La diffusione delle tecnologie digitali è inarrestabile. Grazie soprattutto allo smartphone, la loro pervasività giunge fino ai piú comuni gesti della vita quotidiana di adulti e bambini. Il testo esamina questo fenomeno e gli effetti che l’uso degli strumenti digitali ha sulla nostra salute. In particolare, guardando i nostri figli, le neuroscienze possono aiutarci a comprendere le delicate dinamiche di un cervello in via di formazione e la distinzione fondamentale delle fasce d’età nei tre settenni: da 0 a 7 anni, da 7 a 14 anni e da 14 a 21 anni, già indicate da illustri pedagoghi. Senza pregiudizi, vengono quindi affrontati i vari temi: l’alfabetizzazione digitale di adulti e bambini; le nuove tecniche didattiche; le patologie digitali, fino ai comportamenti di dipendenza e compulsività; il mondo virtuale dei videogiochi; i social media tra amicizie e solitudine; i rischi di adescamento e la pornografia online; il cyberbullismo e lo stalking; l’intelligenza artificiale e i robot del futuro. In questo scenario, all’apparenza ostile, è tuttavia possibile cogliere una grande opportunità di crescita nella relazione tra noi genitori-educatori e i nostri figli.
Come esempio dei contenuti, ecco un breve passaggio riguardante i videogiochi a contenuto violento:
«…Titoli come Call of Duty, GTA, Madworld, Mortal Combat, Manhunt, Resident Evil, dai nomi evocativi, ci introducono in un mondo di uccisioni e violenze virtuali di incredibile crudezza.
Nonostante le norme di legge ne proibiscano la vendita ai minori di 18 anni, questi videogiochi vengono spesso utilizzati da ragazzi o bambini all’insaputa dei genitori, che ne ignorano i contenuti estremamente violenti.
I videogiochi di guerra hanno avuto la loro origine in ambienti militari con finalità di addestramento e, persino, di rimozione di ostacoli morali nell’uccisione dei nemici.
L’utilizzo intenso di questi giochi crea una specie di anestesia emotiva e morale che può far compiere efferati crimini nel mondo reale senza apparente coinvolgimento della coscienza, come è purtroppo successo in alcuni sanguinosi fatti di cronaca.
Ed ecco dall’Appendice uno stralcio dall’intervista alla neurobiologa Gertraud Teuchert-Noodt:
Alcuni pericoli per il cervello dei bambini si trovano nascosti a livello del sistema limbico. La parola chiave è: dipendenza. Generalmente si ritiene che la dipendenza digitale, non facendo ricorso all’uso di particolari sostanze, sia qualcosa di diverso e meno dannosa rispetto alla dipendenza da droghe. È un errore! In ambedue i casi nello stesso posto del sistema limbico vengono secreti in misura eccessiva degli oppioidi cerebrali che destabilizzano fisiologicamente un circuito chiuso che si autorinforza (= reward system): è quello che i profani chiamano anche “sistema di gratificazione”. Tale circuito non viene gratificato né da droghe materiali come la cocaina o l’anfetamina né da messaggi che pervadono il cervello troppo velocemente con l’uso di tablet e smartphone. In ogni caso viene attivato un automatismo quasi diabolico. Debbo proprio adoperare un’espressione cosí forte: il circuito che si autorinforza fa riferimento, oltre che al sistema di recettori degli oppioidi, anche al circuito dell’ippocampo, di per sé molto dinamico e di cui costituisce un buon bypass in condizioni normali. Inoltre ogni esperienza di tipo emozionale viene introiettata mediante l’amigdala. I bambini non hanno alcuna possibilità di autocontrollarsi, ma diventano dei prigionieri di se stessi. Solo con l’adolescenza il cervello frontale giunto a maturazione potrà per lo meno cooperare, quale istanza superiore di controllo, con il circuito limbico e permetterà di usare i mezzi digitali in modo sensato.
Prefazione di Sergio Maria Francardo
Introduzione
Cap. 1. Pervasività e natura delle tecnologie digitali
La natura della tecnica: funzionare!
La mutazione di senso della tecnica: da mezzo a fine
Internet of Everything
Quanto utilizziamo i mezzi tecnologici
Cap. 2. L’evoluzione e lo sviluppo del cervello umano
Il cervello e le sue aree funzionali
Maturazione ed evoluzione del cervello
Quante intelligenze abbiamo
Cap. 3. L’utilizzo delle tecnologie digitali e i relativi effetti
Alcuni effetti fisici derivanti dall’utilizzo delle tecnologie digitali
Le nuove patologie digitali
Meccanismi di dipendenza e condizionamento
Cap. 4. Dinamiche di apprendimento
Imparare a imparare
Come e quando le tecnologie digitali possono essere utilizzate nei processi di apprendimento
Cap. 5. Vita sociale, relazioni e intrattenimento digitale
Il mondo virtuale dei videogiochi
Social media: insieme ma soli
YouTuber e Fashion Blogger
Pornografia online
Cap. 6. Tecnologia, privacy e diritto
Cyberbullismo, i bulli del nuovo millennio
Reati a sfondo sessuale
Stalking e reati tradizionali commessi in rete
Cap. 7. Che cosa fare?
Ogni cosa a suo tempo
L’esempio degli adulti
Alfabetizzazione digitale
Le regole, proposta di un decalogo
Cap. 8. Uno sguardo al futuro
Infrastruttura tecnologica
Intelligenza artificiale e Big Data
Cyborg e robot
APPENDICE
Attacchi cibernetici alle reti nervose del cervello. Dove ci porta la rivoluzione digitale?
Intervista a Gertraud Teuchert-Noodt
La missione della scuola nell’era digitale
di Gaetano Colonna
Giorgio Cappellani, CRESCERE NELL’ERA DIGITALE
L’uso delle nuove tecnologie nell’infanzia, nell’età scolare e adulta: quale futuro?
Prefazione di Sergio Maria Francardo.
Casa Editrice Edilibri – Via Vincenzo Monti 28 – 20123 Milano – www.edilibri.it
Milano 2018 Pagine 174 – € 16,00