Finalmente la Cina c’è riuscita!
Sulla faccia nascosta della Luna
il Lander Chang’e 4 se la spassa
avanti e indietro a perlustrare il nulla,
poiché tutta l’impresa a nulla serve,
e certo è un bluff, al pari delle altre
impresse russe e americane fatte
in set mimanti il suolo del satellite
e i saltelli del gioco “alla campana”
compiuti dal presunto primo uomo
per imbastire un falso universale.
Ché l’uomo, come fece Magellano,
con Colombo, Caboto e Pigafetta,
si è limitato a navigare in tondo
da un punto all’altro della nostra Terra.
Ma i cinesi hanno ordito una variante,
un fine ortofrutticolo all’impresa:
il rover che scorrazza in lungo e in largo
tra le sabbie infeconde del satellite,
dovrebbe farne un’altra California,
un cultivar prolifico e fecondo
di patate, zucchine e cavolfiori
con cui nutrire il popolo globale
aprendo ristoranti e multistore
un po’ dovunque, come fanno ormai
qui da noi, sulla Terra che fingiamo
di volere coi trucchi disertare,
ma è quella che vogliamo conquistare.
Il cronista