Il piú importante dei simboli o immagini che abbiamo, e che in ogni tempo è stato riconosciuto come tale da tutti gli occultisti, è lo stesso essere umano. Da sempre l’uomo è stato qualificato come microcosmo, un mondo in miniatura. E questo a giusto titolo, perché a colui che conosce l’essere umano con precisione e in profondità appare sempre piú chiaramente che esso racchiude in sé, si potrebbe dire in forma miniaturizzata, tutto quello che al di fuori è manifesto nella natura.
Di primo acchito può forse essere difficile da afferrare, ma se riflettete su queste cose ne capirete il significato: l’uomo contiene in sé una specie di estratto, di quintessenza, di tutto il resto della natura, di tutte le sue sostanze ed energie. Se studiate una pianta qualsiasi per conoscerne l’essenza, e se approfondite sufficientemente il vostro studio, constaterete che l’organismo umano racchiude, anche se in quantità infinitesimale, qualcosa di questa essenza. Se prendete un animale nella natura, potrete sempre mettere in evidenza nell’organizzazione umana qualcosa della natura dell’animale, che è in un certo modo parte integrante dell’organismo umano.
Per poter comprendere tutto questo correttamente, è ben inteso indispensabile considerare l’evoluzione dell’universo dal punto di vista dell’occultismo. L’occultista sa, per esempio, che oggi l’uomo non avrebbe un cuore con la forma che ha se nella natura non ci fosse il leone. Trasportiamoci in un’epoca anteriore, quando non c’era ancora il leone. C’erano già degli esseri umani, perché l’uomo è l’entità piú antica, ma all’epoca essi erano dotati di un cuore dalla forma totalmente differente. Ovunque nella natura esistono dei legami i cui nessi e connessi non sono evidenti.
Nei tempi molto remoti, quando il cuore dell’uomo si è sviluppato per arrivare alla forma che ha attualmente, è nato anche il leone: sono le stesse energie che li hanno formati. Come se estraeste l’essenza della natura del leone e grazie all’abilità divina ne modellaste il cuore umano. Siete forse dell’idea che il cuore dell’uomo non abbia nulla della natura del leone. Ma per l’occultista invece è proprio cosí. Non dovete dimenticare che quando una cosa è inserita in un contesto, in un organismo, questa agisce in tutt’altro modo di quando è all’esterno. Si può dire anche inversamente: se poteste estrarre l’essenza di un cuore e aveste l’intenzione di modellare un essere che corrisponda a quel cuore, senza che sia determinato dalle forze dell’organismo, otterreste un leone.
Tutte le qualità del coraggio, dell’audacia, oppure, come dice l’occultista, le qualità “regali” dell’uomo, risultano dal legame con il leone, e Platone, che era un Iniziato, ha posto l’anima regale nel cuore.
Per descrivere questi legami fra l’uomo e la natura, Paracelso ha usato un bellissimo paragone, dicendo che tutti gli esseri della natura sono come le lettere sparpagliate di un alfabeto, e che l’uomo rappresenta la parola completa e vivente formata a partire da quelle lettere. Al di fuori, si trova il grande universo: il macrocosmo, mentre in noi il piccolo universo: il microcosmo. Al di fuori, ogni cosa esiste in sé, nell’uomo tutto è determinato dall’armonia che impregna tutto e collega i differenti organi. È proprio per questa ragione che possiamo mettere in evidenza l’evoluzione del nostro tutto cosmico visto che esso fa parte di noi.
Fra i sigilli che erano sospesi nella Sala delle Feste in occasione del Congresso che si è tenuto a Monaco di Baviera, troverete un simbolo di questa evoluzione dell’uomo in collegamento con l’universo al quale appartiene.
Vediamo che cosa rappresentano.
Il PRIMO SIGILLO mostra un uomo vestito di bianco, i suoi piedi sono fatti di metallo, come di bronzo liquido; dalla sua bocca esce una spada di fuoco; la sua mano destra è circondata dai simboli dei nostri pianeti: Saturno, Sole, Luna, Marte, Mercurio, Giove, Venere. Coloro che conoscono l’Apocalisse di San Giovanni si ricorderanno che vi si trova una descrizione pressappoco concordante con questa immagine, perché Giovanni era un Iniziato. Questo sigillo rappresenta in effetti, si potrebbe dire, l’idea dell’insieme dell’umanità. Lo capiamo se ricordiamo certe rappresentazioni che i piú anziani di voi conoscono già.
Se risaliamo nell’evoluzione dell’umanità, arriviamo a un’epoca in cui l’uomo si trovava ad un stadio di grande incompletezza. Per esempio, non possedeva ancora quello che portate sulle vostre spalle, vale a dire la testa. La descrizione dell’uomo come era a quell’epoca vi sembrerebbe del tutto grottesca. La testa si è in effetti sviluppata poco a poco, e continuerà ancora ad evolvere. Attualmente esistono nell’uomo degli organi che hanno terminato il loro sviluppo; in seguito essi non esisteranno piú nel corpo fisico umano.
Ce ne sono altri che cambieranno forma, come per esempio la nostra laringe, che ha evidentemente davanti a sé un avvenire eccezionale in relazione al nostro cuore. La laringe dell’uomo è oggi solo all’inizio della sua evoluzione, un giorno sarà l’organo spiritualizzato di riproduzione. Potete farvi un’idea di questo mistero se vi rappresentate quello che l’uomo può attualmente fare con la sua laringe. Io parlo e voi udite le mie parole. Essendo la sala piena d’aria, delle onde che si propagano in quest’aria trasmettono le mie parole alle vostre orecchie, alla vostra anima. Quando pronuncio una parola, per esempio “universo” le onde dell’aria si mettono a vibrare: è la materializzazione delle mie parole. Ciò che oggi l’uomo cosí proferisce, si chiama produzione nel regno minerale. I movimenti dell’aria sono movimenti minerali; grazie alla sua laringe, l’uomo agisce nell suo ambiente sul piano minerale.
Ma l’uomo progredirà e agirà un giorno sul piano vegetale; produrrà allora delle vibrazioni non soltanto minerali, ma anche vegetali. Farà nascere delle piante con la parola. Allo stadio successivo, con la parola susciterà delle entità sensitive, e all’ultimo stadio di sviluppo con la sua laringe creerà un suo simile. Attualmente può esprimere il contenuto della sua anima con la parola, a quell’altro stadio potrà far nascere l’espressione di se stesso in quanto entità. In avvenire gli uomini potranno suscitare delle entità con la parola come i predecessori dell’umanità, gli Dei, i quali erano dotati di un organo che, grazie alla parola, permetteva loro di far nascere tutte le cose che esistono oggi. Hanno creato con la parola tutti gli esseri, tutti gli animali e tutte le altre cose che, in senso letterale, sono le parole espresse dagli Dei. «All’inizio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio». Non si tratta qui di un verbo in senso filosofico e speculativo, ma è la realtà primordiale che Giovanni esprime e che deve essere presa alla lettera.
E il Verbo sarà lí alla fine, e la creazione è la realizzazione del Verbo; quello che l’uomo creerà in futuro sarà il compimento di quello che oggi è verbo o parola. Ma allora l’uomo non avrà piú la forma fisica che ha attualmente; egli progredirà per arrivare alla forma, quella forma di fuoco che egli aveva su Saturno. È in questo modo che si stabilisce il legame tra le forze creatrici all’inizio dell’evoluzione dell’universo e la nostra propria forza creatrice alla sua fine.
L’Essere che ha creato con il Verbo tutto quello che si trova attualmente nell’universo è il modello grandioso degli uomini. È lui che ha manifestato e messo al mondo Saturno, il Sole, la Luna, la Terra – nelle sue due metà Marte e Mercurio – Giove, Venere. Questi sette pianeti mostrano fino a quale altezza può evolvere l’uomo. Il pianeta sarà al termine del suo cammino quando arriverà allo stato di fuoco; ed in questo stato di materia ignea l’uomo sarà creatore con la parola: questo è ciò che simboleggia la spada di fuoco che esce dalla bocca del vecchio. Tutto sarà di fuoco, per questo i suoi piedi sono di bronzo in fusione. Il senso dell’evoluzione è rappresentato in modo meraviglioso e avvincente in questo sigillo.
Se paragonate l’uomo attuale e l’animale, la differenza si presenta in tale modo che non si può che dire: in quanto individuo, l’uomo possiede in lui qualche cosa che l’animale non ha. L’uomo ha un’anima individuale, l’animale un’anima di gruppo. L’individuo umano è in sé ogni specie animale. Tutti i leoni nel loro insieme, per esempio, hanno una sola anima. Queste anime di gruppo e Io collettivi sono del tutto come l’Io dell’uomo, con la sola differenza che non sono scesi nel mondo fisico. Li si trova solo nel mondo astrale. Sulla Terra vedete degli esseri umani fisici, e ognuno di loro è portatore di un Io. Nel mondo astrale incontrate nella materia astrale delle entità completamente simili a quello che siete voi stessi, ma in un involucro astrale e non fisico. Potete conversare con loro come con i vostri simili: sono le anime di gruppo degli animali.
Una volta anche l’essere umano aveva un’anima di gruppo, è solo progressivamente che egli ha sviluppato l’autonomia che ha oggi. All’origine, queste anime di gruppo erano nel mondo astrale, poi sono scese per incarnarsi. Ora, se si esaminano nel mondo astrale le anime di gruppo iniziali dell’uomo, se ne trovano quattro specie a partire dalle quali egli ha preso il volo. Se si volessero paragonare queste quattro specie con le anime-gruppo che appartengono oggi alle specie animali, diremmo: una è paragonabile al leone, un’altra all’aquila, una terza al toro e la quarta all’uomo dei tempi antichissimi, prima che il suo Io discendesse sulla Terra.
Cosí, nel SECONDO SIGILLO gli animali dell’Apocalisse – il leone, l’aquila, il toro e l’uomo – rappresentano uno stato evolutivo anteriore dell’umanità. Ma esiste anche, e questo durerà finché esisterà la Terra, un’anima di gruppo che corrisponde alla manifestazione superiore dell’uomo, ed è rappresentata dall’agnello, l’agnello mistico, il simbolo del Redentore. Il secondo sigillo rappresenta l’associazione delle cinque anime di gruppo: le quattro dell’uomo che circondano la grande anima di gruppo comune a tutti gli uomini.
Se risaliamo indietro lontano, molto lontano nell’evoluzione dell’umanità – dobbiamo contare alcuni milioni di anni – incontreremo ancora un’altra cosa. Attualmente l’essere umano è fisicamente sulla Terra, ma ci fu un tempo in cui quello che andava e veniva sulla Terra non avrebbe potuto ricevere un’anima umana. L’anima si trovava allora sul piano astrale. E se risaliamo ancora piú indietro nel tempo, essa era sul piano spirituale, il Devachan. In avvenire essa accederà nuovamente a questo stadio elevato dopo essersi purificata sulla Terra. Dallo Spirito, passando per l’astrale, al fisico e ritorno allo Spirito: ecco la lenta evoluzione dell’essere umano. E pertanto essa ci appare come un corto lasso di tempo se la paragoniamo ai periodi evolutivi che l’essere umano ha percorso sull’antico Saturno e sugli altri pianeti. L’uomo non ha subíto solo delle metamorfosi fisiche, esse sono state anche spirituali e astrali. E se si vuole conoscerle bisogna risalire fino nei mondi spirituali. Là si percepirà la musica delle sfere, le melodie che percorrono lo spazio del mondo spirituale.
E quando l’uomo si sarà nuovamente identificato a questo Mondo spirituale, sarà accolto dall’armonia delle sfere. Questa in campo occulto viene definita come “le trombe degli angeli”. Per questo nel TERZO SIGILLO compaiono delle trombe. Il Mondo spirituale dispensa delle rivelazioni che si paleseranno all’uomo solo quando avrà raggiunto un livello di progressione sufficiente. Gli sarà allora rivelato il mistero del libro dei sette sigilli. I sigilli sono precisamente quelli che stiamo contemplando qui: i loro enigmi saranno decifrati. Per questo il libro è al centro e, sotto, ci sono le quattro fasi dell’umanità; in effetti i quattro cavalli non sono altro che gli stadi d’evoluzione dell’umanità attraverso le epoche.
Ma esiste un’evoluzione ancora superiore. L’uomo discende da mondi ancora piú elevati, ed accederà nuovamente a quei mondi supremi. La forma che possiede attualmente scomparirà nell’universo. Quello che esiste attualmente al di fuori, nell’universo, le differenti lettere dell’alfabeto di cui è composto l’uomo, egli le incorporerà nuovamente: la sua forma s’identificherà con quella dell’universo. In una presentazione un po’ sommaria della Scienza dello Spirito è detto che bisogna cercare Dio in sé. Ma coloro che vogliono trovare Dio, devono cercarlo nelle opere sparse per il vasto universo. Nel cosmo nulla è materia pura – essa è solo apparenza – in realtà tutto quello che è materia è l’espressione della spiritualità, un messaggio di Dio in azione.
E nelle epoche che verranno l’uomo conoscerà una espansione. A poco a poco egli si confonderà con l’universo, in modo che si potrà rappresentarlo sostituendo la sua forma con quella del cosmo. È ciò che potete vedere nel QUARTO SIGILLO, con la roccia, il mare e le colonne.
Quello che attualmente percorre il mondo sotto forma di nuvole cederà la sua materia per dar forma al corpo fisico dell’uomo. In avvenire, le forze che oggi si trovano negli spiriti del Sole forniranno all’uomo ciò che servirà ad elaborare le sue forze spirituali in maniera infinitamente piú sublime. È quello che è espresso da questo viso solare che sta sopra un corpo di nuvole, sulle rocce, sulle colonne. Allora l’uomo diventerà lui stesso creatore e, simbolo della creazione compiuta, qui l’arcobaleno colorato lo circonda. Potete vedere lo stesso sigillo nell’Apocalisse di Giovanni. Al centro delle nuvole si trova un libro. L’Apocalisse dice che l’Iniziato deve inghiottire questo libro. È un’allusione all’epoca nella quale l’essere umano non riceverà piú la saggezza solo esteriormente, ma se ne impregnerà come fa oggi con il cibo, quando sarà egli stesso un’incarnazione della saggezza.
Verrà allora il tempo in cui grandi cambiamenti si produrranno nel cosmo. Quando l’uomo avrà assoggettato la forza solare, comincerà lo stadio di evoluzione che porterà alla riunione del Sole con la Terra. L’essere umano sarà una entità solare. Grazie alla forza del Sole, l’uomo genererà un Sole.
E qui, nel QUINTO SIGILLO, ecco la Donna che partorisce un Sole.
L’umanità si troverà allora sul piano morale, etico, ad un livello in cui tutte le potenza distruttrici che riposano nell’uomo inferiore saranno state vinte. Questo è simboleggiato dalla bestia a sette teste e dieci corna.
Sotto i piedi della donna solare si trova la Luna che contiene tutte le sostanze nocive che la Terra non ha saputo utilizzare e che non ha espulso. Tutte le forze magiche che la Luna esercita ancora oggi sulla Terra saranno allora vinte. Quando l’uomo sarà unito al Sole, egli avrà vinto la Luna.
Nel SESTO SIGILLO ci è mostrato poi come l’uomo, arrivato a questo alto grado di spiritualizzazione, sarà simile a Michele, tenendo incatenato ciò che nell’universo è malefico ed è simboleggiato dal drago.
Abbiamo visto che, in un certo modo, degli stati simili marcano l’inizio e la fine dell’evoluzione dell’umanità. Abbiamo visto questi stati rappresentati nell’uomo dai piedi in metallo in fusione e con la spada che gli esce dalla bocca. Ogni essenza dell’universo ci è svelata in un simbolismo dal significato molto profondo, quello del San Graal.
Mi piacerebbe rendere percettibile alla vostra anima questo SETTIMO SIGILLO in poche parole.
Coloro che, in quanto ricercatori in occultismo, imparano a conoscere il nostro universo, sanno che lo spazio è per il mondo fisico ben altra cosa che uno spazio vuoto. Lo spazio è la fonte a partire dalla quale tutte le entità si sono per cosí dire cristallizzate sul piano fisico. Immaginate un recipiente di vetro a forma di cubo, riempito d’acqua e attraverso il quale potete vedere. Adesso immaginate che in quell’acqua avete fatto circolare delle correnti fredde che formano del ghiaccio dalle forme piú svariate. Questo vi darà un’idea della creazione del mondo: lo spazio e il Verbo divino della creazione, pronunciato, che penetra nello spazio; la cristallizzazione sotto le piú svariate forme di tutti gli esseri e di tutte le cose.
Questo spazio in cui è pronunciato il Verbo divino della creazione, l’occultista lo rappresenta sotto la forma di un cubo limpido come l’acqua. Diversi elementi nascono in seno a questo spazio. Possiamo caratterizzare quelli che ci sono piú vicini nel modo seguente: il cubo ha tre dimensioni, tre assi perpendicolari fra loro – lunghezza, altezza, larghezza – e rappresenta le tre dimensioni dello spazio. Con il pensiero, aggiungete adesso a queste tre dimensioni che si trovano nel mondo fisico le dimensioni opposte. Potete per esempio immaginare questo: un uomo cammina ed un altro gli viene incontro dall’altro senso, cosí che si scontrano.
Allo stesso modo, ad ogni dimensione spaziale corrisponde una dimensione opposta, e cosí abbiamo in tutto sei raggi o correnti. Questi raggi opposti rappresentano allo stesso tempo i germi primordiali degli elementi costitutivi superiori dell’entità umana. Il corpo fisico, cristallizzato a partire dallo spazio, è il piú basso.Lo spirituale, il supremo, ne è la contropartita; è rappresentato dalla corrente di senso opposto.
Nel corso dell’evoluzione, prima di tutto le correnti di senso opposto si strutturano in una stessa entità di cui la miglior rappresentazione sarà la sua unione con il mondo delle passioni, dei desideri e degli istinti. È questo che è prima di tutto. Piú tardi diventerà un’altra cosa. Essa si purifica man mano sempre di piú, e abbiamo visto fino a che grado, ma deriva dalle basse pulsioni simboleggiate dal serpente.
Questo processo è simbolicamente rappresentato nel settimo sigillo dall’incontro delle correnti di senso opposto, sotto forma di due serpenti che si fronteggiano.
Purificandosi, l’umanità scala poco a poco quella che si definisce “spirale cosmica”. Il corpo purificato del serpente in questa “spirale cosmica” ha un significato profondo.
Potete farvene un’idea con il seguente esempio: l’astronomia moderna poggia su due princípi di Copernico, ma non ha tenuto conto del terzo. Questo afferma che il Sole si sposta. Il Sole avanza e lo fa su una traiettoria a spirale, in modo che la Terra formi con il Sole una curva complessa. Accade lo stesso per la Luna che gira attorno alla Terra. Questi movimenti sono ben piú complicati di quanto si pensi nell’astronomia corrente.
Vedete qui qual è l’importanza della spirale per i corpi celesti; questi corpi celesti rappresentano una forma con la quale un giorno l’uomo s’identificherà. A quell’epoca, la forza creatrice dell’uomo sarà purificata e diverrà piú sottile; l’organo della riproduzione sarà allora la laringe.
Il corpo purificato, che l’uomo avrà sviluppato sotto forma di un serpente, agirà allora non dal basso verso l’alto, ma dall’alto verso il basso. La laringe cosí trasformata diventerà per noi il calice che si definisce San Graal. Il serpente sarà purificato e lo sarà pure la laringe, che è legata all’organo di riproduzione: sarà una quintessenza dell’energia cosmica, della grandiosa essenza dell’universo.
Tale Spirito cosmico nella sua essenza è simboleggiato dalla colomba che sta di fronte al San Graal. In questo caso essa è il simbolo della fecondazione spiritualizzata, che agirà dal cosmo, quando un giorno l’uomo si sarà identificato con esso. L’aspetto creatore di questo processo è rappresentato dall’arcobaleno: il sigillo del San Graal che ingloba ogni cosa.
Il tutto dà un senso in modo meraviglioso al legame esistente fra il cosmo e l’uomo e riassume in un certo senso il significato degli altri sigilli. Per questo il mistero cosmico figura ugualmente qui sotto forma di leggenda, sul bordo esteriore del sigillo. Questo mistero cosmico mostra come è nato l’uomo, all’inizio, dalle energie primordiali dell’universo. Ogni essere umano, se guarda indietro, ha vissuto all’alba dei tempi il processo che percorre oggi, sul piano spirituale, rinascendo a partire dalle forze della coscienza.
È quanto i Rosacroce esprimono con le lettere E D N:
EX DEO NASCIMUR
In seno alla manifestazione, abbiamo visto che interveniva un secondo elemento: di fronte alla vita, la morte. Ma per ritrovare la vita in questa stessa morte, l’uomo deve vincere questa morte dei sensi che sussiste nello zampillare primordiale di ogni forma di vita. Questo fiotto primordiale è il centro di tutta l’evoluzione cosmica; perché abbiamo dovuto incontrare la morte per poter acquistare la nostra coscienza. Ora la vinceremo quando avremo trovato il senso di questa morte nel mistero del Redentore.
Come siamo nati da Dio, nel senso della saggezza esoterica, noi moriamo in Cristo, I C M:
IN CHRISTUS MORIMUR
E poiché ogni volta che c’è manifestazione, c’è l’apparizione di una dualità che deve risolversi in un terzo elemento, l’uomo, quando avrà vinto la morte, s’identificherà con lo Spirito che impregna il mondo (la colomba).
Egli allora risusciterà e rivivrà grazie allo Spirito, P S S R:
PER SPIRITUM SANCTUM REVIVISCIMUS
Si tratta dei principi teosofici dei Rosacroce, che illuminano le epoche future in cui religione e scienza cercheranno la riconciliazione.
Vedete dunque che questi sigilli comportano in sé la rappresentazione dell’universo intero; come l’universo è stato simboleggiato in loro dai Maghi e dagli Iniziati, essi sono portatori di una forza immensa.
Potete ancora e sempre rivedere questi sigilli, vi accorgerete che grazie alla meditazione possono aprirvi le porte di una saggezza infinita. Hanno una considerevole influenza sull’anima umana perché sono stati attinti alla fonte dei Misteri dell’universo.
Sospendeteli in una stanza dove vi intrattenete su soggetti del tipo di quelli che abbiamo trattato oggi, grazie ai quali ci si può elevare fino ai Misteri sacri dell’Universo, ed essi avranno un grandissimo effetto vivificante, illuminando interiormente, qualche volta all’insaputa delle persone.
Ma proprio perché hanno questo significato, non sono fatti per essere profanati. E anche se può apparire strano, se li sospendete in una stanza nella quale non si parla di questi soggetti spirituali, in cui si pronunciano parole banali o triviali, non restano senza effetto, ma hanno allora un’azione perturbatrice sull’organismo fisico. Per quanto possa apparire prosaico, disturbano la digestione. Quello che procede dallo Spirito fa parte dello spirituale e non deve essere profanato: i suoi effetti lo provano. I simboli di natura spirituale hanno il loro posto nei luoghi di scambi spirituali dove sono suscettibili di avere un effetto.
Rudolf Steiner
Dalle annotazioni di uditori presenti alla conferenza di Rudolf Steiner.
Stoccarda, 16 settembre 1907 ‒ O.O. N° 101. Traduzione di Angiola Lagarde.