbe in perdizione.
Goethe, Faust I – Scena 4 Studio (Versione di Vincenzo Errante)
La domanda che ci si pone è la seguente: si arriva alla padronanza delle forze spirituali per la via della conoscenza o in altra maniera? Ma se non è per nulla facile arrivare ai gradi superiori delle forze spirituali (e qui abbordiamo uno scottante soggetto, dell’evoluzione dell’umanità da una parte, e della magia dall’altra) sarebbe facile, estremamente facile, aspettare semplicemente che tutti gli uomini siano capaci di comprendere correttamente le cose che in ogni caso devono realizzare, prima di progredire sulla via dello sviluppo. Sarebbe in effetti molto facile. Ma allora si ritarderebbe il corso dell’evoluzione umana. Deve essere possibile, in un modo o in un altro, mettere nelle mani degli uomini la responsabilità della diffusione delle verità occulte (e in un certo senso questo include sempre la diffusione di forze occulte), e utilizzarle in modo che esse agiscano in maniera appropriata nel mondo. Bisogna moltiplicare le occasioni di diffondere agli uomini le verità e gli insegnamenti occulti affinché possano in un certo senso divenire istruttori della scienza occulta.
Ora, si potrebbe obiettare: ma colui che diffonde gli insegnamenti occulti, non pratica in un certo senso la magia nera? È del tutto vero che oggi colui che diffonde gli insegnamenti occulti può facilmente diventare un mago nero, e questo se è incapace di misurare tutta la portata degli effetti dei suoi insegnamenti occulti. Per questo le scuole di occultismo hanno per missione di vegliare affinché le dottrine realmente occulte non siano trasmesse da persone incapaci, secondo il loro sviluppo, di misurare la portata e gli effetti delle verità occulte. Attualmente, la propagazione degli insegnamenti occulti può essere fatta da un allievo che li ripete a un altro o che quest’ultimo copia. Va molto bene se la persona vuole essere allievo o discepolo, perché cosí trasmette il sapere che ha udito alla fonte. Ma prendiamo il caso di qualcuno che, di sua propria iniziativa, diffondesse degli insegnamenti occulti ai quali, come se non bastasse, mescolerebbe il suo personale giudizio. Se qualcuno ha l’intenzione di diffondere di propria iniziativa delle verità occulte, bisogna prima di tutto assicurarsi che abbia la maturità necessaria per farlo. Non quella che dipende da un apprendimento razionale, ma quella del tutto differente, definita dai criteri delle scuole occulte, e che dipende dallo sviluppo progressivo dei diversi elementi costitutivi della natura umana.
Come avete appreso nel saggio L’Educazione del bambino, il corpo fisico di un essere umano appare alla sua nascita, il corpo eterico si forma durante i primi sette anni di vita, quello astrale fino al quattordicesimo e l’Io fino al ventunesimo. Se continuiamo l’osservazione, possiamo vedere che verso i trentacinque o meglio fra i trentacinque e i quarant’anni, il corpo eterico e quello astrale dell’uomo si liberano, e a partire soltanto da quel momento l’uomo dispone del senso di responsabilità necessario per poter divulgare le verità occulte. Per questo tutte le scuole occulte hanno fissato una legge rigorosa, secondo la quale nessuno può diventare istruttore di verità occulte prima di aver raggiunto quell’età. Ed è proprio questa legge che ha fatto dire al grande poeta Dante, all’inizio del suo poema La Divina Commedia: «Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai in una selva oscura…» Se fate il calcolo, Dante aveva 35 anni nel 1300. È a quel momento che ha vissuto nella sua anima tutte quelle cose grandiose.
Questa legge è rigorosa. Se la esaminate, e considerate certe situazioni attuali, saprete subito che da questo punto di vista molte cose che sono divulgate non provengono da fonti occulte. Nessuna scuola occulta ammette che delle persone diffondano di loro propria iniziativa delle verità occulte quando non hanno ancora raggiunto quell’età. Ben inteso, questo non vuol dire che non si possa cominciare molto presto ad apprendere qualcosa. Per diventare un istruttore in occultismo non è mai troppo tardi per iniziare. Si eviterebbero molte cose negative se la gente conoscesse realmente l’occultismo e le leggi rigorose che governano in questo campo.
Queste sono cose alle quali è bene stare attenti nel contesto riguardante la magia bianca e nera, che non è facile da trattare, e di cui ho dato realmente solo qualche frammento. Nelle vostre meditazioni, facendo un serio lavoro di studio, se riprendete alcuni dettagli cui ho soltanto accennato, vedrete che queste allusioni incomplete, prese da sole, possono essere considerate come primi elementi per progredire su diverse vie della conoscenza. Avete potuto, prima di tutto, convincervi che non si può assolutamente parlare di soggetti come la magia nera e bianca utilizzando delle nozioni ordinarie, troppo sommarie, e che bisogna anche formulare dei concetti nuovi quando si tratta di parlare di questi temi cosí grandiosi e mostruosi al contempo. Oggi è importante conoscere le cose in questo campo, perché al mondo ce ne sono molte che l’uomo ordinario ignora ma che dovrebbe invece conoscere per potersi proteggere dagli effetti delle pratiche magiche. Certe cose vengono conosciute dagli uomini, che però le considerano inoffensive. Ma non lo sono.
Quando affrontiamo un soggetto di questo tipo, possiamo solo porre le prime basi, che permetteranno di progredire sempre piú in questo campo. E le migliori basi sono quelle che fanno nascere il sentimento della serietà e del significato di un tale soggetto. Anche se i fatti esposti potevano essere solo incompleti, visto il poco tempo a disposizione, spero tuttavia che grazie a quanto presentato in modo concreto, ne assimilerete alcuni in modo che vi esortino a considerare questo soggetto molto seriamente.
Rudolf Steiner
Dalle annotazioni di uditori presenti alla conferenza tenuta da Rudolf Steiner
all’Assemblea Generale della Sezione tedesca della Società Teosofica.
Berlino, 21 ottobre 1907 pomeriggio ‒ O.O. N° 101. Traduzione di Angiola Lagarde.