Salve, avrei una domanda riguardo a un esercizio che Scaligero presenta in Tecniche di concentrazione interiore. L’esercizio è quello sulla discesa della luce dalla testa al cuore secondo i motti: “La Luce è in me”, “La Luce diviene vita in me”, “La vita della Luce diviene amore in me”. Questo esercizio può essere liberamente svolto qualora si operi anche la concentrazione o come prerequisito richiede la meditazione sulla luce cosí come viene presentata in Tecniche di concentrazione interiore? Grazie.
Andrea G.
Quando si praticano la meditazione e la concentrazione, si giunge ad un punto in cui si avverte la necessità di portare oltre il lavoro interiore. Un grande aiuto è dato da tutta l’opera di Massimo Scaligero, in particolare dal sunnominato libro Tecniche della concentrazione interiore e anche dal Manuale pratico della concentrazione. Il mantra della meditazione riportato: “La Luce è in me”, diviene allora il giusto proseguimento dell’esercizio. Questo senza dimenticare l’ulteriore suggerimento: «In questa fase dello sviluppo, il discepolo deve curare i dettagli della propria esistenza materiale, capaci di influire sullo svolgimento delle discipline…». In ogni caso, l’esercizio della discesa della Luce dalla testa al cuore può essere effettuato anche dopo l’esercizio della concentrazione e non soltanto dopo la meditazione sulla Luce.
Chiedo cortesemente informazioni su un testo di Rudolf Steiner in cui l’autore parla del post-mortem, per quanto riguarda la riproduzione della voce. Secondo Steiner ascoltare la voce registrata di un defunto lo tratterrebbe ancora di piú legato alla Terra. Voi potete aiutarmi a trovarlo? Vorrei approfondire l’argomento leggendo il testo originale, o eventuale conferenza. Vi ringrazio anticipatamente.
Patrizia P.
Tra le tante conferenze tenute da Rudolf Steiner in materia del post mortem, non è facile trovare quella in cui parla della riproduzione della voce come non auspicabile per i defunti. Ne ha parlato però, anche piú di una volta, Massimo Scaligero, anche se non è chiaro se riferisse qualcosa di detto da Steiner o si trattasse di un suo personale consiglio. E non parlava solo della voce ma anche dei filmati. Pensiamo a come invece si agisce oggi in maniera del tutto contraria: appena muore un attore, ad esempio, subito si manda in onda una serie dei suoi film, o di sue interviste. In futuro si agirà in modo diverso, perché si capiranno molte cose che oggi ci sono sconosciute. I Maestri ci danno spiegazioni e suggerimenti, e noi cerchiamo di capirli individualmente. Ma prima che essi diventino conoscenza comune, occorre tanto lavoro di sviluppo interiore dell’intera società.
Qualche mese fa, all’inizio dell’estate, ho deciso di diventare vegetariana, dopo una lunga incertezza cui è seguita una presa di coscienza per quanto dolore ho visto che viene inflitto agli animali, sia negli allevamenti intensivi che al momento della macellazione. Non mi rendevo però conto di quanta ostilità avrei dovuto affrontare da parte delle persone che vivono intorno a me. Ma la decisione è presa e non intendo tornare indietro. Tra l’altro credo anche di avvertire alcuni benefici dal punto di vista della salute. Chiederei a voi una spiegazione piú approfondita del vegetarianesimo, oltre a quella della dieta o della pietà per gli animali. Ho incontrato dei vegani, e quanto affermano riguarda solo questi due punti. Ringrazio per quanto mi potrete dire di diverso.
Loredana T.
La natura vegetale che circonda l’uomo da quando è stato posto su questa Terra ha tutto ciò che gli occorre per la sua alimentazione. Quando assumiamo il vegetale, il nostro organismo fa un lavoro che ha dell’incredibile: estrae da esso quanto necessita al nostro sostentamento, elevando il cibo ingerito dal livello vegetale a quello umano. È un impegno notevole, che richiede una grande forza spirituale, di cui normalmente non ci rendiamo affatto conto. Tutta la parte fisica viene ingerita, digerita e interamente restituita. Solo l’essenza vitale, eterica, viene trattenuta, ed è il vero nutrimento di luce, che circola attraverso il sangue in ogni cellula del nostro corpo. Anche gli animali erbivori svolgono a loro modo la stessa funzione trasformativa: elevano il cibo ingerito dal livello vegetale al livello intermedio, quello animale. Quando mangiamo la carne dell’animale erbivoro (quella dell’animale carnivoro non dovrebbe in nessun caso essere consumata), troviamo una parte del lavoro già effettuato dall’animale. E dunque, la nostra pigrizia, che ci spinge al nutrimento carneo, rende sempre meno necessario l’impiego di quelle forze spirituali di trasformazione messe in moto dal nutrimento vegetale, forze che sono invece essenziali per la rigenerazione non solo del nostro fisico ma anche della nostra interiorità. Questa è solo una delle spiegazioni che si possono dare riguardo al vegetarianesimo, senza naturalmente trascurare quella etica.
Ogni notte sogno mia madre, da mesi, e in modi molto diversi, e quasi sempre ci sono anche le mie sorelle. In questo anno la questione ereditaria che è finita davanti ai legali è la fonte principale di emozioni e sentimenti negativi di rabbia e di sconfitta dovuti ai comportamenti inqualificabili delle mie sorelle. Non mi dilungo a descriverli ma si tratta di “ingiustizie” in senso lato. A prescindere però dagli aspetti materiali che sono, credo, lo spunto karmico per attivare sentimenti negativi, da respingere con la volontà, scrivo perché credo che questa coda di ingiustizie e la bruttura di questa relazione patologica con le mie sorelle sia una prova particolarmente dura. In questa fatica di “non odiare” che tuttora a momenti mi fa versare lacrime di scoraggiamento, mi sento sola e affaticata. Che fare dal punto di vista pratico? Restare nell’ombra e attendere le loro mosse con calma? Inserire proposte in cui si cede del tutto alle iniquità allo scopo di non combattere? Delegare ad un avvocato che prenda da sé le decisioni strategiche? Pensare ad altro e basta come se la faccenda non esistesse? Io cerco la mia pace senza odio. Niente altro mi interessa. Vorrei un suggerimento per il mio cammino di crescita in questa occasione.
L. M.
In questo caso, può venirci in aiuto il Vangelo di Maître Philippe (http://www.maitrephilippe.it/), una lettura che dà molte chiavi di risoluzione “cristiana”, lettura consigliata da Massimo Scaligero. In questo caso, se ci si rivolgesse a Maître Philippe, lui risponderebbe in una maniera assai lontana dalla logica umana, ma in realtà in quella piú effettivamente umana: mai mettere di mezzo legali, mai fare cause, meglio, assai meglio, rinunciare. Quello che si perde, se è giusto che venga acquisito, verrà da un’altra parte e per una via ancora piú sana e giusta. Cito il caso di un conoscente, discepolo della Scienza dello Spirito, che ha avuto esperienze simili lungo tutto il corso della sua vita. Ogni volta che qualcosa gli sarebbe toccata di diritto come eredità, ne è stato spogliato con furbizia dai parenti. Avrebbe potuto contrapporsi, ma proprio seguendo il grande insegnamento che aveva ricevuto, ha rinunciato, sapendo che ne sarebbero derivate benedizioni celesti. Invece, quei parenti che in varie occasioni avevano fatto man bassa su tutto, tutto hanno perso, in modo anche drammatico. Lui ha molto pregato per loro, senza mai recriminare, ma provando una profonda pietà per la loro situazione, tanto lontana dal conforto dello Spirito. Una madre che viene in sogno ripetutamente è chiaramente indicativa di una richiesta da parte sua di superare le rivalità e le contrapposizioni.